Corro – per modo di dire – in camera di Paige a prendere lo zaino, vuoto in confronto alle loro valige. Ritorno in salotto dove trovo solo Thomas che inizia a scendere, con due valige e un borsone a tracolla. Ha troppa roba.
- Aspetta. -, gli prendo il borsone che lo intralcia. - Lo prendo io -, gli dico, mettendomelo addosso. Per ringraziarmi mi fa un cenno della testa. Mi fa passare per prima. Lo sento spegnere le luci e chiudere a chiave il portone. Cavolo, che diamine ha messo qui dentro? Pesa due tonnellate! Arrivata di fuori, seguita dal ragazzo, i miei occhi cadono leggermente sorpresi sull'abbigliamento degli altri. La ragazza è vestita elegante, non quell'eleganza che si indossa quando si va a cenare in un ristorante di lusso, ma quell'eleganza che si indossa quando si deve andare a trovare una persona importante. Anche i tre ragazzi non sono da meno. In poche parole Paige mi stava dicendo che i miei vestiti non erano adatti per questa uscita. E dove dovremo andare? Chi dovremo incontrare? Sicuramente loro conoscono questo tizio mentre io...io sono la ragazza nuova che non sa niente.
- Crystal, tu vai con Thomas – mi ordina Ryan e io annuisco, guardando di sottecchi Thomas. Immobile. - Prova almeno dirle qualcosa, amico -, il diretto interessato alza gli occhi al cielo.
- Non può venire con te così parli tu o voialtri? - prova Thomas, ma riceve una risposta negativa che lo fa innervosire. Mi fanno sentire di troppo ora. Annuisce alla fine, sconfitto. Paige mi fa un cenno e ci dividiamo, salendo sulle macchine. È la stessa Range Rover nera di quando mi ha rapita. Gli piace questa marca e questo colore, quindi. Mi metto al posto del passeggero e allaccio la cintura, aspettando qualche sua parola. Stiamo dietro agli altri, si può dire quasi attaccati. Passano i minuti e lui non apre bocca. Muto e immobile, solo i diti si muovono, a ritmo della musica di sottofondo della radio. Inizia ad alzare il volume, sempre di più, stordendomi le orecchie. Aumenta ancora, ancora e credo che sia al massimo. Mi da fastidio. Il suono della chitarra, il rombo della batteria, il rumore acuto dei piatti e la voce acuta che si insinua nei timpani mi fa scoppiare la testa. Rimango imbambolata, fissando davanti.
- Abbassa – gli dico, ma credo di aver sussurrato. Lui sente e mi guarda in modo strano.
- Ma non è alta. Il volume a 24, è niente in confronto a 60 – mi contraddice, non toccando con un solo dito la radio.
- Abbassa – riprovo, più decisa e con la voce più alta. Il rumore aumenta sempre di più, ogni metro, chilometro che facciamo con la macchina lo sento sempre più forte.
- Ma ti ho d... - mi guarda e non parla. Subito spengo la radio, premo più volte il tasto OFF. Ma il rumore non si arresta. Continua.
- Thomas – lo chiamo, quasi piagnucolando. - Dimmi che lo senti anche tu questo rumore – gli sussurro, sbarrando gli occhi e scuotendo la testa. - Questo rumore...continua. È incessante. Thomas...ho paura. Non capisco...che vuol dire...-, ormai piagnucolo, in preda al panico. Il ragazzo inizia ad armeggiare con il telefono, chiamando qualcuno.
- Metti il vivavoce – ordina.
- Che succede? -, è la voce di Henry.
- Credo...Credo che Crystal abbia uno dei suoi...attacchi da Banshee? - suona più come una domanda, ma mi basta per capire che lui sa qualcosa. E anche gli altri. Mi giro di scatto verso di lui.
- Fate parlare solo me – sento Paige. - Che cosa senti, Crystal? -, mi concentro, ed è come se lo avessi chiamato.
- Un miscuglio di suoni. Sembrano strumenti musicali – provo a dire.
- Di che tipo? - domanda Thomas. Lo sento più vicino.
- Batteria, chitarra...elettrica e piatti. E una voce acuta che urla a squarciagola. Lo sento sempre più vicino...- gli rispondo.
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| Darkness in the Light | (Completa)
FantasyCrystal non sa cosa vuol dire essere libera. In passato, l'aveva vissuta, ma era troppo piccola per comprenderla. Tuttavia, ora brama la libertà, come un pirata brama la ricchezza. La desidera. La sogna. Ma vivere dentro a quella che lei chiama "pri...