È tutto così sbagliato

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La strada è completamente desolata, sono le 3.30 di notte e Mario sta accompagnando a casa Claudio, il quale se ne stava accoccolato sul sedile della macchina a dormire profondamente. Ferma la macchina e in silenzio osserva quel faccino innocente, lo guarda pensando a quanto vorrebbe proteggerlo da tutto il male del mondo, per poi bloccarsi a rimuginare su questo suo sentimento, che per quanto profondo possa essere, è anche maledettamente sbagliato.

Stasera aveva sentito dentro di lui un fastidio che non aveva motivo di provare, non ne aveva il diritto. Obbliga se stesso a non provare niente, a fermare il tumulto di quei sentimenti, sbagliati ai suoi occhi.
Claudio è così buono, piccolo e bello, con due occhi grandi e furbi che potrebbero conquistare tutti.
Ma... non può averlo, nemmeno pensare di desiderarlo, non può. Tuttavia però, inevitabilmente finisce sempre col toccarlo, con quel bisogno di avere un contatto con la sua pelle.

Quando ha cominciato a volerlo così tanto?

Perché il suo cuore gli sta facendo questo?

Lo prende di peso mentre il più piccolo mugugna infastidito, strappando a Mario un piccolo sorriso appena sente le sue mani strette al suo collo.

Piccolo mio

Si, piccolo suo...

Prende le chiavi, lasciate da Manuele, dalla giacca e con Claudio ancora in braccio, entra in casa. Piano lo trasporta in camera, lasciandolo cadere teneramente sopra il suo letto, scuotendo la testa divertito, appena lo vede afferrare il suo orsetto tra le mani, dormiente.

"M..mario" mormora nel sonno, richiamando la sua attenzione.

"N...non andartene anche tu" farfuglia, stringendo ancora di più il peluche tra le braccia.

Si irrigidisce di colpo mentre dentro il petto sente una morsa violenta stringergli il cuore.

Non voglio farti soffrire

È l'ultima cosa che vorrebbe fare...

Gli toglie le scarpe e senza svestirlo prende una coperta coprendolo subito dopo, poi lascia accesa una piccola luce per illuminare la stanza e socchiude la porta prima di uscire.

Si sbottona la camicia, spogliandosi dirigendosi in bagno ed entra sotto la doccia. Si lascia coccolare dal getto d'acqua, rilassandosi mentre la sua testa non smetteva di girare incessante, accompagnata dal battito del suo cuore irrequieto, ormai da troppo tempo.

Pensa alle parole di Manuele, poggiando la fronte sulle piastrelle e sospira avvilito..

"se non puoi proteggerlo o amarlo, non illuderlo"

Lo so benissimo anch'io ...

Esce poi dal box doccia, coprendosi con l'accappatoi, per raggiungere la camera e indossare un paio di boxer di Manuele.

Rimane assorto nei suoi pensieri guardando il pavimento, seduto sul letto, fino a quando non alza lo sguardo attirato dal cigolare della porta.

"Che fai alzato?" Domanda ad un Claudio mezzo addormentato intento a strofinarsi gli occhi con le mani a pugno

"Quando ho aperto gli occhi mi sono ritrovato a letto, così io.."

"Così tu hai pensato bene di controllare se non fossi andato via?"

L'osserva sgranare leggermente gli occhi e subito dopo, mordicchiare le labbra imbarazzato

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