Mario è rimasto sveglio per vegliare quel corpo caldo, stretto al suo petto. Non ha potuto staccargli gli occhi di dosso, non riusciva a dormire, a stare tranquillo, per paura di sentirlo urlare nel cuore della notte, spaventato e senza respiro. Quindi è rimasto lì, fermo, sentendo il suo dolce profumo per tutto il tempo.
Adesso, sono le 9 di mattina e Claudio ancora dorme tra le sue braccia. Fa un po' di smorfie, cruccia la fronte, ma quando l'accarezza lievemente, il suo volto si rasserena, quasi subito.
Ha chiesto due giorni di ferie, a lavoro. Non vuole lasciarlo solo, nemmeno per un secondo.
Lo guarda muovere la bocca, leccarla leggermente, sbadigliando poco dopo. Poi apre leggermente gli occhi, stropicciandoli un po', prima di puntare lo sguardo su di lui. Focalizza il suo viso e di colpo, Mario si ritrova solo, freddo e libero, mentre Claudio si allontana, sgranando gli occhi, subito dopo.
"Piccolo" mormora, senza spostarsi dal suo posto, senza avvicinarsi a Claudio, ma quest'ultimo, lo guarda come se fosse un alieno, fin troppo assonnato.
"M-Mario?" Sussurra un po' sorpreso, muovendosi lievemente in avanti, portando la mano sul volto di Mario e quest'ultimo chiude gli occhi, annuendo: "si, sono io, amore" risponde, tornando a guardarlo dolcemente.
Claudio sospira, abbassando le spalle, poi sfiora le labbra del più grande, con le sue stesse dita.
"M-Mario" sussurra ancora, mentre continua a delineare il suo viso, ad occhi chiusi, come se volesse ricordate ogni angolo di quel volto.
Quando risale sulla bocca, Mario lo bacia, bacia la sua mano e vede l'altro tremare lievemente, ritirandosi subito dopo.
Si guardano in silenzio.
Mario nota i suoi occhi spaesati e poco dopo, lo vede scivolare all'estremità del letto, mantenendo le distanze da lui."Vuoi che vada via?" Mormora a voce bassa, allora, percependo il disagio, del più piccolo. Ma, quest'ultimo scuote la testa in negazione.
"No" mormora.... "resta"dice ancora, tenendo gli occhi bassi, tremando un po' di più.
"Forse è meglio che vada, invece. Cla, riposati un altro po', io vado a casa..." interviene Mario e il più piccolo lo guarda, restando tramortito dalle sue parole. Mario ricambia lo sguardo, sorridendogli dolcemente, spostando un po' il lenzuolo, prima di sedersi sul letto, dandogli le spalle.
Claudio rimane sdraiato, sentendo il cuore rumoreggiare un po' alla volta. Guarda quella schiena e percepisce un senso di vuoto, proprio dentro il petto. Apre la bocca, ma non sa che dire, anche se la testa vorrebbe bloccarlo, dirgli di rimanere, digli che ha bisogno di lui, ma niente. Non dice nulla. Così lo guarda alzarsi, prendere le sue cose, vestirsi, andando alla porta e la sua vista inizia ad annebbiarsi.
"M-m-Mar-" si morde la lingua, singhiozzando di colpo. Si alza frenetico dal suo letto, afferrandogli la maglia da dietro. "A-aspetta" dice, mentre Mario rimane con la schiena girata. Claudio trema, gli trema il labbro e se lo morde ancora, cercando di bloccare i singhiozzi.
La sua presa è debole e Mario non la respinge. Lo sente piangere, tremare, singhiozzare, ma non reagisce ancora, aspetta un altro po'.
"Resta qui..." mormora piano e Mario perde un battito, ascoltando la sua poca voce.
"N-Non voglio stare solo..." continua, in un piccolo sussurro, implorante.
Mario si scioglie del tutto. Mario non c'è la fa. Non resiste più. Si gira e lo prende tra le sue braccia. Stretto. Stretto al suo petto e Claudio scoppia in lacrime, mentre l'altro lo culla, in quel dolce abbraccio.
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Irraggiungibile
RomanceQuelle braccia che ti hanno stretto per tanti anni devi lasciarle andare, non puoi averle per sempre, non puoi amarle come vorresti tu, c'è tanto amore davanti ai tuoi occhi, dovresti soltanto, aprirli, per vedere ciò che cela dietro le ombre del tu...