Famiglia

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Claudio cammina a passo lento, tra i cipressi del cimitero, mentre un senso di vuoto rimbomba dentro il suo cuore.
Un senso di mancanza.
Mancanza che per anni accompagna le sue giornate. E, intanto ripensa a tutte le sue lacrime versate, maledettamente gelide ed amare. Chiude gli occhi, venendo accarezzato dal soffio fresco dell'aria mattutina, stringendo fra le mani, un mazzo di fiori. Poi, deglutisce nervosamente, appena vede il fratello fermarsi di fronte la lapide dei suoi genitori. Quindi solleva lo sguardo, incrociando il sorriso dolce della madre, sentendo un immenso calore avvolgergli il cuore. Contempla la sua foto, tacitamente, voltandosi a guardare il fratello, incrociando gli stessi occhi. E, increspa le labbra vedendo il fratello aprirsi in un meraviglioso sorriso, identico a quello di sua madre.

Bello, vivo, solare.

Poi, si avvicina, sussurrando emozionato un dolcissimo ciao, mentre con la mano trema, sfiorando le foto dei suoi genitori.

"Non ci vediamo da tanto..." aggiunge, mentre i suoi occhi iniziano a pizzicare leggermente.

"Mamma....papà..." sussurra ancora e intanto, Manuele e Mario buttano i fiori ormai secchi, riempiendo nuovamente i vasi con acqua pulita. Mentre Claudio spolvera la lastra di marmo, togliendo il manto di polvere, formatosi sulla superficie e mormora un grazie, quasi impercettibile, prima di incrociare lo sguardo del suo compagno, appena percepisce una mano posarsi sulla sua spalla. E, sorride dolcemente, quando sente le labbra di Mario sfiorare le proprie.

"Va tutto bene?" gli domanda, guardandolo dritto negli occhi e Claudio annuisce solamente, perdendosi dentro il suo nero. Sporgendosi in avanti per sentire ancora per un istante il calore buono della sua bocca.

"Sistemo i fiori."

"Voglio farlo da solo..." afferma Claudio, mentre il fratello rimette i due vasi al proprio posto. Quindi prende tra le mani, ad uno ad uno, i fiori, iniziando a decorare entrambi i vasi. Sistemando, proprio alla fine, un girasole, vicino alla foto della madre.

"Perché hai voluto prendere questo girasole?"

"Ehm...ecco.." inizia a dire "perché quando ho incrociato la mamma, sono stato avvolto da una luce meravigliosa. I girasoli sono luminosi, trasmettono serenità e mamma, la ricordo come un girasole, luminoso e gioioso." conclude semplicemente, lasciando Manuele completamente spiazzato dalle sue parole.

"Non me l'hai mai detto.."

"Lo so... non ho mai parlato di loro con te. Non mi sembrava giusto."

"Non ti sembrava giusto?! ripete interdetto e "Perché ?" gli chiede ancora, scioccato.

"Li avevi persi, improvvisamente, in quel maledetto incidente. Come avrei potuto paragonare il mio dolore, al tuo, Manu. Non avrei mai potuto farlo..." Risponde, guardandolo negli occhi.

"Come potevo dirti, che ne sentivo la mancanza, anche per quel misero momento che ho potuto trascorrere insieme a loro?" Aggiunge, lasciando Manuele completamente senza parole.

"Cla... quindi hai smesso di venire qui... per me ?"  Si blocca e Claudio abbassa lo sguardo, colpevole.

"Non volevo intromettermi. Volevo lasciare i tuoi spazi. Quando ero più piccolo, cercavi in tutti i modi di trattenere le lacrime ed ogni volta che andavo a sedermi in quella panchina, ti guardavo da lontano. Percepivo la tua tristezza  e mi sentivo tremendamente in colpa. Ti mettevi in ginocchio e le tue spalle si muovevano su e giù, convulse. E, io mi rannicchiano di riflesso, piangendo insieme a te, scusandomi per averti privato della tua famiglia.
Non riuscivo a vederti così distrutto, eri il mio pilastro, eri tutto quello che avevo in quel momento ed egoisticamente non volevo lasciarti. Non riuscivo a lasciarti. Così l'unica cosa che ho potuto fare per te, è stata non venire più qui, in modo da lasciarti libero di stare con la tua famiglia. Libero di esprimere i tuoi sentimenti, cosa che con me non potevi fare."

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