Non ti ricordi di me?

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L'alba è passata da un pezzo, ma Mario non vuole svegliarlo, stavo dormendo dolcemente tra le sue braccia e non vuole interrompere quella magia che gli sta riscaldando il cuore da ore, intere. Già, perché ha passato la mattina a contemplare quel viso, quella bellezza che ha tra le mani.

È felice.
Il suo cuore batte come se fosse impazzito, seriamente.
Claudio, il suo dolce orsetto è tra le sue braccia, finalmente.

Gli accarezza il viso, teneramente, sfiorando i suoi capelli, attendo a non svegliarlo. Guarda il suo naso, le sue ciglia così lunghe, quelle labbra carnosa e soffice, che lambisce con le dita, a percorrere quel arco perfetto, che vorrebbe baciare proprio adesso.
Si accorge, successivamente, del movimento delle sue palpebre, di un mugugno lamentoso e della sua stretta ancora più ferma. Sorride, lo guarda e sorride dolcemente.

Innamorato.
Innamorato folle di quel ragazzo. Innamorato perso.

Gli sposta il ciuffo fra gli occhi e inizia a regalargli piccoli baci, in tutto il viso. Dolci, dolcissimo, fin troppo.

Lo sente mugolare, un po', ma continua, fermandosi poi sulla bocca. La stuzzica con la lingua, stuzzica proprio sull'arco di cupido e sorride sommesso, appena lo vede dischiudere le labbra, tenendo gli occhi rigorosamente chiusi.

Accarezza la sua lingua. Ci gioca, l'avvolge insieme alla sua, l'assapora lentamente, godendosi del suo sapore, del suo calore  e della sua morbidezza. Gli ruba un ansimo e continua a baciarlo ancora, sempre di più. Sentendo il suo respiro diventare sempre più affannato e la sua stretta quasi disperata.

"Buongiorno, piccolo mio" sussurra, lasciandogli per qualche istante le labbra, vedendo il suo viso sopraffatto e sconvolto.

Aspetta un po', toccandogli, teneramente, la punta del naso, lasciandogli un piccolo bacio, rumoroso e casto, poco dopo. Sentendolo brontolare, appena si distacca improvvisamente, da lui.

Si muove, insinuandosi tra le sue gambe, intrecciandole alle proprie. Rimane con gli occhi chiusi e si aggrappa al suo petto, senza volerlo lasciare andare.

Deve stare con lui.
Ancora.
Ancora un po'...
Questo pensa Claudio, stringendosi al suo petto, cerca di farglielo capire, senza aggiungere parole.

"Vuoi fare colazione?" Gli domanda, ma risponde, no con la testa.

"Neanche un cornetto farcito di nutella,
caldo caldo?" Prova a prenderlo per la gola e lo vede tintinnare un po'. Fino a quando il più piccolo non alza lo sguardo e si mordicchia le labbra, guardandolo quasi tentato.

"Lo vuoi, vero?" Provoca ancora, a fior di labbra e Claudio sospira a quel contatto piacevole.

"Poi dici che sono paffuto" borbotta, guardandolo negli occhi.

"Lo sei... sei un orsetto paffutone ed io amo tanto questo orsetto, così cicciotto" mormora, giocando su e giù con la punta del suo naso, mentre preme dolcemente, ancora e ancora, sulle sue labbra.

"Sei antipatico" brontola... "non si dicono queste cose" continua, sentendo il suo cuore, cedere completamente.

Mario si discosta dalla sua bocca, percorrendo la linea del suo profilo, sfiorandola con le labbra, mordicchiando poco dopo, la sua gote, facendo ridere il più piccolo, a quel dolce attacco.

"Ho fame.." mormora "mi permetterai mai di mangiarti?" Continua ancora, catturando il suo sguardo, percependo un filo di irrequietudine, negli occhi di Claudio.

"Mario.. io.." sussurra, sentendosi maledettamente sbagliato per lui, non lo merita, Claudio non se lo merita, uno come Mario..

Pensa.

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