Epilogo

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8 Agosto 2026

Quando passano gli anni, si diventa sempre più consapevoli della vita, del proprio destino ed è un po', quello che è successo a Claudio.
Grazie alla sua famiglia, grazie alla sua volontà, grazie al suo amore, è rinato completamente. Maturando, crescendo e riuscendo a respirare normalmente giorno dopo giorno.
Ottenendo finalmente le sue vittorie.
Vedendo quel maledetto stronzo finalmente dietro le sbarre, dopo anni di sofferente a causa sua.
Godendosi a pieno ogni istante.
Ogni momento.
Ogni secondo della sua rinascita.
Prendendo consapevolezza della sua vita, del suo essere uomo e tutto quello che vuole, che desidera e che ama.

Rinascita.
È rinato.

Ha deciso di rivivere, senza più timore, senza più paure, senza più incubi.
Allontanandosi da quella maledetta prigione buia e vuota, che l'ha privato di ogni gioia. Lasciando tutto alle sue spalle, in un angolo sperduto del suo passato.
Abbandonando solo ai ricordi, un vissuto che, con estrema difficoltà, è riuscito a lasciare andare.
Tra lacrime, dolore, urla.

Soffrendo come un pazzo, sentendosi intrappolato da un dolore, del quale era completamente pietrificato.
Intrappolato.
Chiuso.

Ma, da quando è entrato Mario nella sua vita, si è fatto largo uno spiraglio di speranza, dentro il suo cuore, abbagliandolo senza preavviso.
Un fascio di luce prepotente. Impetuoso. Avvolgente.  Nel quale si è rifugiato, sentendosi totalmente travolto, da quel calore accogliente e amorevole.
Un abbraccio che dopo anni, non vuole perdere. Non può perderlo perché è perfetto e buono.
È il suo meraviglioso rifugio.
Il suo Mario.

Imparando giorno dopo giorno, insieme, che tutto può essere superato e niente è irraggiungibile.
Come il loro amore.
Inaspettato ed indissolubile...

"Allora quale metto?!" Chiede Claudio, guardandosi allo specchio, mentre butta un occhio a Mario, intento ad infilarsi i pantaloni del suo completo. Tiene in mano due cravatte, unica tinta, rispettivamente, una blu scuro e l'altra celeste.

"Per me non dovresti metterla"

"Mmh dici?"

"Si, sei perfetto già senza, questo completo skinny a quadri, ti sta una meraviglia, amore"

"Non dovrei metterla, per dare un'impressione più matura?"

"Non saresti credibile uguale..." ridacchia di gusto, beccandosi un'occhiataccia dal più piccolo.

"Perché devi farmi sempre incazzare?" Brontola, lanciando sul letto le sue cravatte, continuando a guardarlo offeso, mentre si abbottona il gilet.

"Sbottonati il primo bottone, Cla..." mormora Mario, abbracciandolo dai fianchi, mentre le sue mani, lentamente, salgono verso il collo del più piccolo, slacciando il primo bottone della camicia.

"Ecco, così sei perfetto." Aggiunge, baciandolo dolcemente sul collo. Fissando il suo riflesso attraverso lo specchio. I suoi occhi verdi, le sue labbra carnose, ormai delineate dalla giovane barba, corta e rifinita, a dare quel tocco di maturità in più.

"Che c'è?" Gli chiede, guardando gli occhi profondi di suo marito.

"Ti guardavo"

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