Crack

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Manuele già stava dietro i fornelli a preparare la colazione ai due pigroni ancora a letto, e scuote la testa divertito, vedendo Mario entrare in cucina con la faccia completamente sconvolta...

"Oddio il mio povero collo" si lamenta Mario con la voce lievemente assonata.

"Stai invecchiando" ridacchia Manuele guardandolo mentre si siede al suo solito posto

"Quel piccoletto di notte è una piovra" mormora indolenzito sotto le risate divertite del più grande.

"Benvenuti nel club, io ci convivo da tempo col mal di collo" e torna a guardare l'amico

"Perché non me l'hai mai detto?"

"Cosa?"  Domanda, continuando a preparare gli ingredienti per le crêpes

"Manu non fare il finto tonto, lo sai benissimo..." lo riprende, mantenendo un'espressione seria in volto

"Sai com'è non vado a dire in giro che il mio fratellino ha un trauma a causa di un gruppo di fottuti bastardi che l'hanno pestato per poi chiuderlo in un lurido magazzino, ad undici anni" risponde con una tranquillità sconcertante.

"Ecco la spremuta" continua subito dopo, portando il bicchiere all'amico.

"Manu..." sospira ripensando al volto spaventato di Claudio " dovresti lasciarlo libero di vivere la sua vita" e sentendo quella sorta di predica, Manuele punta lo sguardo su di lui, per poi distoglierlo poco dopo.

"Lo so" sussurra giostrandosi in cucina preparando la colazione al fratello

"Ma non lo fai" ribatte pungente, Mario, mordendosi la lingua appena nota l'espressione pizzicata di Manuele.

"Si! sono apprensivo, morboso, esagerato, mi preoccupo fin troppo ok, lo so, benissimo. Ma è mio fratello, e farei di tutto per vederlo sorridere, è una mia responsabilità, devo prendermi cura di lui, quindi per favore chiudiamo l'argomento"

Boom

E Mario non aggiunge altro, cadendo così, in un silenzio piuttosto pesante.

Manuele non parlava mai del rapporto tra lui e suo fratello, e questo atteggiamento Mario non riusciva a comprenderlo fino in fondo. Sarà la sua voglia incessante di proteggerlo, ma quel rapporto era fin troppo eccessivo ai suoi occhi.

Mentre balenavano nella sua mente le ultime parole pronunciate dal suo amico, rompe il silenzio assordante, la dolce voce di Claudio.

"B-buongiorno" sussurra imbarazzato guardando Mario e di riflesso morde il labbro, arrossendo lievemente.

"Buongiorno orsacchiotto" contraccambia, sorridendo di gusto alla
linguaccia di Claudio, infastidito dal termine orsacchiotto

"A me non saluti, stronzetto?" Subentra subito dopo, il fratello facendo gli occhi dolci e mandando baci aerei

"No" risponde imbronciato il più piccolo, prima di sedersi sullo sgabello aspettando la sua solita colazione.

"Il mio cuore soffre" sussurra affranto,  simulando col corpo, la drammaticità di quel momento, e guardandolo, Claudio accenna un sorriso sotto i baffi.

"Sei un ciccione idiota" mormora a bassa voce il più piccolo.

"Amore scusa per ieri" si allunga verso il più piccolo baciandogli la guancia.

"Hai rotto il patto" sussurra tristemente

E lo sguardo del fratello muta, rattristandosi di colpo.

Quella sera è stata la prima in assoluto nel quale, Manuele non aveva dormito con lui, dopo uno dei suoi attacchi di panico. La prima notte senza il fratello ad abbracciarlo stretto, e per questo Manuele si sente in colpa.

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