Capitolo 38

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<È assurdo che per una profezia detta da quella matta occhialuta, abbiamo dovuto interrompere le missioni> <se tieni alla tua vita, fai silenzio che sta per entrare> Lucius si voltò verso la porta e notò Voldemort fare la sua comparsa in silenzio, abbassò lo sguardo e Piton gli dedicò un ghigno <io direi di tenere la lingua più frenata se non la vuoi trovare tagliata, Malfoy>.

Tutti si alzarono e chinarono il capo in segno di rispetto e quando Riddle arrivò al capo tavola, mosse con un gesto la mano e i presenti si sedettero nuovamente <avete notizie sui bambini che nasceranno quel giorno?> a parlare per prima fu Bellatrix e cadde il silenzio <le mie ricerche mi hanno condotto a due famiglie: Potter con la sposa sanguemarcio e i coniugi Paciock, purosangue> il sorriso terrificante che aleggiava sul viso della Black si trasformò in urla di dolore ghiaccianti <ho detto che mi serve un bambino mezzosangue e non purosangue!> il Signore Oscuro continuò a creare con la magia vari tagli su Bellatrix mentre parlava <... infine chi ancora dopo mesi non si ricorderà le informazioni specifiche e ben dettagliate che ho dato, subirà un Crucio con un'altra sorpresa> smise di torturare la ragazza che si accasciò sul tavolo ansimante, chiedendo sottovoce perdono <È chiaro?> guardò ogni persona presente in quella stanza, fino a quando sentì bussare <avanti Fenrir> il viso graffiato e simile ad un lupo fece capolineo dalla porta <Signore, c'è una persona che la vuole vedere... si tratta di Lei> Riddle sbiancò e si alzò di scatto dalla sedia, che si rovesciò a terra <scusate, la riunione è sciolta>; quando si trovarono fuori dalla portata uditiva degli altri riuniti in quella stanza, il licantropo parlò nuovamente <perché non la imprigioniamo? In fondo, lei è da sola e siamo maggiori di numero> Riddle gli battè sulla spalla una mano <Complimenti, la stupidaggine della tua razza non ha limite ed ogni giorno mi meraviglia sempre di più. Lei non è una purosangue qualunque e di certo, ti ucciderebbe nell'arco di pochi minuti> lo superò aumentando la velocità del passo e se lo lasciò alle spalle <coglione> disse infine.

Quando aprì il portone dovette stringere con forza il pomello, erano di nuovo vicino: lei si trovava sopra al suo stallone Aster, con il cappuccio calato in testa e nonostante ciò gli occhi azzurri risplendevano come sempre; dopo molto tempo, il cuore di Tom perse un battito nell'ammirarla.
Aileen ebbe la stessa reazione, nonostante l'aspetto cambiato e deforme e il tempo passato a fare esperienze, le emozioni che provava per lui non erano cambiate. Scese dal cavallo e iniziò a salire piano e silenziosamente quei pochi gradini che li separavano.

Quando arrivò al penultimo, si osservarono: rosso scarlatto contro azzuro oceano, gli occhi di lei erano pieni di lacrime nonostante volesse non farsi prendere dalle emozioni; salì l'ultimo gradino che li separava ed alzò una mano, che si andò a posare sulla guancia scarna di Riddle <che cosa ti sei fatto...> continuò ad accarezzarlo e le lacrime iniziarono a scendere sul viso <perché?> disse lei avvicinandosi ancora un poco, lui dalla sua altezza la sovrastava e allungò una delle sue mani scheletriche con le unghie lunghe verso di lei, andando ad accarezzare con le nocche il suo bel viso in modo dolce: era un controsenso, lei era la vita e lui la morte, non potevano stare vicino.
Erano diventati eccessivamente diversi.

Non rispose alla domanda, rimasero ad osservarsi per imprimere meglio nuovi particolari che si erano aggiunti nei loro aspetti a causa di un cambiamento drastico o semplicemente, perché il corpo era maturato.
Un soffio di vento fece calare il cappuccio che nascondeva il volto della ragazza, Riddle notò con quale cura si era fatta le sue solite trecce con l'attaccatura alta.
Ora che erano vicini, notò quanto fossero allo stesso tempo lontani: non era più al suo fianco, a causa di diversi obiettivi e tutto questo accadde solo ed esclusivamente a causa sua.

<sono proprio un maleducato, entra> sciolsero il contatto e le aprì la porta, lei si sistemò nuovamente il cappuccio per cercare di nascondere la sua identità.
<seguimi e sentiti libera di attaccare chiunque ti dia fastidio, sia verbalmente che solo con la presenza> e la guidò per il Manor lasciandola al suo fianco.

Durante il tragitto non incontrarono nessuno e dopo aver salito una rampa di scale e superato varie porte, entrarono in una più scura e grande rispetto alle altre.
<a cosa ti conduce nel cuore del nemico? Voglio sapere il motivo di questa visita> si era seduto dall'altra parte della scrivania, unendo le dita magre delle mani sotto il mento e rimase a scrutarla <vai di fretta Tom?> <mi piace essere diretto, dovresti saperlo: non mi piacciono i giri di parole> <va bene, allora se è questo che vuoi. Lascia stare la profezia>.
Riddle la guardò <quel bambino, ti interessa solo perché è figlio di Potter: ecco perché. Altrimenti non saresti venuta quì> <non c'entra di chi sia figlio Tom> <non chiamarmi con quel nome, è morto da tempo quella persona che hai conosciuto a Hogwarts> <mi scusi, Colui che non deve essere nominato> quest'ultimo alzò gli occhi <ma sarei venuta lo stesso, non importa quale famiglia viene coinvolta. Si tratta comunque di un gesto da persona folle>.

La situazione iniziò a degenerare, più andavano avanti con la discussione e più i loro pensieri si distinguevano.
<io direi di finire quì. Ho fatto il possibile per evitare di peggiorare la situazione ma se a te sta bene così, non posso fare nulla. Sappi che vinceremo e io non ho intenzione di fermare le gesta della mia fazione>. Si alzò e quando stava per aprire la porta, dall'altra parte fece capolineo una testa riccia e mora <ciao orfanella, vedo che ti sei ripresa> Bellatrix chiuse la porta e si avvicinò <Signore la stava disturbando?> <in verità sì> Aileen si voltò verso Tom, la guardava in modo apatico <stava per andarsene Birmingham, perché si è fermata?> <vedo che il vizio di scopare la Black perché è l'ultima ruota del carro non l'hai perso> <figlia d...> Aileen si parò senza difficoltà dal lampo magico di colore giallo <sai lanciare solo questo incantesimo?> Aileen iniziò a combattere senza dare tregua, l'altra riusciva solo a difendersi.

La lotta terminò quando Bellatrix perse equilibrio e cadde a terra <ti sei già arresa?> le si avvicinò e mise un piede sulla pancia di lei <no, per favore, non spingere> la Black cercava di proteggere il ventre <come mai? Aspetti?> <allontanati, ora> sollevò lo sguardo da terra, allontanando la bacchetta della Black <È tuo, non è vero?> Tom non si scompose <rispondi> <Sì>.
<congratulazioni Riddle> disse esaudendo il desiderio precedente di lei <ancora una volta, hai fatto la scelta sbagliata> prima di aprire la porta, si girò <ma ho un conto in sospeso con la tua amante> le lanciò un crucio e di nuovo le urla della Black riempirono il Manor <smettila subito, c'è in gioco la vita del mio erede!> le urlò Tom <anche i miei erano innocenti, eppure lei non si è fatta scrupoli ad ucciderli> la guardò un'ultima volta contorcersi <sappi che è un crucio diverso: diciamo che funziona a lunga distanza. Non sei l'unico ad essere migliorato sulle Arti Oscure> e chiuse definitivamente la porta.

Uscita da lì, Aileen prese a spronare lo stallone ad andare più veloce. Quando fu sicura che nessuno potesse vederla, si materializzò con l'animale nel rifugio dell'Ordine.
Sorpresa, trovò Silente ancora sveglio <sono le tre di notte, perché non sei a dormire? Non giova alla tua salute> lo sorpassò ed andò in direzione delle scuderie <ero preoccupato per te, cosa è successo?> <nulla, diciamo che ho pareggiato i conti>. Detto questo lasciò dietro di sé l'anziano mago. Quest'ultimo la seguì con lo sguardo poi decise di andare a dormire, lasciandola da sola.

Aileen accompagnò Aster al pascolo e notò la luna decrescente fare capolineo in una notte dove non riusciva a scorgere le stelle. <vorrei fare la tua vita Aster: non hai problemi, scrocchi cibo e un posto dove dormire> il cavallo drizzò le orecchie verso il bosco e nitrì piano.
Aileen prese la bacchetta in mano e notò un cane grigio scuro di enorme taglia, simile all'animagus di Sirius.
Aileen abbassò la bacchetta quando il cane iniziò a strusciarsi sulle gambe e scodinzolare <sei proprio un bel cagnolone> iniziando ad accarezzarlo, notò la sua magrezza <seguimi, ti dò qualcosa da mangiare>.

Passò un po' di tempo con il cane fino alle cinque, poi lo salutò <passa qualche volta va bene? Ci si vede> e lo lasciò di nuovo da solo al pascolo di Aster.

Quando Regulus non vide più Aileen, prese le sue sembianze umane: guardò il cielo che stava prendendo i colori pastello dell'alba e sorrise <non è vero che sei sola Ail, tu sei come la luna di questa notte passata: in compagnia della costellazione del cane>.
Così Regulus allo stesso modo di come era apparso, scomparse.

Ogni licantropo ha la sua lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora