Leggete lo spazio in fondo. Grazie x
Conoscevo il suo nome ancora prima di udirne la voce. Piano piano - di bocca in bocca - la gente masticava storie inverosimili e parole storte sul suo conto, descrivendolo come un folle che si portava appresso la coscienza legandosela alle caviglie.
Era una certezza che Harry Styles, agli occhi della gente comune, apparisse come un'incognita infamante.
Una di quelle persone che non riuscivi a definire, di cui non potevi e non volevi distinguere i contorni - una macchia d'inchiostro su una parete bianca, un falso sorriso inciso tra le gote della sorte.Due occhi incastrati in un volto troppo cupo per meritare quella vitrea freddezza, quello scorcio di cielo gettato sul suo viso serio, distorto in un'espressione di puro sdegno per la vita - come una pennellata di vernice colorata che stona, su uno sfondo così oscuro.
Harry era questo, Harry era una carezza e uno schiaffo.
Soltanto uno scapestrato con gli occhi bassi e il cruccio a rendergli spigolosi i lineamenti, e le mani affondate in tasca, a nascondere le ferite sulle nocche e sui palmi;
il ragazzo che quando arrivai in città col volto livido e il mondo capovolto e distrutto dietro le palpebre arrossate, già sembrava arrogarsi il diritto di squadrarmi, di puntarmi, studiarmi con occhi catartici, inviperito dalla possibile minaccia straniera che io rappresentavo.Eppure questa era un'altra storia...questi eravamo noi, io e lui, incapaci di incastrarsi, e di mescolarsi, amalgamarsi, come fossimo insieme sangue e acqua.
Harry era il principe dagli occhi tristi, il silenzioso ragazzo dai sorrisi lascivi, e io ero la piccola vagabonda, la strana tipetta dai ciuffetti scuri di capelli avvolti intorno alle orecchie e alle spalle.Così mi additarono nella decadente periferia di Leeds - sin dal primo istante.
Era insolito, per quei pochi veterani curiosi, veder ciondolare per le strade una piccola donna coi calzoncini strappati e il freddo nelle ossa, senza identità, senza soldi né famiglia, sola come un cane bastonato.
Per quegli occhi silenziosi e indagatori io ero la straniera, la piccola incognita che seminava dubbi sul terreno che calpestava.Eppure, sotto quella maschera di congetture, sotto quella coltre di punti interrogativi, io non ero altro che una mocciosa che scappava dalla propria vita, soltanto una bambina un po' cresciuta, dalla pelle spessa ma col cuore fragile fragile, lì, stritolato tra le costole e i polmoni.
Questa era Maia Dekker, quando giunse a Tadcaster.
OKAY. SONO TORNATA. E MI ASPETTO DI ESSERE CAGATA. Vi avverto che questa storia non tratta in alcun modo di omicidi, droga, clan mafiosi o robe varie. Il significato del titolo è nascosto e sarà rivelato nel corso della storia.
VI CONSIGLIO DI LASCIARE UN PARERE <3 ditemi cosa ne pensate fin'ora, che il primo capitolo arriverà presto. Sappiate che se non lo farete piangerò, e mi avrete sulla coscienza per sempre. Vi voglio bene.
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sangue nell'acqua [hs]
FanfictionHarry era questo, Harry era una carezza e uno schiaffo. Due occhi incastrati in un volto troppo cupo per meritare quella vitrea freddezza, quello scorcio di cielo gettato sul suo viso serio, distorto in un'espressione di puro sdegno per la vita - c...