Non ho paura di te

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Uno strano formicolio mi irrigidì la punta dei piedi. Li arricciai piano, stordita, e a poco a poco venni trascinata lontano dalla dimensione nebulosa dell'incoscienza. Così, lentamente, riemersero i contorni del mio corpo e i profumi che bagnavano le lenzuola.

Percepivo il volto immerso nella morbidezza del cuscino, io distesa su un fianco, le gambe morbidamente abbandonate sul materasso. Coperte avvolte intorno alle ginocchia, a tenermi prigioniera.

Mi presi il mio tempo per stiracchiarmi, allungando tutto il corpo con un gemito basso tra le labbra, e quando tornai a rilassarmi tentai stentatamente di sollevare le palpebre: strizzai gli occhi e le ciglia tremolarono un po', sfiorandomi gli zigomi.

Poi due lame di luce mi attraversarono le pupille, costringendomi a voltarmi sgraziatamente dall'altra parte; mugolai e la punta del mio naso sfiorò la gola rilassata di Harry, immobile al mio fianco.

Il mio cuore si fermò.

Mille immagini esplosero nel retro dei miei occhi sbarrati, tutti attimi immobili nel tempo cristallizzati nella memoria per sempre. Jenna, le urla, le mani di Harry sul mio corpo, e poi solo lui, lui ovunque, immerso nei pensieri, tremolante tra le mie mani, la sua voce cucita sulla carne più tenera della mia gola.

Era rivolto verso di me, tanto vicino da permettermi di osservare soltanto il profilo scultoreo delle sue spalle: percepivo il suo mento appuntito sfiorarmi il capo, ma il suo respiro era regolare e silenzioso, e il suo corpo immobile contro il mio.
Emanava un calore febbricitante.

Le sue mani invece ricadevano molli sul materasso, l'una teneramente semichiusa sul cuscino, vicino alla mia nuca, e l'altra appesa debolmente al mio fianco spigoloso. I suoi polsi, poco più su, erano screziati di un rosa tenue, e le sue braccia erano finalmente docili, in pace col mondo, così avvolte attorno al mio corpo nudo.

Le mie percezioni continuarono ad allargarsi: e fu la volta del suo petto, a chiudermi teneramente contro di sé, e dei suoi fianchi appuntiti contro il mio ventre contratto.

Tutto questo fu sufficiente a che il cuore mi affondasse nello stomaco. L'incantesimo del sonno d'improvviso si ruppe, il mio mondo si infranse e la realtà tornò ad avere la sensatezza che aveva perduto durante la notte: io ed Harry avevamo fatto l'amore. Proprio lì , su quel letto, appena qualche ora prima - e al di là della porta che, sottile e scricchiolante, in fondo alla stanza sembrava reclamare prepotentemente il mio sguardo, si celava la realtà di ciò che avevo commesso - la realtà di ciò che avevo fino a quel momento tentato di strapparmi di dosso.

Una volta che avessi messo piede fuori da quella stanza tutto sarebbe finito di nuovo per me. Questa era la mia convinzione.

Avrei perso ciò che negli ultimi mesi avevo raccolto tanto faticosamente, il frutto della mia caparbietà, della mia tenacia e del mio desiderio di non arrendermi ancora, non ancora, non ancora.
Tutto...tutto in fumo soltanto per quella dannata parola. Soltanto per...quella dannata parola. Quell'orfana che ero, e che sarei stata per sempre. Quella straniera che ero divenuta, quel guscio vuoto di me stessa che avrebbe vissuto al posto di ciò che un tempo risplendeva ancora, sul fondo della mia anima.

Una pioggia di spine mi attraversò il retro del capo. Le mie membra si torsero dolorosamente, liquefandosi, e i miei occhi si colmarono di lacrime. Il sogno che mi aveva tenuto prigioniera durante la notte era sfumato via ormai: ora nulla avrebbe potuto frapporsi tra me e la tempesta giunta al solo scopo di estirparmi.

Così quella tensione nervosa incastrata nel retro delle mie cornee si diffuse immediatamente al resto del corpo: mi sollevai a sedere sul materasso, così, di scatto, strappandomi via dal corpo di Harry con violenza, come se non riuscissi a tollerare oltre la sensazione della sua pelle sulla mia.
La sua reazione non si fece attendere oltre: quando Harry, già corrucciato, sollevò stentatamente le palpebre colto alla sprovvista da quell'improvviso risveglio, non vide altro che la mia schiena nuda di fianco a lui, sconvolta da una pioggia convulsa di singhiozzi.

sangue nell'acqua [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora