Arroccato sulla cima di Jadkson Hill Ridge nella Contea di Beaverhead e circondato da una macchia di fitta foresta, il vecchio castello dominava la cittadina di Greenwood, nel Montana. Quel tipo di architettura non era tipica del luogo, poiché opera dei coloni spagnoli stabilitisi nella regione all'epoca della conquista del continente americano. Durante il puritanesimo, iniziarono a verificarsi misteriose sparizioni e tra la gente cominciò a farsi strada l'idea che il castello fosse abitato da fantasmi, così nessuno volle più frequentare le sue sale e pian piano cadde in rovina.
Fu solo negli anni Cinquanta che il bisogno della città di attrarre visitatori lo riportò agli antichi splendori. Le autorità investirono ingenti capitali nella sua ristrutturazione, con il supporto di albergatori e negozianti del luogo, anch'essi interessati ad acquisire notorietà.
Da piccolo paese quale era, Greenwood divenne in breve tempo una fiorente e prospera città di provincia. Più di mezzo secolo dopo, il castello continuava ad accogliere turisti e appassionati, senza però vedere mai un proprietario, qualcuno che vi si insediasse stabilmente.
Fino a oggi.
-o-
Si stava avvicinando l'estate e nel liceo di Greenwood i ragazzi affrontavano gli ultimi esami tra l'afa e la voglia pressante di andarsene finalmente in vacanza. Quelli erano sempre i giorni peggiori dell'anno, perché il tempo sembrava non passare mai.
Al suono della campanella, che annunciava la pausa pranzo, le classi si svuotarono e tutti si riversarono nei corridoi, mentre il chiacchiericcio aumentava sempre di più.
Rachel aprì l'armadietto e iniziò a svuotarlo da libri e cianfrusaglie varie. Qualunque studente l'avrebbe fatto a fine giornata, se non addirittura l'ultimo giorno, ma lei preferiva avvantaggiarsi.
La precisione era una dote che aveva ereditato da sua madre, la stessa per cui il padre, tutt'altro che ordinato, la prendeva tanto in giro. Abitando loro due da soli, infatti, erano dovuti scendere a compromessi per non darsi troppo fastidio. Lei cercava di non assillarlo troppo con l'ordine, mentre lui si sforzava di mettere a posto le sue cose e aiutarla nelle faccende domestiche.
Stava infilando gli ultimi libri nella borsa, quando una ragazza mora dall'aria distrutta venne verso di lei, abbandonandosi pesantemente contro l'armadietto accanto al suo. "Ah, finalmente!" sospirò sollevata.
"Buongiorno anche a te, Claire." le disse Rachel, continuando a sistemare.
"Non ho mai amato così tanto la pausa pranzo in vita mia." la ignorò lei. "Odio Martin e le sue formule assurde!"
"Pensavo che ti piacesse trigonometria."
Claire sospirò di nuovo, soffiandosi via un ciuffo corvino dalla fronte. "Dopo quest'esame non più." sentenziò. "Cambiamo argomento che è meglio. Alla fine hai preso una decisione per quest'estate?"
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Bloody Castle - All'ombra della luna
Vampire- Primo capitolo della saga Bloody Castle - "...Potevamo passare una normalissima serata in tutta tranquillità e invece mi sono dovuta impuntare. Per cosa poi? Non lo so nemmeno io. E adesso che forse sto per morire ho un solo pensiero che mi rimba...