Rachel era seduta su un divano in una specie di anticamera adiacente al salone da ballo, le gambe accavallate e il mento poggiato sulla mano. Era talmente in ansia da non riuscire a tenere fermo il piede, che le ballava frenetico. Accanto a lei, Mark cercava di spiegare al ragazzo della sicurezza che avevano sbagliato, ma che non era il caso di chiamare le autorità e che se ne sarebbero andati subito.
Sperava che gli avrebbe dato ascolto e che quella storia si chiudesse senza troppe conseguenze, ma dentro si malediceva per essere stata tanto stupida. Lei e Mark stavano ballando, quando qualcuno alle sue spalle le aveva pestato l'orlo del vestito, costringendola ad aggrapparsi a lui per non cadere all'indietro. Nel farlo erano andati a sbattere contro un'altra coppia e l'urto le aveva spostato la maschera sul viso. Nella foga del momento, se l'era tolta, per poi voltarsi di scatto con l'intenzione di dirne quattro al responsabile. Tutto si sarebbe immaginata, fuorché di ritrovarsi faccia a faccia con Jacqueline. Per quanto entrambe fossero agghindate a festa, si riconobbero all'istante.
La cheerleader aveva spalancato gli occhi neanche avesse visto un alieno e in un attimo erano finiti in quella stanza.
Il fatto che tra tutti loro fosse stata proprio lei a farsi beccare la faceva sentire ancora peggio, visto che fin dall'inizio aveva cercato in tutti i modi di non dare nell'occhio. Poi, invece, come una cretina si era tolta la maschera proprio nel momento meno adatto. Ce l'aveva a morte con se stessa, ma soprattutto con Juliet, che ora avrebbe volentieri strangolato per averla convinta a fare quella pazzia.
D'un tratto, la discussione fu interrotta da un paio di insistenti colpi alla porta, che attirarono l'attenzione dei presenti. Quando il ragazzo della sicurezza la aprì per capire cosa stesse succedendo, venne travolto dalla veemenza di Cedric, che irruppe nella stanza senza troppe cerimonie.
"Che state facendo? Questo è sequestro di persona!" esclamò, mentre dietro di lui comparivano anche Claire e Juliet.
"Deduco a questo punto che siate tutti insieme." disse il tizio, dopo essersi ricomposto.
Nell'istante in cui aprì bocca e Juliet lo guardò per la prima volta, restò impietrita. Quel ragazzo aveva gli stessi identici occhi dello sconosciuto nel suo incubo, di un grigio-azzurro talmente chiaro da sembrare ghiaccio. Non poteva sbagliarsi, perché era un dettaglio che ricordava con chiarezza. Eppure le sembrava così assurdo.
Mentre lo studiava in cerca di ulteriori conferme, Cedric lo squadrò dalla testa ai piedi. "Infatti."
"Bene, allora risponderete anche voi di esservi presentati al ricevimento senza invito." ribatté lui per tutta risposta, per niente intimorito dal suo atteggiamento arrogante. Si voltò verso il suo collaboratore. "Vai a chiamare lo sceriffo."
"No, aspettate!" intervenne Mark. "Come stavo cercando di spiegare, non ci siamo imbucati. Ce li abbiamo gli inviti." Gli mostrò i biglietti, perché potesse esaminarli.
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Bloody Castle - All'ombra della luna
Vampire- Primo capitolo della saga Bloody Castle - "...Potevamo passare una normalissima serata in tutta tranquillità e invece mi sono dovuta impuntare. Per cosa poi? Non lo so nemmeno io. E adesso che forse sto per morire ho un solo pensiero che mi rimba...