SCENE INEDITE - Wisdom 01

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Rachel si sentì trattenere per un polso. Si voltò di scatto e ci fu un momento in cui lei e Dean si guardarono dritto negli occhi, prima che lui la lasciasse andare.

"Scusa, non volevo essere sgarbato."

Lei dal canto suo sentì a malapena quello che le diceva, come ipnotizzata da quegli occhi magnetici. Doveva ammettere che, anche se di indole non era attratta dai tipi misteriosi, Dean avrebbe potuto tranquillamente mandarla a tappeto. "Tranquillo, non importa."

Alla fine decise di proseguire il giro e inaspettatamente lui la seguì.

Rimasero in silenzio tutto il tempo, finché una bancarella di libri usati non attirò l'attenzione di Rachel, che si avvicinò. In cima a una pila spiccava fra tutti Il ritratto di Dorian Grey, un romanzo che aveva letto qualche anno prima. D'istinto lo prese. "Mi stupisce sempre come questo libro sia così apprezzato dalla critica." commentò, storcendo il naso mentre osservava la copertina. "Io non l'ho mai amato."

Dean annuì appena. "In effetti, non è tra quelli che preferisco. Troppo filosofico. Non fa per me."

Il tarlo della curiosità si fece strada di nuovo in lei. "E qual è il tuo genere? Se non sono indiscreta." ironizzò, rivolgendogli un'occhiata eloquente.

Dean colse il riferimento e le sue labbra si piegarono in un sorriso accennato

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Dean colse il riferimento e le sue labbra si piegarono in un sorriso accennato. "Niente di troppo complicato. La lettura deve essere un piacere, non uno sforzo mentale."

Rachel ci pensò su un momento, per poi replicare: "Non sono d'accordo. Secondo me, sforzarsi di cogliere l'intenzione dell'autore è la parte migliore in un libro."

"Punti di vista." tagliò corto lui, facendo spallucce.

Come al solito aveva liquidato l'opinione altrui con due parole, lasciando intendere con questo che il suo era l'unico parere che gli interessava. Rachel iniziava a capire la sua logica. Tuttavia, lasciò correre. "Però ammetterai che la prospettiva di una vita eterna non sia poi così male. Pensa a quante cose potresti imparare, gli eventi storici a cui assisteresti. Per non parlare dei libri che riusciresti a leggere..."

"Sembra meraviglioso descritto così." ribatté, quasi parlandole sopra. "Ma credo che dopo un po' ti annoieresti."

Lei stava per rispondere, ma Dean la precedette. "Pensaci. Se avessi la consapevolezza di vivere per sempre, ogni momento non sarebbe più unico. È la paura della morte che ci fa apprezzare il valore della vita".

Completamente spiazzata, Rachel rimase per un istante a fissarlo, riflettendo sul suo ragionamento. -Per fortuna che non amava la filosofia - pensò. Ora stava iniziando a vederlo sotto un'altra luce. Era un ragazzo difficile da interpretare, probabilmente perché proveniva da un ambiente così diverso dal suo, ma cominciava a credere che quella volontà di apparire impenetrabile fosse tutta una facciata e che in realtà avesse solo bisogno di qualcuno con cui parlare. Un lato di lui che lo rendeva meno inquietante. "Già. E poi se fossi l'unico immortale, perderesti tutte le persone che ami." ragionò.

Dean non replicò, a quanto pare per una volta d'accordo. "Dovremmo trovare gli altri." disse poi, ponendo fine al discorso.

Persuasa di aver fatto scattare qualcosa in lui che non voleva dare a vedere, Rachel decise che era meglio andarci con i piedi di piombo

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Persuasa di aver fatto scattare qualcosa in lui che non voleva dare a vedere, Rachel decise che era meglio andarci con i piedi di piombo. Avrebbe ripreso le indagini in un momento più favorevole. Così annuì, seguendolo verso il gazebo.

Bloody Castle - All'ombra della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora