Capitolo 3 - Il vestito perfetto

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Rachel diede una controllata all'orologio, constatando di essere arrivata troppo presto

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Rachel diede una controllata all'orologio, constatando di essere arrivata troppo presto. Si era data appuntamento con le amiche sotto casa di Claire, che non si poteva pretendere arrivasse puntuale figurarsi in anticipo. Lei invece preferiva sempre presentarsi qualche minuto prima, perché non voleva che gli altri la aspettassero.

Di lì a poco arrivò Juliet, contenta e sorridente come ogni volta che stava per comprare qualcosa di nuovo, mentre di Claire neanche l'ombra. Ormai erano abituate ai suoi ritardi e non ci trovarono nulla di strano, ma dopo circa mezz'ora di attesa decisero di suonare il campanello per sapere se almeno fosse viva.

"Secondo me sta ancora dormendo." disse Rachel indispettita.

Juliet sventolò la mano. "Ma no, ti pare."

Il faccino di Megan, la sorellina di otto anni di Claire, fece capolino sulla soglia e, una volta riconosciuti i visi delle ragazze, la bambina aprì completamente la porta.

"Ciao." le salutò timida. Più rotondetta della sorella, aveva gli stessi capelli corvini, anche se lunghi e fluenti, ma non gli stessi occhi azzurri. Rachel le sorrise radiosa. "Ciao, Meg. Cercavamo Claire..."

"Sta finendo di vestirsi." le informò, prima di voltarsi verso le scale e urlare: "CLAAAAAIRE!"

"Megan! Cosa ti ho detto sul gridare a squarciagola?" La rimproverò una voce dall'interno della casa.

"Scusa mamma, ma Ray e Juls cercavano Claire."

"Sì, ma non c'è bisogno di gridare." le ripeté Kate, comparendo dietro di lei dalla cucina. "Buongiorno ragazze, entrate. Claire scende subito." le accolse con uno dei suoi soliti sorrisi smaglianti.

Intanto, dal piano di sopra Claire sentì le amiche chiacchierare con la madre, che per fortuna le stava intrattenendo mentre lei finiva di vestirsi. Era salita solo da qualche minuto, perché aveva perso un sacco di tempo facendo colazione. Per ottimizzare i tempi, tentò di infilare l'altra gamba nei jeans, saltellando dalla sua camera al bagno con in bocca lo spazzolino da denti; poi si risciacquò in fretta, tornò all'armadio e prese la prima maglietta a portata di mano.

Dopo un buon quarto d'ora fece finalmente la sua comparsa in salotto con le scarpe in mano. "Ehi!" le salutò trafelata, rivolgendo loro un sorrisetto di scuse.

Non appena la vide, l'espressione di Rachel passò dal cordiale al funereo nel giro di pochi secondi, ma lei la batté sul tempo. "So già quello che stai per dire, però stavolta non è stata colpa mia. La sveglia non ha suonato."

Rachel annuì, incrociando le braccia. "Certo, tanto con una scusa o con un'altra riesci sempre a fare tardi."

Lei sbuffò senza replicare, finendo di allacciarsi le scarpe, mentre Kate ridacchiava divertita. "Questa scena mi ricorda i tempi del liceo. Anch'io ero una ritardataria cronica. Dev'essere genetico." Fece l'occhiolino alla figlia e quando sorrise due fossette le si formarono ai lati della bocca, in un modo del tutto simile a quello di Claire, che infatti le somigliava moltissimo anche fisicamente, oltre che nell'indole.

Bloody Castle - All'ombra della lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora