"Ti prego, non ne posso più!" aveva protestato Rachel quella mattina, quando Dean aveva accennato a volersi rimettere in cammino. "Pretendo una giornata di riposo." Era davvero troppo stanca per muoversi ancora di un solo passo e anche gli altri erano della stessa opinione. La sera cercavano di andare a dormire presto, ma nonostante questo non riuscivano del tutto a recuperare le energie e così alzarsi diventava ogni giorno sempre più una tortura.
Cedric l'aveva appoggiata in pieno. "Tra l'altro, è il compleanno di Mark. Dobbiamo festeggiare."
"Addirittura." ribatté lui imbarazzato, mentre gli arrivavano auguri da tutte le direzioni. "Grazie, ma non mi pare il caso..."
Juliet, però, lo interruppe, cogliendo la palla al balzo. "Ma come no? Motivo in più per fermarsi." Esattamente come Rachel, se non di più, anche lei non era disposta a trascorrere un'altra giornata a scarpinare per i boschi.
Non lasciarono a Dean molta libertà di scelta, visto che avevano già deciso a prescindere dalla sua opinione, così alla fine accettò malvolentieri di rimanere nella radura.
Di comune accordo con le amiche, Juliet pensò di approfittare della sosta per lavare i vestiti sporchi. Non avevano molti cambi e il più delle volte rischiavano di non sapere cosa mettersi, perciò avevano bisogno di lavarli spesso. Si fecero dare anche quelli dei ragazzi e poi lasciarono l'accampamento, dirette al torrente.
Una volta arrivate, scelsero un punto in cui l'acqua era bassa e la corrente meno forte, e iniziarono a darsi da fare. Si chinarono lungo la riva, ginocchia a terra, e immersero i panni nell'acqua gelida, che le fece rabbrividire. Non avevano sapone, così strofinavano i vestiti sui sassi per togliere le macchie, mentre l'acqua pensava a dare una rinfrescata al tutto.
"Che hai fatto stanotte? Hai una faccia..." chiese Rachel, notando le occhiaie e l'aria stralunata di Claire.
Lei si strinse nelle spalle. "Niente. Ho dormito poco." In realtà, da quando si era svegliata da quel sogno assurdo non era stata più in grado di chiudere occhio, perché come provava a riaddormentarsi le tornava in mente la scena disgustosa del tizio nella cella.
Mentre lavava le sue cose, le capitò tra le mani una delle t-shirt di Cedric e il sogno passò immediatamente in secondo piano, lasciando il posto al ricordo di loro due soli davanti al fuoco. Era indecisa se parlarne o meno con le amiche, certa che le avrebbero fatto di nuovo pressione, però non riusciva nemmeno più a tenerselo dentro. Aveva urgente bisogno di consigli. Mise da parte la t-shirt e le guardò. "Se vi dico una cosa, mi promettete di rimanere calme?"
Entrambe la fissarono con aria interrogativa.
"Dipende." fece Rachel, riprendendo a strofinare. "È grave?"
"No, macché..." Claire esitò. Non ne era tanto sicura nemmeno lei. "Cioè, forse..."
"Insomma, di che si tratta?" le chiese Juliet curiosa.
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Bloody Castle - All'ombra della luna
Vampire- Primo capitolo della saga Bloody Castle - "...Potevamo passare una normalissima serata in tutta tranquillità e invece mi sono dovuta impuntare. Per cosa poi? Non lo so nemmeno io. E adesso che forse sto per morire ho un solo pensiero che mi rimba...