Era notte fonda e pioveva forte. Raffiche di vento scuotevano gli alberi e i rami sbattevano contro le finestre delle case, producendo rumori sinistri. A dire il vero, tutta la città era in subbuglio. Gente che scappava, bambini che piangevano, madri che urlavano, cercando di proteggerli, ma venivano prese e massacrate.
La ragazza correva a perdifiato, mentre tentava di raggiungere la propria casa e mettersi al sicuro. Una volta dentro, si sarebbe chiusa a chiave e avrebbe sperato che quella notte passasse, lasciandola l'indomani mattina ancora in vita.
Dopo aver corso per chilometri, imboccò finalmente il vialetto e, senza preoccuparsi di chiudere il cancello, corse alla porta. Frugò frenetica nella borsa in cerca delle chiavi, voltandosi di tanto in tanto per controllare di non essere seguita da uno di quei mostri. Finalmente la trovò e con mano malferma la infilò nella serratura, che però era arrugginita e la chiave ci mise un po' a girare. La ragazza imprecò. Tutto sembrava essere contro di lei quella notte.
Quando riuscì a entrare e a chiudersi la porta dietro, approfittò della calma per riprendere fiato. Si accasciò a terra, respirando a fatica, poi alzò lo sguardo di scatto, colta da un timore improvviso.
"Phil!" Chiamò il suo fidanzato, che doveva essere tornato dal lavoro nel pomeriggio.
Ma Phil non rispose.
"Phil!" Lo chiamò di nuovo, ma niente.
Con uno sforzo si rimise in piedi e a passi lenti raggiunse la cucina. –Meglio armarsi con qualcosa- pensò, e da una credenza prese una grossa padella, per poi dirigersi alla scala e salire con cautela un gradino per volta.
Arrivata al piano di sopra, sentì scorrere l'acqua nella doccia e tirò un sospiro di sollievo. "Phil?" provò ancora.
Stavolta le rispose una specie di rantolo, come un grido strozzato. Con il terrore in corpo si precipitò all'interruttore. Provò ad accendere la luce, ma doveva essere saltata a causa del temporale, così aprì il cassetto del mobile in corridoio, dove Phil teneva una torcia per le emergenze. La accese ed entrò in bagno, facendosi luce per vedere davanti a sé e allo stesso tempo stringendo saldamente il manico della padella.
Immobile sulla soglia, puntò tremante la torcia verso la doccia. Era in funzione, ma nessuno la stava usando; poi mise meglio a fuoco l'immagine e si rese conto del colore insolito dell'acqua. Rosso sangue.
Il corpo di Phil giaceva inerte metà dentro e metà fuori dalla vasca, dal ventre squarciato uscivano sangue e viscere.
La ragazza urlò dall'orrore. Stava per precipitarsi fuori, insofferente a quella vista, ma non fece in tempo a voltarsi che all'improvviso qualcosa sbucò dal buio e la afferrò, strappandole il volto con un morso...
"AAAAAH! Lo sapevo! Lo sapevo!"
L'urlo di Claire fece eco a quello della ragazza del film, mentre la ciotola che aveva sulle gambe sobbalzava e i popcorn schizzavano fuori; poi, senza avere il coraggio di continuare, con un'imprecazione spense il televisore e si alzò, dirigendosi in cucina per prendere scopa e paletta.
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Bloody Castle - All'ombra della luna
Vampire- Primo capitolo della saga Bloody Castle - "...Potevamo passare una normalissima serata in tutta tranquillità e invece mi sono dovuta impuntare. Per cosa poi? Non lo so nemmeno io. E adesso che forse sto per morire ho un solo pensiero che mi rimba...