"Come diavolo hai fatto a uscire?" boccheggiò Cedric, strabuzzando gli occhi.
"Ho i miei metodi." rispose pacato. Sul suo viso non c'era traccia di rabbia o risentimento.
"Davvero impressionante. Ora però da bravo Houdini, togliti dai piedi." lo minacciò Cedric, facendo un passo avanti verso di lui.
Dean comunque non fece una piega, per nulla intimorito. "Fatti sotto." lo sfidò, fronteggiandolo.
"Per l'amor del cielo, finitela!" Esasperata da tutta quella situazione, Juliet si sentì animata da un improvviso spirito d'iniziativa e si interpose tra i due, impedendo che venissero alle mani; poi trafisse Dean con lo sguardo e con una spinta lo allontanò dall'amico. "Perché continui a torturarci così? Non ti è bastato quello che ci ha fatto passare? Lasciaci in pace una buona volta!"
Il tono che usò era combattivo, ma allo stesso tempo amareggiato, e Dean provò un forte senso di colpa nel vederla così. Non avrebbe mai voluto ferirla, ancor meno da quando si era accorto dei sentimenti che provava nei suoi confronti, ma ormai era successo e non poteva farci nulla. L'unica speranza che aveva di rimediare era fare uno sforzo e tentare di aprirsi una volta per tutte.
"Non posso!" ribatté di getto. "C'è un motivo per cui non posso farlo..." esitò, cercando di trovare le parole giuste. Erano giorni che meditava su quello che avrebbe detto, ma adesso a malapena riusciva a raccogliere le idee. Incredibile come in un attimo una ragazza fosse riuscita a farlo sentire così impacciato, una sensazione che non aveva mai provato in vita sua. L'incoraggiamento venne da Juliet stessa, che rimase lì dov'era, in attesa che proseguisse.
"È difficile per me..." continuò allora, approfittando di quella possibilità. "Tu mi hai incuriosito fin dalla sera del ballo. C'è qualcosa in te che ti rende diversa, anche se non mi spiego cosa. Hai la strana capacità di rendermi nervoso."
Quando lei incrociò le braccia e lo guardò confusa, probabilmente chiedendosi dove volesse andare a parare, Dean capì che si stava solo perdendo in chiacchiere. Doveva arrivare al sodo, ma non era certo un'impresa facile. Temeva di non uscirne bene. "Mi rendo conto di averti causato solo guai da quando mi hai incontrato e vorrei poter tornare indietro. So che suona banale, ma è la verità. Ora spero solo che non sia troppo tardi..."
"Troppo tardi per cosa?" chiese Juliet con un fil di voce.
Dean allora raccolse il coraggio e la guardò intensamente negli occhi. "Credo di essere innamorato di te." rivelò infine, tra lo sbalordimento generale.
Fu allora che accadde quello che meno si sarebbe aspettato. Da sorpresa che era, Juliet s'impietrì di colpo, come se l'avesse gravemente insultata. "Tu... Credi?" sottolineò quella parola con più determinazione. "Tu credi di essere..." Fuori di sé come non mai, si avvicinò e lo spinse di nuovo, riversando in quel gesto tutto il proprio risentimento. "Con che faccia tosta me lo vieni a dire adesso? Quando non c'è stato un momento in cui tu non mi abbia fatta sentire stupida, gelosa... inadeguata!" Lo spinse ancora, stavolta con le lacrime agli occhi. "Ho perfino litigato con Rachel, perché credevo provassi qualcosa per lei!" esclamò, dandogli un'altra spinta.
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Bloody Castle - All'ombra della luna
Vampire- Primo capitolo della saga Bloody Castle - "...Potevamo passare una normalissima serata in tutta tranquillità e invece mi sono dovuta impuntare. Per cosa poi? Non lo so nemmeno io. E adesso che forse sto per morire ho un solo pensiero che mi rimba...