L'ultimo a entrare nella cella fu Cedric, spinto in malo modo da Carlos, visibilmente stufo di sentirlo protestare.
Dopo aver lasciato la sala, i loro aguzzini li avevano costretti a scendere parecchie rampe di scale fino al sotterraneo, dove si trovavano le celle per i prigionieri. Lì si respirava aria stantia, l'umidità penetrava nelle ossa e la pochissima luce proveniva dalle torce appese ai muri lungo il corridoio. Una volta che tutti furono dentro, la grata venne chiusa a chiave e i vampiri se ne andarono senza nemmeno degnarli di uno sguardo.
Il fatto che non gli mostrassero la minima attenzione non bastò a calmare i bollenti spiriti di Cedric, che continuò a chiedere di Claire, nonostante ormai gli avessero già voltato le spalle da un pezzo.
In un altro contesto Rachel lo avrebbe ritenuto un ingenuo, ma ora come ora lo capiva. Anche lei era in ansia per l'amica e pregava con tutte le sue forze che stesse bene. Assistere impotente mentre veniva trascinata via era una scena di cui tuttora stentava a sopportare il ricordo. Tra l'altro, non erano riusciti a capire nulla della conversazione tra Dean e gli altri vampiri, se non che lui li aveva ingannati e che li stava consegnando senza alcuno scrupolo.
Agitata come non mai, iniziò a fare avanti e indietro in quello spazio ristretto, il cervello che rimuginava sugli ultimi avvenimenti alla velocità di un flipper impazzito. Trovava tuttora inconcepibile pensare che quella che era iniziata come una vacanza si fosse poi trasformata in quell'inferno. Come se non bastasse, Juliet non si era ancora svegliata e questo contribuiva a metterle angoscia. Chissà cosa le avevano dato per farla dormire così tanto.
Mark venne verso di lei e le prese la mano, che teneva stretta attorno alla catena del suo ciondolo con la pietra rossa. Era talmente nervosa da non accorgersi che stava per ferirsi le dita. Quando entrambi si guardarono negli occhi, Rachel non riuscì più a trattenersi e si tuffò sul suo petto, scoppiando in lacrime. Era la prima volta in vita sua che non sapeva davvero come uscirne.
"Mi sembra di vivere in un incubo..." si sfogò tra i singhiozzi. "Tra vampiri, portali magici e castelli inquietanti non riesco più a distinguere cosa è reale da cosa non lo è. Non lo sopporto..."
Mark la abbracciò, cercando per quanto poteva di offrirle calore e sicurezza. "Lo so, ti capisco. Fino a due ore fa pensavo di vivere in un mondo normale e invece guardaci adesso, rinchiusi in un posto da brividi." Esitò. "Però, c'è un lato positivo..."
Per quanto si sforzasse, Rachel non riusciva proprio a trovare niente di positivo in quella storia. "E quale sarebbe?"
"Almeno siamo insieme."
Lei alzò lo sguardo e gli sorrise debolmente, grata che fosse lì. Se li avessero separati, difficilmente sarebbe riuscita a sopportare tutta quella situazione. Una lacrima le solcò la guancia e Mark la asciugò con il pollice, sorridendole a sua volta. Di lì a poco, il frastuono del calcio che Cedric rifilò alle sbarre li fece sobbalzare.
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Bloody Castle - All'ombra della luna
Vampire- Primo capitolo della saga Bloody Castle - "...Potevamo passare una normalissima serata in tutta tranquillità e invece mi sono dovuta impuntare. Per cosa poi? Non lo so nemmeno io. E adesso che forse sto per morire ho un solo pensiero che mi rimba...