Claire riuscì a stento ad aprire gli occhi. Uno spiraglio di luce filtrò attraverso la persiana e la colpì in pieno viso, accecandola. Si riparò con la mano, sollevandosi poi a fatica sui gomiti e cercando di mettere a fuoco la stanza, ma venne assalita da un forte capogiro.
Sembrava come se un martello pneumatico le battesse a intervalli regolari un chiodo nel cervello. Si sentiva come in una bolla, completamente isolata dal mondo, e impiegò del tempo a realizzare dove si trovasse. Alla fine rammentò di essere in una camera d'albergo a Wisdom, ma niente di più. L'ultimo ricordo che aveva era di aver accompagnato Juliet a bere qualcosa, poi il nulla più totale. Accanto a lei, l'amica dormiva imbozzolata nelle lenzuola, forse nelle sue stesse condizioni.
Sentiva caldo e ne capì il motivo quando si guardò addosso e si accorse di portare ancora i vestiti della sera prima.
"Ben svegliata." Rachel uscì dal bagno avvolta in un asciugamano da doccia, mentre con un altro si strizzava i capelli bagnati.
Claire la guardò con un occhio ancora mezzo chiuso. "Perché ho dormito vestita?"
"Perché stanotte ero troppo esausta per occuparmi anche di te." le rispose secca; poi, vedendo che continuava a fissarla senza capire, sospirò. "Tu e Juls vi siete prese una sbornia da record ieri sera."
Lei annuì, tuffando il viso nelle mani. "Adesso si spiega l'emicrania."
Non era la prima volta che le succedeva. Fino a qualche anno prima, le era capitato spesso di andare alle feste e ubriacarsi e ormai era in grado di riconoscere i sintomi.
"Non ti dico in che stato vi abbiamo trovate." continuò Rachel, mentre si pettinava. "Circondate da gente che urlava e vi incitava a bere..."
"Era da tanto che non lo facevo." Claire ridacchiò divertita, parlandole sopra. "Avevo quasi dimenticato com'è..."
"Claire, non è uno scherzo!" Rachel poggiò con impeto la spazzola sul comodino e Juliet si scosse, emettendo un lamento. "Non capisco che vi ha detto il cervello! Quei ragazzi potevano avere cattive intenzioni."
Claire afferrò un cuscino e se lo mise sulle orecchie. "Non urlare, per favore! Mi scoppia la testa!"
Rachel alzò gli occhi al cielo e riprese a pettinarsi con foga, mentre Juliet si rigirava nel letto, lamentandosi ancora. Quando si tirò a sedere barcollante, aveva i capelli biondi annodati e lo sguardo spento. "Ma che avete da gridare tanto?" chiese con uno sbadiglio. "Sveglierete qualcuno."
"Ne dubito, è mezzogiorno." ribatté Rachel.
Juliet strabuzzò gli occhi incredula. "Mezzogiorno?"
"Già, avete dormito un bel po'."
"Ma dovevamo partire presto. Dean aveva detto..."
"Visto lo stato in cui eravate, parlandone stamattina abbiamo deciso di rimandare la partenza a domani." spiegò l'amica paziente. "Dean non era entusiasta della cosa, ma..."
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Bloody Castle - All'ombra della luna
Vampire- Primo capitolo della saga Bloody Castle - "...Potevamo passare una normalissima serata in tutta tranquillità e invece mi sono dovuta impuntare. Per cosa poi? Non lo so nemmeno io. E adesso che forse sto per morire ho un solo pensiero che mi rimba...