Il tempo era bello la mattina della partenza e l'aria frizzantina di montagna stemperava il calore ancora debole dei primi raggi del sole.
Richard accostò al marciapiede per far scendere la sorella e le amiche dalla macchina e aiutarle a scaricare gli zaini. Juliet lo aveva convinto ad accompagnarle, visto che era di strada per andare a lavoro.
"Stai attenta e fatti sentire." si raccomandò sbrigativo, prima di salutarle. Come al solito preferiva farsi vedere freddo e distaccato, quando in realtà era chiaro a tutte che si preoccupasse per la sorella.
Rachel avrebbe preferito arrivare un po' prima sul luogo dell'appuntamento, ma aveva dovuto aspettare che Juliet e Claire la venissero a prendere. Comunque non erano molto in ritardo, perché Mark e Cedric la rassicurarono dicendo che anche loro erano arrivati da poco.
Dopo la ricomparsa di Dean, si erano rivisti per discutere ancora della questione del campeggio. Nessuno era del tutto convinto di volerlo fare, ma d'altra parte non sembravano esserci molte alternative. Li aveva davvero spaventati con la storia della setta, quindi alla fine avevano deciso di accettare la sua proposta e partire, prendendola come un'occasione per stare insieme e godersi quelle settimane come fossero una normale vacanza. Due giorni dopo avevano informato Dean, concordando che si sarebbero ritrovati nello stesso posto dopo un altro paio di giorni. Il tempo necessario per organizzarsi.
Juliet accettò il fagotto contenente tenda e sacco a pelo che Cedric le porgeva. "Alla fine, ce l'hai fatta a convincere tuo padre." constatò.
Cedric fece spallucce. "Sì, ma il problema non è stato tanto lui, quanto mia madre. È un tipo abbastanza apprensivo e il fatto che ci siamo decisi all'ultimo momento non le è piaciuto. Senza contare che l'altra sera sono rimasto a dormire fuori senza avvertire..." spiegò, rabbrividendo al solo pensiero.
"Dormire sul mio divano, aggiungerei." sottolineò Rachel. La sera della festa, infatti, era talmente ubriaco da addormentarsi in salotto e Mark non aveva avuto la forza di tirarlo su e trascinarlo fuori di peso. Così, l'unica soluzione era stata lasciarlo dov'era. La mattina dopo, a malapena ricordava cosa fosse successo e lei aveva dovuto fargli un breve riassunto.
"Comunque, io e i miei fratelli siamo abituati a fare di testa nostra. Quindi alla fine me la sono cavata con poco." scherzò, mentre passava un altro fagotto a Claire.
Lei lo prese senza ringraziare. Aveva troppo sonno anche solo per aprir bocca. Si chinò per sedersi sul gradino del marciapiede, tuffando il viso nelle mani e isolandosi dal resto del mondo. "Quando arriva Dean?" mugugnò in tono sommesso.
"È presto, siamo in anticipo." le rispose Juliet, mentre sistemava le sue cose.
Rimasero a chiacchierare del più e del meno all'ombra della statua e non passò troppo tempo che Dean arrivò, puntuale al secondo, al volante della sua auto d'epoca rosso bordeaux. Lo seguirono con lo sguardo, mentre si accostava al marciapiede e si sporgeva oltre il finestrino abbassato, squadrandoli al di sopra delle lenti scure degli occhiali da sole. "Ma quanta roba vi siete portati?"
STAI LEGGENDO
Bloody Castle - All'ombra della luna
Vampire- Primo capitolo della saga Bloody Castle - "...Potevamo passare una normalissima serata in tutta tranquillità e invece mi sono dovuta impuntare. Per cosa poi? Non lo so nemmeno io. E adesso che forse sto per morire ho un solo pensiero che mi rimba...