Capitolo {10}

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<<Ma che fine hai fatto stamattina?>> mi chiese Sharon mentre si accendeva una sigaretta nel nostro posto dietro casa mia.
<<Cazzo, non ho sentito assolutamente la sveglia, sono andata a dormire tardi.>> sbuffai aspirando subito dopo un tiro dalla mia Rothmans rossa.
<<Hai parlato con Vins?>> mi domandò lei in tono malizioso pensando chissà cosa.
<<Macché, non si fa vivo da ieri pomeriggio alle sei.>> risposi alzando gli occhi al cielo e sbuffando ancora.

<<Forse sta lavorando?>> chiese Sharon.
<<Nah, mi aveva detto che iniziava a lavorare da giugno... sta sempre in giro e lui quando è in giro non usa mai il telefono, non so quante volte me l'ha ripetuto.>> spiegai sospirando.
<<E si che palle però, lui sempre è fuori.>> si lamentò lei.
<<Non dirlo a me, è frustrante che non ne hai idea... ci stiamo sentendo pochissimo in questo ultimo periodo e la cosa mi infastidisce un casino.>> risposi facendo subito dopo un altro tiro di sigaretta.

<<Si ma lui ci tiene a te, te l'ha pure detto... non lo fa mica apposta, secondo me anche lui si è reso conto che non vi parlate con la stessa frequenza di prima.>> cercò di tirarmi su la mia migliore amica.
<<E perché allora non fa nulla per rimediare a questa situazione?>> domandai io esasperata.
<<Qui non so darti risposta.>> rispose lei sospirando.
<<Che palle, a volte mi sembra di star girando solo a zonzo.>> mi lamentai ancora sbuffando nuovamente.

<<Non dire così... arriverà prima o poi qualcosa che smuoverà tutti e due.>> disse Sharon appoggiando una mano sulla mia spalla.
<<Me lo sento, e tu sai che su ste' cose io mai mi sbaglio.>> aggiunse infine sorridendomi dolcemente per tranquillizzarmi.
Ricambiai anch'io quel sorriso a malapena e sulla strada per ritornare a casa mia, ripensai a quelle sue ultime parole.

''Qualcosa che smuoverà tutti e due.'' 
E cosa? 
A volte pensavo che avrei potuto dare la qualsiasi cosa per poter entrare nella testa di quel ragazzo anche solo per dieci minuti per vedere a che diamine pensasse, cosa avesse lì dentro.

Era incredibile come, riuscissi ancora una volta ad affezionarmi ad una persona.
Ormai era quasi un anno che conoscevo quel ragazzo e solo dopo molti mesi, mi resi conto che da lui, non volevo solamente amicizia.

Col cazzo che volevo solo amicizia.

E così diventammo una sorta di ''scopa amici'', tanto per avere un contatto fisico in più e per addolcire quell'amaro in bocca che avevo quando pronunciavo a me stessa ''siamo solo amici''.

Accettai i sentimenti verso di lui solo dopo moltissimo tempo e una volta accettati, dovetti pormi la domanda che tutti quanti si pongono quando sono presi da qualcuno : ''Sono ricambiata?''
Con i suoi atteggiamenti che assumeva qualche volta, mi faceva capire perfino che mi odiasse, ma da altri modi di fare, sembrava che io fossi l'unica a capirlo.

E quindi? A quale conclusione si arriva in questi casi? Beh, o si lascia perdere oppure si lotta.
Lascio immaginare che opzione io abbia scelto. 

***

<<Sai chi mi ha cercato di nuovo?>> mi chiese Vins riportandomi alla realtà della sua camera da letto.
<<Chi?>> domandai stiracchiandomi subito dopo mettendomi più comoda sul suo letto.
<<Mary.>> rispose con un tono disgustato.
<<Buona fortuna, allora.>> dissi trattenendo una risata.

<<Pensavo mi avesse tolto dalla sua testa, perché mi ha cercato di nuovo? Cazzo, chi se la scolla più adesso.>> rispose lui sbuffando subito dopo.
<<Sei irresistibile, non sentirti figo.>> lo presi in giro io ridendo di gusto.
<<Ma zitta.>> rise anche lui tirandomi un cuscino dritto in faccia.

<<Ma scusami, perché non le dai una possibilità?>> continuai a prenderlo in giro.
<<La conosci da più tempo di me, hai pure il coraggio di dirmi una cosa simile!>> esclamò lui ridendo.

Mary aveva la mia stessa età scritta sulla sua carta di identità, ma in testa non avresti potuto dargli più di dieci anni.
Era una bambina in tutti i sensi, immatura, insopportabile, una cozza, appiccicosa come pochi e terribilmente fastidiosa. 
Purtroppo condividevo con lei la classe a scuola e perfino la stessa fila di banco ma in compenso, durante le ore di noia, io e Sharon ci divertivamo un sacco a tirargli palline di carta sulla sua testa.

Mary cambiava ''cotta'' con la stessa frequenza con cui si corre una maratona.
Nei primi tempi che la conobbi, cambiava ragazzo quasi ogni giorno se non quasi ogni ora.
Credo che non sappia nemmeno cosa voglia dire avere una relazione con un essere umano del sesso opposto.

La sua mentalità non era cresciuta assieme a lei, anzi, sembrava che più il tempo passasse, più regredisse; una roba assurda.

Ogni mal capitato che adocchiava, e che ancora non la conosceva, non aveva la minima idea in cosa si sarebbe imbattuto, per fortuna poi se ne rendeva conto e la mollava dopo nemmeno due giorni.
Con Vins più o meno la stessa cosa era successa la prima volta che lo cercò, verso Febbraio.

Era convinta pure che io e lui stessimo insieme e che ci sentissimo al telefono tutti i giorni dato che lui non sopportava lei  e sapeva che lei era gelosa come pochi di me, quindi per farla innervosire, quando eravamo in presenza di Mary, si divertiva a farmi ridere e a stuzzicarmi.

E fu proprio con quelle risate provocate da lui, che io mi innamorai. 

L'arte di essere fragili.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora