{Parte 3}
°
Successivamente ci staccammo, ci guardammo di nuovo negli occhi e senza ancora dire una parole, mi prese per mano e camminammo dietro quella casa, nel piccolo semicerchio dov'erano posteggiate le macchine.
Mi sbatté al muro bianco che circondava l'interno della casa e riprendemmo a baciarci con una foga incredibile.
Le sue mani cercavano il mio corpo in ogni angolo di me, la sua bocca sembrava vivere solamente unita alla mia e i nostri respiri erano nati per essere sincronizzati.Ci staccavamo solamente per riprendere fiato e ogni volta che ciò accadeva, sembrava che avevamo corso per cinquecento metri.
Di certo non me lo immaginavo così il nostro primo bacio, da ubriachi intendo, peró alla fine non me ne importava parecchio, io lo desideravo esattamente così e se essere ubriachi era il prezzo da pagare, lo avrei accettato sicuramente.
Poi di scatto mi prese in braccio e mi fece sedere sopra al cruscotto di una macchina e continuammo a baciarci sempre con più desiderio, con più foga, con più passione e nonostante il nostro stato, secondo me c'era pure amore.
Le sue mani poi si posarono sul mio seno e lui invadé maggiormente lo spazio in mezzo alle mie gambe costringendomi ad allargarle.
Continuammo a baciarci fino a quando non sentimmo rumori di qualcuno che stava venendo e ci staccammo di scatto e io scappai come una ladra lasciandolo da solo.
Cos'era appena successo?
Non mi sembrava vero.
Forse stavo sognando.
Forse dovevo svegliarmi.Mentre avevo la testa in confusione, mi avvicinai verso Sophia che sembrava fosse un animale da circo pronto a dare spettacolo delle sue figuracce da ubriaca.
La presi di lato e gli raccontai ciò che era appena successo e lei urló di gioia ancora più di prima.
<<Era ora!>> esclamó contenta saltellando e barcollando allo stesso tempo.
<<Jo invece ha detto che non mi vuole scopare, uffa! E io voglio lo stesso!>> disse poi a gran voce e lamentandosi come una bambina<<Sophia ma parla piano
almeno!>> la sgridai vergognandomi per lei.
<<Oddio, sta tornando il tuo ragazzo! Vi lascio, addio!>> urló ancora prima di scappare e di andare a torturare il povero Joseph.Mi voltai da lontano e vidi che, effettivamente, stava tornando Vins dal punto in cui l'avevo lasciato.
Aveva una faccia davvero stanca ma nonostante ció, rideva come uno scemo con chiunque presente a quella festa.
***
Dopo diverse ore, tutti quanti eravamo ubriachi come non mai, solamente Gabriel e Joseph che non avevano toccato nessuna bottiglia.
<<Dobbiamo presentare i nuovi fidanzati!>> urló Sophia richiamando l'attenzione mia e di Vins che, dopo le parole della mia amica, ci voltamno a guardarci da lontano.
Vidi Sophia afferrare il braccio di Gabriel e farlo avvicinare a me e a Vins dopo che, sempre Sophia, ci fece avvicinare di forza.
<<Gabriel adesso vi sposerà! Andate a Narnia!>> disse poi indicando il giardinetto che sembrava un grande bosco.
Di nuovo, quella ragazza che mai nella sua vita aveva avuto così tanta forza fisica da spingere ben tre persone, ci fece entrare in quel giardinetto.
Era davvero immenso, c'erano ai lati del perimetro due sentieri e nel mezzo di questi, solamente grandi alberi e piante altissime ci nascondevano dagli altri.
Vins era parecchio elettrizzato e Gabriel stese al gioco, io invece sentivo gli occhi chiudersi dalla stanchezza.
<<Allora, voi siete perfetti insieme, tu Vins devi dargli un bacio a stampo ad Amy per prova del vostro amore.>> disse poi Gabriel.A quelle sue parole, la stanchezza sembró svanirmi in corpo, i miei occhi si spalancarono e prima di rendermene conto, mi ritrovai ancora una volta imprigionata fra le braccia di Vins e con le sue labbra sulle mie.
Stavolta tutto davanti a Gabriel.
Lentamente,lo vidi allontanarsi e così quei baci si intensificarono ancora di più, ancora più intensi di quelli di prima dietro la casa.
Sentimmo, però, dei rumori di qualcuno che era nelle vicinanze, ci voltammi e vedemmo che era arrivato da poco Mayron e stava girando attorno alla casa per vederla bene.
Di scatto, Vins si alzó e mi prese per mano e mi portó ancora più dentro quel bosco fino ad arrivare davanti ad un grande albero posto al centro di quell'immenso verde.
Lui si sedette a terra e io sopra di lui e riprendemmo il nostro "spettacolo" da dove era stato fermato.
Il mondo sembrava proseguire senza di noi, eravamo come in una bolla estraniati da tutto e da tutti, il tempo passava, il mondo girava ma a noi non ci importava, c'eravamo solamente noi due, io e lui.
<<Ma ti piace Joseph?>> mi chiese poi di scatto fermandosi di colpo dall'assaporare le mie labbra e ogni centimetro del mio corpo.
<<Eh? Ma no.>> risposi quasi non rendendomi conto di ciò che mi avesse appena detto.Ma come poteva mai pensare che mi potesse piacere uno come Jo?
A me piaceva solamente lui.
Perché non riusciva a capirlo!...
STAI LEGGENDO
L'arte di essere fragili.
Roman d'amourSpesso, parlando di fragilità altrui ci si dice che non è nulla, che la persona in questione si preoccupa per niente, ma la verità è che siamo tutti spavaldi, con i sentimenti degli altri. La sensibilità è un'arma a doppio taglio. Essere fragili cos...