Le settimane passavano, la scuola era finita e finalmente potevo godermi quei tre mesi che, sopratutto in quel periodo scolastico, aspettavo con ancora più entusiasmo delle vacanze di Natale.
Vins si faceva sentire poco e niente, dai giorni in cui parlavamo ogni giorno ininterrottamente, ormai invece era già tanto se riusciva a mandarmi il messaggio del "Buongiorno" e qualche foto per farmi vedere cosa stesse facendo.
Un giorno lavorava;
Un altro era al mare;
Un altro ancora era fuori città;
Con gli amici;
Con il suo gruppo;
Con sua sorella che tornava ogni mese dall'università;
E con me?Sembrava che si stesse dimenticando di me quel ragazzo.
Ormai non uscivamo nemmeno più la sera tutti insieme come ai "vecchi tempi".
A chi non andava;
Chi trovava qualche amore estivo e spariva;
Chi si riconciliava con qualche vecchia amicizia ritrovata;E così ci ritrovammo il più delle volte solamente io e Sophia fra una birra in spiaggia e sandwich al tonno e maionese.
Qualche volta si infiltrava, nelle nostre giornate al mare, Sharon o altre compagne della nostra classe.Anche io ero piuttosto impegnata e iniziavo perfino a non pensare così spesso a Vins.
Di solito l'estate univa le persone perché l'inverno le separava con la sua monotonia, invece a me era successo esattamente l'opposto, l'estate mi stava separando da tutti, ci stava separando.***
<<Domenica parte Alex, ritorna in Canada.>> disse Sophia mentre si distendeva sulla sua asciugamano blu con i pesci disegnati sopra.
<<Si, avevo letto i messaggi sul gruppo che voleva fare una super festa di addio... ma non credo di andarci...>> risposi non proprio presa di entusiasmo.Quando mai Amy June, a mancare in una festa dove la quantità di alcol che ci sarebbe stato, avrebbe sicuramente superato la quantitá di anidride carbonica presente nel mondo?
<<Perchè non vuoi venire?>> mi domandó Sophia scioccata dato che di feste, non me ne perdevo una.
<<Hai letto in che casa
saremo?>> le chiesi io voltandomi verso di lei guardandola attraverso i miei occhiali da sole.<<No.>> rispose lei solamente.
<<Te lo dico io, saremo a casa di Charlie.>> dissi sospirando e nascondendomi la testa fra le mie mani.
<<Cosa?! A casa di Charlie?! Dovrei ritornare lì e ricordare tutto il casino della festa di primavera? No, non se ne parla, io non metteró più piede lí.>> quasi urló Sophia rischiando di far girare mezza spiaggia verso noi due.<<Eh... non mi ci fare pensare per favore, per riprendere la reputazione ci abbiamo messo mesi e mesi.>> risposi sbuffando stremata ricordando quei momenti di quella festa decisamente spiacevoli.
<<Solo che... se non ci andiamo mi sentirei ancora di più in colpa per Alex, ci siamo conosciuti tardi con lui però é stato davvero un grande amico...>> disse Sophia sospirando e voltandosi a pancia in su dalla sua asciugamano.
<<Lo so Sophia, ma io lì in quella casa non ci voglio entrare nemmeno per tutto l'oro del mondo...>> risposi provando vergogna e milioni di brividi lungo le spalle.
La festa di primavera, in quella casa, fu devastante per tutti quanti, sopratutto per me e Vins.
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L'arte di essere fragili.
RomanceSpesso, parlando di fragilità altrui ci si dice che non è nulla, che la persona in questione si preoccupa per niente, ma la verità è che siamo tutti spavaldi, con i sentimenti degli altri. La sensibilità è un'arma a doppio taglio. Essere fragili cos...