Capitolo {12}

62 12 0
                                    

Sophia :
Sei pronta?

Me :

Si, ti aspetto.

Sophia :
Sai se vengono gli altri?

Me :
Si, ci saranno, Vins stesso mi aveva chiesto se io ci sarei stata.

Sophia :
Uuh, notte focosa prevedo.

Me :
Ma smettila, voglio bere fino a diventare io stessa un drink.

Sophia : 
A chi lo dici, anch'io. Joseph sta facendo lo stronzo e ho bisogno di dimenticare.

Me :
Quest'altro poi... un altro scemo del villaggio.

Sophia :
Hahahaha, apri la porta, dai, sono arrivata.

Me :
Arrivo.

Mi diedi un ultimo sguardo allo specchio per vedere se fosse tutto apposto e dopo aver preso il mio telefono ed essermi spruzzata del profumo alla lavanda, uscì di casa e in effetti, trovai Sophia in macchina con suo padre che mi aspettava.
<<Buonasera.>> dissi salutando il padre entrando in auto.

Subito dopo, con le note di ''Just you and I'' di Tom Walker, arrivammo al molo e nonostante la scuola ancora dovesse finire, quel posto era abbastanza pieno di giovani.
<<Li vedi per caso?>> mi chiese Sophia mentre sembrava fosse una giraffa in quel momento dato che il suo collo si allungava per vedere quelle facce note maschili.
<<No, dai, andiamo a bere, se arriveranno li vedremo sicuramente.>> risposi sbuffando e portando la mia amica al chiosco Bandoleros per due Sambuca e Bayles e altrettanti shot di vodka alla pesca.

<<Cazzo Amy, non capisco un niente oddio!>> strillava Sophia mentre rideva come una matta.
<<Attenta che cadiamo.>> risposi io trattenendo una risata mentre cercavamo di camminare in posizione eretta.
<<Ma dove sono i boys!>> si lamentava lei.
<<Forse sono in Spagna!>> esclamai io.

<<Bandoleros! Ahi caramba!>> rise a squarciagola lei seguita da me.
<<Aspetta, aspetta, li vedo! Sono ritornati dalla Spagna!>> dissi indicando un gruppo di ragazzi seduti ai piedi del molo.
Ci avvicinammo ridendo e mentre camminavamo, ci rendemmo conto che fossero Joseph, Sly e Vins.

<<Eilà!>> salutammo energicamente io e Sophia.
<<Oh, ma chi abbiamo qui!>> disse subito Sly salutandoci assieme a Joseph.
Arrivata a salutare Vins, gli risi in faccia e subito dopo lo salutai mentre lui mi fissava leggermente stranito dai miei atteggiamenti fin troppo esaltati.

<<Quanto avete bevuto? Siete completamente zuppe.>> rise Sly guardandoci dalla testa ai piedi.
<<Abbastanza.>> disse Sophia continuando a ridere come una matta.
<<Con chi tornate a casa?>> chiese quasi preoccupato Joseph.
<<Con il super papà di Sophia, grandissimo il grande Daniel!>> risposi io imitando una voce teatrale.

<<Se le vede combinate così, non penso sarà felice.>> disse Sly ridacchiando divertito.
<<A Sophia la porto io.>> si offrì Joseph.
<<E ad Amy io, tanto abito lì vicino.>> finalmente aprì bocca Vins.
<<Ah, ma allora parla questo qui.>> dissi io ridendo come se mi avessero la battuta più esilarante del mondo.

<<Sophia, chiama tuo padre e digli che ritornate con Amy.>> gli disse poi Joseph prendendo la mia amica per le spalle per un contatto estremi visivo.
<<Dopo, papà!>> si lamentò lei come una bambina.
<<Sophia, vieni accanto a me, mi manchi, sei troppo lontana!>> esclamai rivolgendomi a lei che si trovava di fronte a me..
<<Arrivo amore!>> rispose lei saltellando e sedendosi di fianco a me.

<<Cazzo, perché si devono ridurre così ogni sera che escono!>> sentì la voce di Joseph.

In un attimo, la testa cominciò a girarmi ancora più del solito, i suoni erano terribilmente troppo alti al punto che sembrava mi stessero per scoppiare le orecchie e tutto sembrò alzarsi di livello.

<<Oh, cazzo, Amy! Amy! Guardami! Guardami ho detto!>> sentì qualcuno urlare mentre avvertivo alcuni colpi sul mio viso.
Lentamente, tutto sembrò ritornare normale e dopo aver messo bene a fuoco, mi resi conto che di fronte a me ci fosse Vins con i suoi occhi spalancati fissi su di me e le mie mani strette fortemente alle sue.

<<Cosa è successo?>> domandai con un filo di voce.
<<Stava per andare in coma etilico, portiamole via da qui.>> rispose  Sly alzandosi dal molo.
<<Sophia, Sophia, manda un messaggio a tuo padre, digli che torniamo con me.>> chiamai la mia amica mezza accasciata su Joseph.
<<Si, aspetta.>> rispose lei con la voce strozzata mentre con una mano si teneva la testa.

<<Fatto.>> disse buttando quasi il suo telefono a terra.
<<Adesso andiamo, Vins, te la porti tu quindi?>> sentì poi la voce di Joseph.
<<Si, si, tranquillo, ho pure la macchina qui vicino.>> rispose lui mentre provava a farmi alzare dal molo.

***

<<Sali.>> sentì poi la voce di Vins richiamarmi. 
Misi a fuoco i miei occhi e mi accorsi che eravamo già arrivati alla sua macchina.
<<Aspetta, aspetta, mi gira troppo la testa.>> risposi quasi cadendo e sorreggendomi sul finestrino piccolo dell'auto.
Sentì Vins imprecare e girare attorno al suo veicolo per venire verso di me e sorreggermi per i fianchi aspettando che mi passasse quel capogiro.

<<Amy, perché ti sei ridotta così stasera?>> mi chiese mentre mi teneva stretta.
Non gli risposi, mi girava e mi faceva troppo male la testa per poter formulare una singola risposta, ma nonostante questo, quella sera pregai che quelle delicate mani non si togliessero mai più sui miei fianchi.

...




L'arte di essere fragili.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora