{Parte 2}
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Dopo che Joseph prese Vins e ritornarono al deposito di acqua, ci salutammo e finimmo il riempimento di quei maledetti boiler che ormai stavo detestando.
Successivamente ci ritrovammo davanti al garage dove si riuniva la compagnia di Sal e aspettammo che arrivassero gli altri.
Dopo che fummo tutti quanti, iniziammo a partire verso la casa di campagna dove sarebbe stata la festa.Non era niente male quella casa, si entrava accompagnati da un sentiero con a lati una diatesa di giardino con margherite e altri fiori.
Il sentiero poi si allargava da un'ingresso per le macchine rotondo e dopo averle parcheggiate, scendemmo tutti quanti e io e Sofia continuammo l'esplorazione.A lato del cerchio per le macchine, c'era un altro sentiero che ci portóin in y
un grandissimo perimetro dove metà era riparato da una tettoia fatta in cemento e sulla parte restante, c'era un forno piantato sul pavimento e dietro al perimetro vi era una scalinata che portava sicuramente ad un giardino che sembrava più un bosco dalla vastità di alberi e di verde.<<Sembra Narnia laggiù!>> esclamó Sophia ridacchiando.
<<Si é vero.>> risposi ridendo assieme a lei.
Sotto alla tettoia di cemento c'era un lungo tavolo, già pieno di cose da bere e della cassa per la musica, poi una porta con l'interno della casa.***
Il tempo stava passando dentro quella casa, la festa era piuttosto moscia, a metà giornata già stavo pensando a quando ce ne saremmo andati.
Poi peró, entró in gioco l'alcol.
Senza nemmeno accorgermene, davanti a me e a Sophia c'era una bottiglia intera, ancora da aprire, di Vodka alla pesca e io e lei la fissavamo come se stessimo fissando una preda.
Ad un certo punto si sedette accanto a me Vins, ci guardó e lo vidi sorridere divertito, forse, dai nostri sguardi verso quella bottiglia.
<<Che dite la apriamo?>> chiese poi sorridendoci.
<<E lo chiedi pure!>> esclamó Sophia tirando fuori i bicchieri.***
Venti minuti dopo vedevo tutto come se fosse a venti metri al di sopra di me, mi sembrava di essere dentro ad una gazzosa, tutto era elettrico e frizzante, i miei occhi vedevano tutto quanto in movimento anche ciò che non lo era.
Sophia urlava e rideva allo stesso tempo facendo le cose più stupide.
Un momento aveva il telefono in mano a fare foto e video ricordo, un altro momento piangeva, un altro rideva e un altro la vedevo intenta a stendersi i capelli sull'attaccapanni che c'era in quel grande perimetro.Io ero seduta su una sedia con accanto a me Vins e Gabriel che era arrivato più tardi.
Iniziavo a parlare di qualsiasi cosa con chiunque, e in quel momento, quel chiunque fu proprio Gabriel.<<Ei Ga. Ma il tuo nome é proprio Gabriel?>>
<<Si, Amy, proprio Gabriel.>> rispose ridendo rendendosi conto che ero davvero zuppa di alcol.
<<Gabriel, devo confessarti un segreto!>> esclamai avvicinando impacciatamente la mia sedia.<<Dimmi tutto.>> rispose lui.
<<Peró mi devi promettere che non lo devi dire a nessuno!>> esclamai con ancora più entusiasmo di prima.
<<Giuro.>> rispose lui sorridendomi tranquillamente.In quel momento si era seduto accanto a me anche Vins e io, senza capire il motivo, mi ritrovai seduta sopra le sue gambe e lui che mi teneva stretta con le sue mani sopra ai miei fianchi.
<<Gabriel non devi dirlo nemmeno a lui!>> stavolta quasi urlai indicando con il dito Vins che era nel pieno della sua ubriachezza esattamente come me.
<<Va bene, Amy, a nessuno.>> disse ancora Gabriel.<<Avvicinati.>>
<<Mi piace tanto tanto lui!>> esclamai poi indicando di nuovo Vins.In quel momento, se avessi avuto di sdoppiare la mia persona, e se quell'altra mia parte fosse stata sobria, mi sarei data tanti di quelli schiaffi che non sarebbe bastata una busta di ghiaccio per alleviarmi il dolore.
<<E allora dagli un bacio!>> mi disse poi Gabriel sorridendomi.
<<No! Non posso! Non so se lui vuole me!>> risposi sembrando una bambina.
<<Fidati di me, dagli un bacio, se te lo ricambia allora anche lui vuole te.>> mi disse Gabriel prima di andarsene e lasciarmi da sola con Vins che mi teneva stretta a sé.L'unica cosa bella dell'essere ubriachi, é che non non esiste la razionalità e fai qualsiasi cosa senza pensarci nemmeno un minuto.
Presi con una mano il viso di Vins, ci guardammo negli occhi un attimo entrambi, i suoi occhi marroni cercavano i miei dello stesso medesimo colore e senza rendermene quasi conto, le mie labbra stavano sulle sue.
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L'arte di essere fragili.
RomanceSpesso, parlando di fragilità altrui ci si dice che non è nulla, che la persona in questione si preoccupa per niente, ma la verità è che siamo tutti spavaldi, con i sentimenti degli altri. La sensibilità è un'arma a doppio taglio. Essere fragili cos...