<<Domani c'è la festa.>> disse Sophia mentre parlavamo al telefono.
<<Si...>> risposi leggermente a disagio.
<<Allora... é deciso... non ci andiamo?>> mi chiese.
<<Penso proprio di no...>> risposi sospirando.<<Peró a me dispiace non esserci... dovremmo farlo per Alex.>> mi fece notare Sophia con un tono dispiaciuto.
<<Anch'io la penso come te, ma... troppi ricordi in quella casa,io non posso proprio farlo.>> risposi quasi a parole forzate.<<Dai, non credo che non rivedremo più Alex se non andiamo domani, partirá fra tre giorni, lo vedremo sicuramente quindi lo saluteremo più avanti.>> disse lei sospirando.
<<Esatto, infatti.>> risposi dandole assolutamente ragione.In quel momento, sentì il vetro della finestra della mia stanza da letto, dove mi trovavo, picchiettare così mi voltai di scatto spaventata dal quel rumore talmente inaspettato.
Vidi poi, nella penombra della luna di mezzanotte, la testa ricoperta dai capelli bruni corti e scompigliati di Vins che cercava di tenersi in equilibrio fra i rami degli alberi attorno casa mia.
<<Sophia, devo staccare.>> dissi solamente con quelle parole nemmeno fin troppo convinte mentre fissavo imbambolata quel ragazzo che attendeva di entrare nella mia stanza.
Dopo che salutai la mia amica, posai il telefono sopra la mia scrivania blu e mi avvicinai, senza alcuna fretta, alla finestra per fissare meglio quel volto che fissava me.
Feci leva sull'apertura del vetro e dopo averlo aperto, Vins poté fare un salto ed entrare nella mia camera da letto.
<<Non ti aspettavo.>> dissi solamente rimanendo ferma come se in realtà al posto della mia pelle, avessi un blocco di marmo addosso.
<<Lo so, scusami, non ti avevo avvertita prima.>> rispose Vins in leggero imbarazzo.<<Beh, mi hai colta di soppiatto un po'.>> accennai un sorriso.
<<Con chi parlavi al telefono?>> mi chiese voltandosi verso il mio cellulare poggiato sopra la scrivania.
<<Sophia.>> risposi.<<Ah.>> fece lui.
<<Tutto bene?>> osai domandargli dato che mi sembrava fosse un pesce fuor d'acqua date le sue risposte decisamente poco articolate.
<<Più o meno...>> rispose sospirando e sedendosi sopra la sedia di legno davanti a quel tavolo blu.Lo fissai corrugando la mia fronte e aggrottando le mie sopracciglia non capendo bene quella sua risposta.
<<Lascia stare, mi sento un po' giù di morale da stamattina senza un preciso motivo.>> si spiegó poi dopo.
<<Capita spesso anche a me.>> risposi sedendomi sopra al mio letto disfatto di fronte a lui.<<Si? Non sembra proprio quando stai con gli altri.>> disse quasi sorprendendosi.
<<Mica chi sta male ne fa una prima pagina di giornale.>> risi leggermente.<<Giusto.>> mi sorrise a malapena condividendo ciò che avevo appena detto.
<<Sicuro che non ci sia un motivo preciso?>> gli domandai poi quasi tentennando.Dannazione, perché ero così insicura di fronte a lui?
<<Perché non ti accontenti mai delle prime risposte? Hai questa abitudine di andare sempre in fondo a qualsiasi cosa...>> mi chiese ridendo fra sé e sé innocentemente.
<<Perché nelle prime risposte, quasi mai si dice la verità.>> spiegai sorridendo ancora.
<<Come quando ti chiedono "Come stai?" e tu rispondi in automatico "Bene".>> aggiunsi infine.<<Come stai?>> mi chiese dunque Vins.
<<Bene.>> risposi scoppiando poi a ridere assieme a lui.
<<Mi piace stare in tua compagnia per questo motivo, sai.>> disse poi sorridendomi.<<In che senso?>> gli domandai non capendo.
<<Mi piacciono le persone che vanno fino in fondo, che non si fermano all'apparenza.>> mi rispose quindi alzandosi da quella sedia e avvicinandosi al mio letto.<<Sono stata da sempre così.>> risposi solamente deglutendo vedendolo vicino a me.
<<I sentimenti.>> disse poi facendo creare un assoluto silenzio in quella stanza buia illuminata solamente dalla luce della luna che splendeva fuori nel cielo.<<Eh?>> domandai poi sentendomi terribilmente nervosa di colpo.
<<Mi fanno sentire giù di morale i sentimenti.>> rispose lui sbuffando e sedendosi con la schiena contro il muro accanto al mio letto.<<Beh, si convive con i sentimenti tutti i giorni, bisogna saperli controllare per non fare in modo che ti divorino.>> dissi imitando i suoi stessi movimenti e quindi ritrovandomi nella sua stessa posizione sopra quel letto.
<<A volte é impossibile controllarli.>> rispose lui sbuffando ancora.
<<Non sempre la si ha vinta sempre.>> dissi sospirando.<<Amy... io non riesco a togliermi dalla testa la festa di primavera, eravamo ubriachi, si, ma io ricordo tutto perfettamente,e da allora, beh, non mi sento più lo stesso di prima.>> affermó Vins, lasciandomi ancora una volta senza parole e totalmente scioccata.
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L'arte di essere fragili.
RomanceSpesso, parlando di fragilità altrui ci si dice che non è nulla, che la persona in questione si preoccupa per niente, ma la verità è che siamo tutti spavaldi, con i sentimenti degli altri. La sensibilità è un'arma a doppio taglio. Essere fragili cos...