Capitolo {40}

21 3 0
                                    

I primi freddi di dicembre si stavano avvicinando, tutto continuava a scorrere e io stavo cercando di rimettere assieme la mia vita provando, un minimo, a sforzarmi per andare avanti.

A volte riuscivo a seguire un filo logico e a non pensare molto a tutto quello che era successo, altre volte mi sembrava che la ricostruzione della mia vita fosse come fare un castello con le carte da gioco, come quello che si faceva da bambini, però in mezzo ad una tempesta di vento : niente stava in piedi.

Però, nonostante gli alti e i bassi, ce la stavo facendo.
C'erano giorni dove stavo addirittura bene veramente, giorni in cui pensavo solamente al mio benessere e nella mia testa non c'era nessun altro.
Giorni spensierati.

E, ahimè, avevo giorni in cui tutto mi sembrava insensato, ma per fortuna, questi giorni duravano poco e più passavano i mesi, più addirittura accadevano di rado, quindi andava bene così.

Vins era felice con la sua ragazza, così felice che mi cancellò da ogni social del suo telefono, tranne che dalla sua rubrica.

Era una mattina di un sabato quando scoprì che digitando il suo nome, non mi usciva più il suo nome e così feci solamente due più due.

Il motivo non lo seppi mai e non mi andava nemmeno di saperlo.
Il Natale si stava avvicinando, Alex sembrò sparire anche lui anche se, mi aveva spiegato in che situazione si trovasse e che dopo il suo arrivo, non ritornava nemmeno a casa sua per giorni e giorni dato che i suoi ''simpatici'' amici lo ''deportavano'',letteralmente, da una festa all'altra e da una serata ad un'altra quindi non aveva tempo di far nulla.

Un po' ci rimasi male e credo che anche a lui dispiaceva non sentirmi allo stesso modo di quando si trovava ancora in America e parlavamo tutti i giorni nonostante il fuso orario e le routine giornaliere diverse.

Ma a me ormai non mi importava di niente e di nessuno : per la prima volta sentivo dentro di me un senso di completezza, mi sentivo bene come se non mi mancasse niente.

Ed era effettivamente così, ero entrata in un momento della mia vita dove non mi importava proprio di niente e di nessuno se non di Sophia : la mia migliore amica.

Sharon aveva già i suoi problemi, sua madre che la ignorava completamente, fra un innalzamento di pressione e ambulanze dritte a scuola, non aveva tempo per me e così legai ancora di più con Sophia.

La scuola aveva anche chiuso per l'arrivo delle vacanze natalizie, l'anno stava svolgendo al termine e tutti sembravano vivere tranquillamente la loro vita; perfino io.

Ma stavo iniziando a sentire un'eccessiva quiete; una pace che sembrava molto alla quiete prima della tempesta.
Ma di che tempesta si trattasse, non lo potevo di certo sapere, ma sapevo che tutto, attorno a me, era tranquillo, troppo tranquillo.

SPAZIO AUTRICE :
Finalmente per me sono iniziate le vacanze natalizie! 
Perdonatemi quindi la solita assenza ma adesso sarò un po' più libera... finalmente!
Voi siete già in vacanza? 

L'arte di essere fragili.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora