𝒫𝓁𝑒𝒶𝓈𝑒 𝓈𝓉𝑜𝓅. (𝐽.𝐽𝐾+𝑃.𝐽𝑀)

𝒫𝒶𝓇𝓉ℯ 𝓆𝓊𝒶𝓇𝒶𝓃𝓉𝒶𝒸𝒾𝓃𝓆𝓊ℯ

Pov Jungkook

Ritorno in classe dopo l'abbraccio fra me e Yoongi Hyung e mi siedo, aspettando che l'intervallo possa finalmente suonare. Mi appoggio con la testa sul banco, ma subito dopo mi arriva qualcosa sulla spalla, mi giro e vedo il mio compagno che mi fa segno di prendere il bigliettino accanto alla mia sedia. Mi abbasso e lo prendo, leggendolo subito dopo.

Compagno:

Conosci Erik? il biondo che sta in classe con il tuo ragazzo e con il tuo migliore amico?

Io:

Sì, e quindi?

Compagno:

Ci sta provando spudoratamente con il tuo piccolo.

Mi giro e roteo gli occhi, ghignando subito dopo. Lui a suo volta roteo gli occhi e mi sorride, capendo già tutto.

non la passerà liscia il biondino.

Finalmente suona la campana, mi precipito fuori dalla porta e mi incammino frettolosamente nel piano di sotto, raggiungo l'aula ed entro.

«Kookie»

Mi giro e vedo Jiminie che mi viene incontro sorridendo, per poi abbracciarmi e strisciare il suo nasino sul mio collo, come un gattino.

«Hey piccolo»

«che palle, perché non avercelo io un ragazzino così...»

Mi giro e fulmino Erik, che ingoia la saliva e inizia a sudare freddo.

«perché te lo scoperesti 24 ore su 24, per poi stancarti e gettarlo come se fosse un oggetto!»

Ringrazio Tae e prendo la mano di Jimin, che mi sorride e mi lascia un bacio sulla guancia.

«certo solo io, perché lui? non lo sta solo usando per scopo sessuali? cazzo, chiunque lo farebbe, persino un ragazzo purissimo!»

«non sono un puttaniere del cazzo come te, lui è il mio ragazzo, non il mio oggetto dove mi posso sfogare quando mi pare e piace. Che sia chiaro testa di gran cazzo!»

«certo, allora io non sono gay»

«io allora non ho il cazzo!»

Sbotto di brutto e lo predo per il colletto con solo una mano, dato che l'altra era occupata da una manina paffuta. Lo sbatto contro il muro e ovviamente i curiosi non possono mai mancare.

«ti avverto solo una volta biondino»

Faccio una pausa e lo guardo dritto negli occhi, sentendo sempre la manina del piccolo stringere la mia.

«prova a riprovarci con il mio ragazzo, o solo farci pensieri poco puliti, e vedi dove arrivi.»

Jimin ridacchia e mi porta via, via da quel pezzo di merda, via da tutte quelle occhiate indesiderate, via dall'aula, via da tutto e da tutti solo io e lui. Entriamo in un aula e mi salta in braccio, circondandomi collo e vita.

«ti amo, ti amo un casino cazzo»

Dico abbracciandolo e stringendolo fra le mie braccia, per minuti interminabili.