Sono a casa

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Dal cielo temporalesco si aprì uno squarcio da cui caddero almeno una decina di figure. Con un urlo il primo ad atterrare al suolo fu Natsu, subito seguito dal resto dei suoi compagni che trovarono in lui un ottimo modo per attutire l'atterraggio. Priscilla fu l'ultima del gruppo a scendere dal cielo, altrettanto urlante, ma a un passo da terra riuscì a usare la sua magia ed evitarsi una brutta testata. Si sollevò per aria, raddrizzandosi e incrociando le gambe tra loro si avvicinò al gruppo ammucchiato per terra.
«Tutto bene?» chiese innocentemente.
«Non potevi usare la tua magia anche con noi?» borbottò Gajeel, schiacciato tra una gamba di Lucy e la schiena di Erza.
«Mancanza di riflessi» ridacchiò Priscilla, grattandosi la nuca. «Scusate».
«Priscilla!» urlò Lucy, calciando la faccia di Gajeel per darsi lo slancio e aggrapparsi al collo della ragazza.
«Nee-san!» urlò quasi contemporaneamente Wendy, imitando la bionda e persino Happy e Natsu fecero altrettanto piangendo e urlando il suo nome. Per quanto Priscilla fosse stata in grado di non schiantarsi al suolo, quell'attacco a sorpresa fu troppo pesante da sostenere e cadde infine a terra schiacciata dal peso dei suoi assalitori.
«Che diamine...» mormorò con un filo di voce. «Ragazzi...»
«Sei viva!» pianse Happy, stringendola ancora di più.
«Chi mi ha dato per morta?!» sussultò Priscilla, sconvolta. A risponderle fu il lamento di Wendy, prima che piangesse: «Non sapevo cosa fosse successo!»
«Ma c'era anche Mistgun quel giorno! Non ti ha spiegato niente?» chiese Priscilla in un misto tra lo sconvolto e l'arrabbiato.
«Quel ragazzo non è che sia di molte parole» rispose Charle, in disparte ma comunque sempre presente. Priscilla furiosa alzò un pugno verso il cielo e urlo verso di esso, forse sperando che Anima fosse ancora aperta abbastanza da far arrivare a Mistgun la sua voce: «Maledetto idiota!»
«Ohy! Guardate» chiamò Gajeel indicando un punto davanti a loro. Uno alla volta tutti i ragazzi si alzarono e andarono di fianco a Gajeel, illuminandosi non appena poterono guardare oltre l'altura.
«Magnolia è tornata normale!» commentò Lucy, emozionata.
«È presto per esultare» disse Erza, avvicinandosi. «Dobbiamo assicurarci che stiano tutti bene».
«State tranquilli! Stanno tutti bene!» rispose una voce dall'alto. Alzarono lo sguardo al cielo e spalancarono gli occhi quando lo videro invaso da Exceed che allegri gli svolazzavano sopra la testa.
«Gatti!» saltò in piedi Priscilla, guardandoli emozionata. Da tutta una vita conosceva solo Happy di quella bizzarra razza, era già stato emozionante trovarne un'altra quando Wendy e Charle si erano presentate a loro, vederne così tanti era sicuramente un'emozione incredibile.
«Siamo arrivati poco prima di voi e abbiamo fatto un bel giro. Tutti gli abitanti della città e la gilda stanno bene! Sembra che nessuno di loro si sia accorto di quanto successo» spiegò uno di loro.
«Earthland è fantastica! C'è magia ovunque!» disse un altro, alzando le braccia al cielo. Priscilla si alzò rapidamente da terra e volò tra di loro, euforica. Ne accarezzò un paio, poi prese tra le braccia un altro, strizzò una guancia a un quarto, volò ancora e pian piano interagì con tutti chiedendo a ciascuno di loro come si chiamassero e chi fossero. Infine stritolandone un paio per braccio chiese con gli occhi luminosi come una bambina: «Possiamo tenerli?!»
«Non scherziamo!» urlò Charle furibonda.
«Avere un gatto è prerogativa dei Dragon Slayer, stanne fuori mocciosa!» ruggì Gajeel geloso del suo titolo di "possessore di gatti". Priscilla si strinse ancora di più al petto uno di loro e urlò in risposta: «Anche mio fratello è un Dragon Slayer, lo tengo per lui!»
«Fratello?» mormorò Wendy, sorpresa nel sentire quella notizia. Priscilla aveva un fratello? Ed era un Dragon Slayer? Avevano passato molto tempo assieme, perché non gliene aveva mai parlato?
«Assolutamente no! Sono pericolosi!» intervenne Charle, furiosa.
«Che dici? A me non sembrano proprio» mormorò Priscilla strofinando la guancia contro l'Exceed che aveva intrappolato. «Vero piccolino?» chiese poi con un enorme sorriso.
«Aiuto» sibilò invece l'Exceed catturato, tanto strizzato al suo petto da restare senza aria.
«E invece sì! Devono tornare immediatamente a Edoras!» insisté Charle sempre più aggressiva. Una decisione e un tono di voce che dava poco spazio ad altre opinioni. Gli Exceed stessi, benché fossero sotto accusa, non fecero che abbassare il capo in silenzio.
«Su su» disse Happy, avvicinandosi e cercando di tranquillizzarla.
«Extalia oltretutto è distrutta, ricordi?» si unì Wendy. «Perché non li perdoniamo?»
«Assolutamente no!» rispose Charle risoluta.
«Ci dispiace averti tirato quelle pietre» disse uno degli Exceed.
«Scusaci» si accodò un secondo.
«Ma non abbiamo un posto dove andare» si aggiunse un terzo, a volto chino.
«Cambieremo atteggiamento, promesso».
«Non importa!» ruggì Charle, interrompendoli. «Mi avete inviata su Earthland con l'ordine di eliminare i Dragon Slayer!»
«Vero!» sbraitò uno degli Exceed. «La Regina ha rubato le nostre uova! Non lo perdonerò mai!»
«Ma anche se noi accettassimo di tornare... come possiamo fare? Siamo stati risucchiati da Anima proprio come voi» disse un altro.
«Accidenti» sospirò uno dei gatti anziani. «Non l'abbiamo mai spiegato a dovere, non è così?»
«Questa storia risale a sei anni fa» cominciò a raccontare una degli anziani, riuscendo a calmare gli animi dei suoi compagni con la curiosità di quella storia. «Ti avevamo già accennato che la Regina Chagot aveva un altro potere, vero Charle? Riesce a prevedere il futuro. Un giorno vide nelle sue premonizioni la distruzione di Extalia. Probabilmente quello che aveva visto è quello che è successo oggi a causa dell'esaurimento della magia a Edoras, ciò non toglie che al tempo pensammo che la causa di tutto quello sarebbero stati gli umani. Sapendo di non poter sostenere una guerra contro gli umani pensammo che l'unica cosa da fare fosse quella di evacuare tutti i bambini, per salvare almeno una parte di noi».
«Evacuare?!» sobbalzò l'Exceed che aveva giurato di non perdonare la regina per avergli preso l'uovo.
«Non è la stessa storia che ci è stata raccontata prima» osservò Happy, rattristato.
«Infatti, questo piano è rimasto nascosto anche ai cittadini e abbiamo mentito. La regina stessa ha messo su la messa in scena. Non avevamo scelta, come potevamo dire a tutti che Extalia si sarebbe schiantata al suolo? Ovviamente non abbiamo niente in particolare contro i Dragon Slayer» proseguì uno degli Exceed anziani.
«Lo sappiamo. Avevate solo bisogno di creare una storia convincente» disse Wendy.
«Se aveste detto la verità inoltre sicuramente si sarebbe scatenato il panico» rifletté anche Lucy.
«Abbiamo preso in prestito Anima dagli umani e il piano si è rivelato un successo» proseguì la regina stessa. «Cento uova sono state mandate su questo mondo. Ma è accaduto qualcosa di cui non abbiamo tenuto conto: il tuo potere, Charle».
«Potere?» chiese Charle, non capendo.
«Possiedi un potere simile al mio che ti permette di vedere il futuro, ma sembra che tu lo attivi in maniera inconscia, confondendolo con i tuoi ricordi e così sembra che tu abbia confuso il tuo potere con la tua missione. In realtà non esiste nessuna missione, non è mai esistita» spiegò ancora la regina.
«Mi dispiace averti fatto credere di essere stata manipolata» disse uno dei gatti a servizio della regina.
«Lo abbiamo fatto per mantenere salda la credibilità della regina» disse un altro che somigliava inquietamente a Ichiya del loro mondo.
«Sono stata causa del tuo dolore e in più, sei anni fa, quando ho sottratto le uova alle loro famiglie sono stata causa del dolore anche del mio popolo» disse Chagot, abbassando lo sguardo colpevole. «Non sono tutti gli Exceed i colpevoli, Charle, ma lo sono io. Sono soltanto io la causa di tutto questo».
Il gatto che somigliava a Ichiya scoppiò in lacrime e l'altro, al suo fianco, provò ad essere di conforto con un: «Non è vero, vostra altezza! Tutto quello che avete fatto lo avete fatto per il nostro bene!»
«Siamo noi ad essere stati troppo sicuri di noi stessi» disse un Exceed del popolo.
«Visto che ora siamo tutti su Earthland possiamo andare a cercare i cento bambini che furono evacuati sei anni fa!» esclamò un altro e tutti si rialzarono in volo.
«Abbiamo trovato un altro obiettivo! Ora che siamo qui cercheremo di andare d'accordo con gli umani. E il nostro nuovo inizio!» continuarono a ripetere, colmi di entusiasmo e fervore, facendo sorridere emozionati chi in silenzio li stava guardando.
«Va bene» sospirò Charle, cercando di mantenere un certo contegno. «Lo accetto. Ma perché ho il tuo stesso potere?» chiese alla regina che divenne improvvisamente evasiva con un semplice: «Bella domanda...» per poi cambiare subito argomento. «Per il momento vivremo qui vicino».
«Ci potremmo vedere quando vogliamo!» disse entusiasta Wendy.
«Sì» disse Chagot, allungando una zampa verso Charle. Con le lacrime agli occhi, infine, si lasciò andare e abbracciò la gattina ripetendo un emozionato: «Potremmo vederci quando vogliamo».
La tenne stretta a sé per qualche istante e benché Charle all'inizio ne fu molto sorpresa, poi si rilassò trovando comunque confortevole quel contatto. Infine anche la regina insieme agli ultimi subalterni presero il volo e si allontanarono.
«A presto!» salutò Lucy.
«In bocca al lupo per i bambini!» gridò anche Priscilla.
«Ci si vede!» si unì anche Natsu e tutti allungarono le mani salutando lo stormo di Exceed che piano piano sparirono alla vista.
«Aspettate un attimo!» sussultò Gajeel, guardandosi freneticamente attorno. «Dov'è Lily! Non l'ho visto da nessuna parte!»
«Se è me che cerchi sono qui» rispose la voce di Lily, da dietro un cespuglio. Un passo pesante in una pozzanghera e bastò quello ad attirare l'attenzione, anche se nessuno sembrò pronto ad accoglierlo come avrebbero dovuto. Lo sguardo attonito, confuso, sbalordito più che altro.
«Ecco...» balbettò Priscilla, inclinando la testa da un lato e fissando il gattino nero dall'altezza decisamente ridotta.
«Si è rimpicciolito!» sussultò Natsu.
«A quanto pare la mia costituzione non è compatibile con Earthland» provò a spiegare semplicemente Lily.
«Perciò è questo ora il tuo corpo?» chiese Charle.
«Per il momento sì» rispose Lily risoluto, come se non fosse niente di cui preoccuparsi.
«Che carino!» commentò Priscilla.
«Comunque...» riprese Lily, tossendo per cercare di ridare un contegno alla situazione e puntò poi un dito contro Gajeel. «Voglio unirmi alla gilda che sua altezza stava aiutando. Sarà meglio per te, Gajeel, se mantieni la parola e mi lasci entrare».
«Ma certo, gattino mio!!!» urlò Gajeel in maniera decisamente poco virile, stritolando Lily tra le braccia.
«Quand è che quei due sono diventati amici?» chiese Priscilla.
«È una lunga storia» rispose Happy, sventolando una mano.
«Comunque...» riprese Lily, liberandosi dalla presa di Gajeel. «Ho catturato un individuo sospetto» disse mostrando la corda che teneva tra le mani e cominciò a tirarla, ordinando al famigerato sospetto di venire fuori.
«Aspetta un attimo!» rispose una voce femminile. Dai cespugli una ragazza cadde in avanti, nella pozzanghera, esclamando contrariata: «Sono anche io membro di Fairy Tail!»
Capelli bianchi, viso angelico, abiti di Edoras, ma il simbolo di Fairy Tail che ben si intravedeva attraverso la gonna marchiato su una gamba. La sorpresa zittì tutti i presenti, ma Natsu più di chiunque altro sembrò aver smesso proprio di respirare.
«Lisanna?» mormorò con un filo di voce.
«Che razza di gatto sei tu? Sei un Exceed?» chiese Lisanna, in ginocchio a terra con le mani legate.
«Mi chiamo Panther Lily» rispose tranquillamente Lily.
«Lisanna!» esclamò Priscilla, stupita.
«Non è possibile» balbettò Gray.
«Che sia la Lisanna di Edoras?» azzardò Charle, che conosceva bene la storia della sorellina morta di Elfman e Mirajane.
«È stata risucchiata insieme a noi?» sussultò Lucy.
«Che facciamo ora?» chiese Wendy, altrettanto preoccupata.
Lisanna si guardò attorno qualche secondo, fino a quando non incrociò lo sguardo di Natsu. Saltò come un canguro e lo assalì, abbracciandolo tanto forte da spingerlo a terra. «Natsu!!!» pianse e urlò, cadendo insieme a lui.
«Happy!» salutò poi lanciandosi anche sul gatto. «Sono io! Sono Lisanna! Gray, Erza, Priscilla! Che bello rivedervi! E loro due devono essere nuovi membri» disse poi guardando Lucy e Wendy.
«Ma tu dovresti essere morta!» sobbalzò Priscilla, capendo che si trattava della vera Lisanna.
«Potrei dire lo stesso di te! Erza ti ha passato da parte a parte con una spada!» rispose Lisanna, altrettanto sorpresa, anzi quasi offesa visto che lei doveva essere l'ultima a parlare.
«Ah già» Priscilla si grattò la nuca, imbarazzata, riflettendo che lei aveva rivelato il suo segreto a Fairy Tail quando Lisanna già non c'era più. «Tu non lo sai».
«Quando ti avrei infilzato con una spada io?» chiese Erza, confusa.
«Parlo della Erza di Edoras. Ha combattuto contro di lei e ha salvato la gilda, le ha dato del filo da torcere ma è dovuto intervenire Mistgun poi per guarire le sue ferite» spiegò Lisanna.
«Io ho finito in parità con lei» mormorò Erza, riflettendo al suo scontro con la se stessa di Edoras. Pensare che Priscilla era riuscita a salvare la gilda, combattendo e mettendo in difficoltà quella stessa Erza che aveva fronteggiato lei la turbava un po'. Quanto potere nascosto aveva Priscilla che in realtà non mostrava?
«Eh?!» sussultò Natsu, saltando in piedi. «Priscilla ha battuto Erza?! Priscilla devi combattere contro di me così se ti batto sarà come se avessi battuto Erza!» ruggì, sputando fuoco verso l'alto.
«Non l'ho battuta» provò a spiegare Priscilla, inutilmente.
«Ma quindi...» balbettò Gray, puntando un dito contro Lisanna. «Tu sei davvero la nostra Lisanna?»
«Sì» annuì lei, con le lacrime agli occhi.
«Sei tornata in vita!» esultò Natsu con le lacrime agli occhi.
«Non può essere tornata in vita!» li rimproverò Erza.
«Forse è immortale come Priscilla e nessuno lo sapeva!» disse Happy.
«Priscilla è immortale?» chiese Lisanna, inarcando un sopracciglio.
«È una lunga storia» ridacchiò Priscilla. «Ma prima è il caso che tu racconti la tua».
«Ecco... due anni fa, quando venni colpita da Elfman, probabilmente venni poi risucchiata da Anima. Immagino ce ne fossero diversi di Anima, sulla terra. Quando raggiunsi Edoras rimasi shockata, ma trovai anche lì Fairy Tail e sono entrata sperando di essere a casa. Erano persone in realtà diverse, ma i loro volti erano incredibilmente familiari. Oltretutto credo che loro mi abbiano scambiata per la Lisanna di Edoras, che in realtà era morta da tempo. Visto come mi accolsero e le lacrime di Mira-nee e Elfnii-chan non riuscii a dire loro la verità e ho finto di essere la Lisanna di Edoras» spiegò lei, abbassando lo sguardo colpevole di ammettere un simile inganno.
«Tu...» mormorò Natsu. «Ma perché sei giorni fa quando ci siamo incrociati non mi hai detto la verità?» chiese, quasi accusandola.
«Anche io non sapevo niente, quando sono arrivata alla gilda pensavo tu fossi la Lisanna di Edoras. Non mi hai dato modo di capire niente» si unì Priscilla, ricordando di averla vista ma di non essersi scomposta troppo proprio perché convinta di avere davanti l'altra Lisanna.
«Inizialmente, Priscilla, quando ti ho vista arrivare insieme a Laxus ho semplicemente pensato la stessa cosa. Che tu fossi quella di Edoras» sorrise Lisanna, divertita da quell'equivoco. «Poi hai detto di essere di Fairy Tail e di essere amica di Natsu, che era arrivato appena pochi giorni prima, e ho capito. Però, vedete... semplicemente non ho potuto. Non avevo il coraggio di rendere di nuovo tristi Mira-nee e Elfnii-chan. Però Anima ha preso anche me, ha tolto da Edoras tutta la magia e io essendo di questo mondo, avendola dentro me, sono stata portata via. Ma non sono triste, sapete!» disse benché le lacrime la tradissero. «Mira-nee e Elfnii-chan mi hanno rivelato che l'avevano sempre saputo. Non me l'hanno detto per non rendermi triste, ma hanno sempre saputo che non ero la loro Lisanna. Hanno detto che era giusto che tornassi dalla mia Mira-nee e dal mio Elfnii-chan».
«Perciò ora sei pronta a riabbacciarli?» chiese Priscilla con un sorriso felice in volto. Lisanna ricambiò tanto che le gote si arrossarono e annuì vigorosamente, nonostante le lacrime ancora le sfuggissero dagli occhi.
«Bene!» disse Priscilla, alzandosi in volo. «Non c'è motivo di farli aspettare oltre! Allacciate le cinture di sicurezza, signori, saremo lì in un attimo!» e lentamente sollevò anche loro.
«Che... strana sensazione» mormorò Lisanna sorpresa, che mai aveva avuto modo di provare la sensazione della magia del vento di Priscilla su di sé.
«È piacevole, vero?» chiese Erza, sorridendo.
«Voglio andare a piedi» disse invece Natsu, diventando verde per la nausea.
«Piantala di considerarmi un mezzo di trasporto!» ruggì Priscilla contrariata.
«Non mi sento granché bene neanche io» mormorò Gajeel a testa in giù.
«Anche tu ti ci metti?!» rispose Priscilla, sempre più infastidita. «Laxus non faceva tutte queste storie!» sbuffò prima di partire e dirigersi velocemente verso Magnolia.
«Alla cattedrale, Pricchan!» disse Lucy. «Se tutto è tornato come prima, Mirajane e Elfman erano andati in chiesa alla tomba di Lisanna».
«Ricevuto!» disse lei, accelerando.
«Voglio scendere» insisté Natsu.
«Finiscila!» sbraitò ancora Priscilla.
«Natsu, non sei cambiato tanto, eh?!» rise Lisanna.
Il volo durò solo qualche minuto prima di poter atterrare di fronte alla cattedrale. Lisanna non appena poggiò i piedi a terra corse all'interno, diretta al giardino sul retro dove stanziavano variegate tombe. China su di una poté riconoscere la figura di sua sorella, mentre Elfman al suo fianco le teneva l'ombrello. Entrambi guardavano una tomba, in silenzio, sotto la pioggia. Poi una voce...
«Mira-nee!».
Sembrava l'eco dei propri ricordi, la pioggia che giocava con le loro emozioni trasmutando in realtà ciò che avrebbero solo desiderato ardentemente sentire.
«Elfnii-chan!».
Eppure era così reale.
Si voltarono, pallidi, chiedendosi se non fosse solo l'incanto di un sogno. La videro, Lisanna correva sotto la pioggia a braccia aperte, pronta a riabbracciarli.
«Mira-nee!» urlò ancora poco prima di lanciarsi su sua sorella e stringerla con tutta la forza che aveva. L'ombrello cadde dalle mani di Elfman, ora in lacrime, dilaniato dai singhiozzi. Mirajane non riusciva nemmeno a muoversi e non faceva che piangere, disperata. Dietro di loro, in rispettoso silenzio, il gruppo di Natsu li guardava mentre piangevano e si riabbracciavano senza neanche avere la forza di chiedersi come fossero andati avanti quei due anni separati. Solo una parola, l'unica che sembrava avere un senso.
«Bentornata» pianse Mirajane.
Ancora qualche minuto poi Priscilla decise di voltarsi e cominciare ad allontanarsi.
«Priscilla» chiamò Erza e lei si voltò, sorridente. «Credo che sia il caso di far sapere a mio nonno che sono ancora viva» disse. «Probabilmente sarà preoccupato».
Aveva sempre trovato inconcepibile che lui provasse reale affetto nei suoi confronti, come chiunque altro d'altronde. Non era umana, era una macchina creata con la magia, come poteva essere amata? Ma col tempo aveva imparato quanto si fosse mai sbagliata e quella separazione forzata nelle due settimane che era rimasta bloccata a Edoras aveva capito quanto la cosa fosse reciproca. Aveva sempre vissuto a Fairy Tail guardando solo nella direzione di Laxus, basando la sua intera esistenza su di lui. Edoras le aveva offerto ciò che nel cuore aveva sempre sentito di desiderare: aveva avuto Laxus tutto per sé e persino suo padre era la cosa migliore che ci fosse, ma non aveva avuto Fairy Tail. E solo allora, solo in quelle due settimane, aveva capito quanto fossero importanti per lei. Ne aveva sentito la mancanza, ne aveva sentito terribilmente la mancanza. E vedere Lisanna tra le braccia di Mirajane le aveva fatto desiderare la stessa accoglienza. Voleva rivederlo, voleva rivedere Makarov, e voleva rivedere il resto della gilda... compreso Bickslow e il suo inquietante modo di chiamarla "my baby".
«Giusto! Riportiamo a casa anche Priscilla!» disse Natsu, infervorato.
«È tornata anche Priscilla!» pianse Elfman vedendola solo in quel momento e intensificando ancora di più i suoi lamenti.
«Bentornata anche a te!» disse Mirajane, concendendole un sorriso felice.
«Niente lacrime per me, Mira-chan? Mi ferisci» disse Priscilla, fingendosi offesa, cosa che riuscì a strappare alla ragazza una risata divertita. Priscilla abbandonò così l'espressione finta che aveva e sorrise, luminosa come sempre, in quel suo modo tutto speciale.
«Aspetta, Priscilla!» disse Lisanna, correndole incontro. «Vengo con te! Voglio salutarli tutti!»
«Andiamo!» disse Priscilla entusiasta porgendole la mano. Corsero insieme sotto la pioggia, mano nella mano, mentre il simbolo della gilda appeso davanti all'ingresso sventolava e rumoreggiava per via del vento furioso.
«È cambiata» mormorò Lisanna, guardando la struttura molto diversa da come se la ricordava lei.
«Tante cose sono cambiate» spiegò Priscilla. «Avrai modo di fartele raccontare tutte» sorrise e insieme superarono infine l'ingresso. Aprirono la porta tanto violentemente che il rumore del colpo fece sobbalzare tutti i presenti e la loro sorpresa si trasformò pian piano in sbalordimento. Spalancarono gli occhi nel vedere le due ragazze all'ingresso, molti rimasero addirittura a bocca aperta tra cui Cana che si ritrovò a rovesciare nel barile parte del vino che aveva già bevuto. Entrambe fradice per la pioggia, ansimanti per la corsa, guardarono l'interno della gilda qualche secondo permettendo ai loro cuori di adattarsi a quella calda sensazione. Erano tornate. Erano finalmente tornate.
«Sono a casa...» mormorò Priscilla sentendo il petto tremarle dall'emozione. Sorrise sempre più luminosa, sempre più emozionata e infine ripeté vigorosa: «Sono a casa!» Alzò poi due dita in segno di vittoria ed esclamò, orgogliosa e più gioiosa che mai: «E ho portato con me Lisanna!»
«Lis...» balbettò qualcuno.
«Lisanna?» chiese qualcun altro, altrettanto sconvolto.
Poi un coro, un urlo, ruppe il silenzio che sembrava essere fatto di cristallo.
«Priscilla!!!»
Priscilla urlò terrorizzata persino prima di voltarsi e vedere i Raijinshuu saltarle addosso con la grazia di tre draghi, ma quando li vide fu già troppo tardi e i tre l'avevano atterrata sotto il proprio peso e le loro lacrime. Urlavano come animali, piangevano e rovesciavano lacrime come fiumi, e certo non accennavano a spostarsi e lasciarla libera. Rotto ormai l'incantesimo dai Raijinshuu anche il resto della gilda si animò in urla e cori, chiamando le due ragazze, piangendo e festeggiando.
«Lisanna è viva!» esultarono.
«Priscilla è tornata!» gridarono ancora.
«Brindiamo! Brindiamo! Chiamate Elfman e Mirajane, presto!»
«Festeggiamo!»
«Priscilla!!!» un altro urlo che anticipò l'arrivo di un assalitore proprio quando lei era appena riuscita a sgusciare in parte dalla presa dei tre amici di suo fratello. Makarov inondato di lacrime le si lanciò addosso proprio come avevano fatto i tre poco prima, anche se la sua stazza per lo meno non la fece nuovamente cadere a terra.
«Nonno...» mormorò Priscilla sorpresa di vederlo tanto esagerato in quella manifestazione. Era la prima volta che reagiva in quel modo, la prima volta che accettava di farsi vedere in lacrime per il ritorno di qualcuno della sua gilda. Ma Priscilla ormai sapeva che non c'era niente da stupirsi. Anche se non era umana aveva capito la sincerità dell'amore che riceveva ogni giorno da quella gente. Un singhiozzo la scosse e, con la sorpresa dei tre Raijinshuu a terra, si spinse in avanti e avvolse tra le braccia sia loro che il nonno ancora appeso al collo. Piangeva... Priscilla piangeva per loro.
«Mi siete mancati».


Nda.


La saga di Edoras è finita e arrivata a questo punto avevo desiderio di dire due parole perché sono successe un paio di cose davvero importanti. Questo è un punto cruciale per quanto riguarda la crescita della mia Pricchan, proprio quest'ultima frase "Mi siete mancati" è molto significativa. Da quando è stata messa al mondo il centro della sua esistenza era sempre e solo Laxus. Viveva in funzione sua, dove andava lui lei lo seguiva, quello che faceva lo imitava, ogni suo passo era mosso solo per Laxus. Ha imparato a essere più simile agli umani imitando quello che faceva lui, perché desiderava essere come lui, ha imparato a sorridere e si è costruita il carattere euforico e infantile che ha solo perché a lui divertiva e piaceva, è entrata a Fairy Tail solo perché lui glielo ha chiesto, partecipava a Phantasia solo perché lui la trascinava, era persino pronta ad abbandonare e tradire tutti pur di stare dalla sua parte (se non fosse stato per Makarov lei avrebbe preso la sua parte quando lui ha iniziato a dare contro Fairy Tail). Non si mischiava ai suoi compagni, non si credeva simile a loro, metteva in dubbio persino i loro sentimenti nei suoi confronti perché chi avrebbe potuto amare un mostro come lei?
E invece adesso...
Ha affrontato Nirvana a viso aperto, era pronta persino a distruggersi, pur di proteggere i suoi compagni. Si è lanciata dentro Anima solo per proteggere Wendy e durante le sue settimane di permanenza a Edoras, nonostante questa le abbia dato tutto ciò che lei aveva sempre desiderato (Laxus amorevole, Ivan affettuoso, una casa e una famiglia) non faceva che pensare alla sua Fairy Tail. Ha riconosciuto apertamente, durante la cerimonia di addio a Gerard, che lei gli era amica e che gli voleva davvero bene, mentre fino a poco tempo prima non aveva sostenuto altro che la loro relazione era solo "per convenienza": lui l'addestrava, lei lavorava per lui. Infine è tornata da suo nonno, ha abbracciato le persone più care che aveva e ha confessato apertamente "mi siete mancati". Da quando Laxus se n'è andato Priscilla non ha fatto altro che crescere e diventare sempre più umana, tanto da riuscire finalmente a provare dei sentimenti anche per altre persone che non fossero "la persona per cui è stata creata".
Avrete conferma di tutto questo anche nei prossimi capitoli.
Ah! E non temete... il ritorno di Laxus è vicino :P e allora ci saranno un sacco di scombussolamenti perché Priscilla non è più quella di un tempo, ha avuto più di cinque anni ed è cresciuta e cambiata davvero tanto, la cosa inciderà sicuramente sulla loro relazione. Lo vedrete...


Io come sempre ringrazio tutti quelli che mi leggono e votano i miei capitoli <3
Mando un saluto spassionato a tutti quanti. 


Ray 

~{Fairy Tail}~ La bambina di carta ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora