Il foglio non indicava nessun luogo preciso, solo un'ampia zona che ricopriva quasi interamente una delle montagne della catena montuosa. Atterrò in un punto non troppo specifico, guardandosi attorno e cominciando da interrogarsi su dove fossero i suoi mandanti. La gilda Crime Sorcière.
Camminò a lungo nei boschi, tra gli alberi, aspettandosi di vederli sbucare probabilmente da un momento a un altro, ma passarono ore intere e di loro neanche l'ombra. Non era difficile capirne il motivo, erano comunque ricercati e dovevano restare nell'ombra, se qualcuno avesse mai potuto intercettare quel foglio e fosse andato laggiù al posto suo non dovevano correre il rischio di essere visti.
"Una richiesta specifica per me" cercò di riflettere, chiedendosi se non ci fosse proprio in quello il segreto per riuscire ad incrociarli.
"Priscilla del vento" era quello che avevano scritto. Non Priscilla, semplicemente, o Priscilla Dreyar...ma Priscilla del vento.
«Dovete essere voi a trovare me» capì con un sorriso e fermandosi in mezzo a una radura fece scendere su di sé il turbine di un tornado. Rimase al suo interno per intere ore, aspettando e continuando a farlo ruggire sopra quei monti, fino a che uno degli alberi che aveva abbattuto col suo tifone non tornò miracolosamente in piedi. Non sapeva quale magia ci fosse dietro, ma capì che quello doveva essere il segnale. Cessò la sua magia, scese nuovamente a terra e attese vedendo infine comparire tre figure dall'ombra del bosco.
«Hai accettato la nostra richiesta» commentò una voce femminile, prima di mostrare il suo volto. Non la conosceva, così come non conosceva la ragazza dai capelli rosa dall'altro lato, ma fu facile per lei riconoscere invece Gerard in mezzo alle due donne.
«Crime Sorcière» disse. «Allora è vero quello che si dice. Perciò voi due dovete essere Ultear e Meldy, giusto?»
«Sull'isola di Tenrou non abbiamo avuto il piacere di incrociarci, ma abbiamo sentito comunque il frastuono del tuo vento durante le nostre battaglie» disse Ultear.
«Non che mi dispiaccia essermi risparmiata altri due dei sette fratelli del purgatorio, ad essere sincera» commentò Priscilla, accennando un sorriso.
«I sette fratelli del purgatorio...» ridacchiò Ultear.
«È stato tanto tempo fa» disse Meldy.
«Sette lunghi anni» sospirò Priscilla, che ben sapeva il significato di quelle parole. «Ci siete in debito di sette anni».
«Se non avessimo commesso quel terribile gesto, sette anni fa, Acnologia forse non vi avrebbe attaccati» mormorò Meldy.
«Non credo ci sarà mai modo per porre rimedio ai nostri errori» concordò Ultear, a sguardo chino, rammaricato.
«Ho perdonato cose ben peggiori» commentò Priscilla, più superficialmente. Tirò su le gambe, incrociandole a mezz'aria e restando galleggiante ad almeno un metro da terra. «Ma penso che non siano le scuse il motivo per il quale mi avete fatta venire qui, giusto?»
«Probabilmente è ipocrita da parte nostra» intervenne questa volta Gerard. «Ma sì, abbiamo una richiesta da farti».
«Siete dei ricercati e vi esponete a tal punto da mandare una richiesta ad una gilda ufficiale, dovete essere proprio disperati» ridacchiò Priscilla. «Qual è il mostro da sconfiggere, sentiamo».
«Non riguarda te, specificatamente, ma vorremmo che tu ci facessi da portavoce» disse Ultear.
«Portavoce?» chiese Priscilla, curiosa.
«Siete tornati solo da un paio di settimane, non so se avete avuto modo di sentir parlare dei Grandi Giochi della Magia» disse Gerard e Priscilla si lasciò sfuggire un sorriso divertito: «Ho interrotto il mio allenamento in vista dei Giochi per venire qui, quindi sì, ne abbiamo sentito parlare».
«Avete intenzione di partecipare, allora?» chiese Gerard con uno strano luccichio negli occhi. «Mi risparmiate il dovervelo chiedere» ridacchiò nervoso.
«Ora sono proprio curiosa» commentò Priscilla, inarcando le sopracciglia. Cosa avrebbe potuto spingere Crime Sorcière, Gerard e altre due fuggitive, a chiedere a Fairy Tail di partecipare a un semplice torneo? Cosa li legava tutti?
«Ti spiegherò tutto» annuì Gerard. «Intanto vorrei che sia chiaro che non siamo vostri nemici. Ho recuperato la mia memoria, ricordo bene gli errori che ho commesso e non ci sarà mai modo di rimediare a tutto questo. Anche Ultear e Meldy hanno i loro peccati impossibili da scrollarsi di dosso, ma ciò che conta è le nostre intenzioni attuali e future. Tutti e tre siamo colpevoli e sappiamo di esserlo, per questo dopo che Ultear e Meldy mi hanno fatto evadere di prigione abbiamo fondato Crime Sorcière: una gilda indipendente che non è né oscura né ufficiale. Il nostro obiettivo è aiutare quante più persone possibili e soprattutto combattere contro la piaga di Zeref che ancora annebbia questa terra. Esistono un sacco di gilde e maghi che lo venerano e portano avanti le sue volontà, per questo Crime Sorcière è nata per lottare contro tutto questo».
«Insomma, adesso siete i buoni ma avendo un passato oscuro non potete permettervi di uscire alla luce del sole» commentò Priscilla.
«Vedo che hai compreso bene la situazione».
«Ma questo cosa c'entra con il torneo dei maghi?» chiese ancora la ragazza.
«Ogni anno, durante i giochi, abbiamo avuto modo di percepire una strana e oscura forza magica. È una presenza malvagia che somiglia incredibilmente a quella di Zeref, probabilmente è proprio per questo che sembra che solo noi, che abbiamo avuto direttamente a che fare con lui, riusciamo a percepirla».
«Credete che Zeref si trovi lì?» chiese Priscilla.
«Non penso sia lui personalmente, ma temo possa essere comunque qualcosa che abbia a che fare con lui. Qualche tipo di magia originata da lui stesso. Vorremmo indagare più a fondo, pensiamo che attraverso questo riusciremmo persino ad arrivare a lui» continuò Gerard.
«Ma non potete avvicinarvi all'arena perché siete ricercati» concluse Priscilla.
«Esatto. Per questo abbiamo pensato di chiedere a voi se poteste indagare durante il vostro torneo» annuì Gerard.
«Ovviamente questo non ha niente a che vedere col vincere o perdere, noi faremo il tifo per voi da debita distanza!» sorrise Meldy. «Vi chiediamo solo di fare qualche ricerca nel frattempo».
«Ci saranno tutte le gilde del continente, sono passati sette anni, e solo ora chiedete aiuto proprio a noi» sorrise Priscilla. «Il vostro livello di fiducia nei nostri confronti è toccante».
«Vi conosciamo bene, ormai, sappiamo che se c'è qualcuno su cui si può far affidamento siete voi» disse Ultear.
«Volevamo contattare direttamente Erza, Natsu e Gray ma Gerard ha pensato fosse meglio coinvolgere prima te, cercare loro direttamente sarebbe stato pericoloso» disse Meldy.
«Vi serviva qualcuno di fidato, ma che non fosse troppo vicino a voi per non destare sospetti. Oltretutto il Mirage è una magia che ben si prestava al nascondere le prove senza lasciare troppe tracce magiche, ed è una mia magia» confermò Priscilla e Ultear sorrise, prima di dire: «Sei veramente sveglia come dicono».
«Eh? Chi lo dice?» chiese Priscilla, innocentemente, ma ancora la risposta fu solo una risata divertita.
«Ci aiuterai... Priscilla del vento?» chiese Gerard con una certa solennità e speranza. Lei sorrise, infervorata, e battendosi un pugno sul petto esclamò: «Fairy Tail porta sempre a termine i propri incarichi! State tranquilli. Mi occuperò di informare Erza e gli altri da parte vostra e insieme indagheremo su quella strana fonte magica».
«Grazie» sorrise Gerard, sollevato.
«Parliamo ora della tua ricompensa» intervenne Ultear, facendo un passo avanti.
«Eh?» chiese Priscilla, inebetita. La storia della richiesta era solo una copertura per spingerla ad incontrarli, neanche ci pensava a una ricompensa e questo la lasciò alquanto confusa.
«Hai interrotto il tuo allenamento per accettare la nostra richiesta di aiuto, non hai detto questo?» chiese Ultear e Priscilla annuì, ancora confusa.
«Hai davanti a te un ex membro del consiglio della magia, un ex membro dei sette fratelli del purgatorio e il loro ex leader. Sta' tranquilla che in questi anni non ce ne siamo stati con le mani in mano. Credo che potremmo essere abbastanza per una come te, cosa ne pensi?» chiese Ultear e Priscilla si illuminò, emozionata, esclamando: «Volete addestrarmi?!»
«Addestrarla? Cos'è un cagnolino?» chiese Meldy, ridacchiando.
«Se diventare più forte è ciò che desideri davvero sì, io, Ultear e Meldy ti alleneremo e useremo tutte le nostre carte per incrementare il tuo potere» annuì Gerard.
«Figata!» esclamò Priscilla, al culmine della gioia. «Accetto! Farò una gran sorpresa a tutti gli altri quando mi vedranno tornare molto più potente!»
«Sembra una bambina» ridacchiò Meldy divertita nel vederla esultare e sorridere in quel modo così luminoso e allegro.
«Per questa sera riposati, partiremo domani mattina. Preparati perché hai solo tre mesi di tempo, non ci andremo molto leggeri» comunicò Gerard, voltandole le spalle e preparandosi ad andarsene.
«Sarò prontissima! Un allenamento intensivo con Gerard come ai vecchi tempi, che emozione» ridacchiò dondolandosi per aria come una barca.
«Con me?» chiese Gerard, confuso e sorpreso. Non ricordava di aver mai avuto a che fare con lei, né tanto meno di essersi allenato.
«Lascia stare, a volte dimentico che non siete la stessa persona anche se avete la stessa faccia» ridacchiò lei per niente turbata dal piccolo incidente commesso.
«Capisco» annuì Gerard. «Ti riferisci all'altro me, quello di Edoras. Ho sentito alcune cose sulla faccenda dell'altro mondo».
«Mistgun» sospirò Priscilla, improvvisamente nostalgica. Alzò gli occhi al cielo stellato, come se fosse stata in grado di vedere oltre quei bagliori luminosi per incrociare i suoi occhi. "Per me è come se fosse passato solo qualche mese, ma per lui sono passati ben sette anni. Chissà come vanno le cose, adesso, su Edoras" pensò malinconica. Persino quella foresta, quegli alberi, il fresco vento di montagna, ogni cosa ricordava i tre anni passati al suo fianco.
«Perciò l'altro me è il vostro Mistgun» osservò Gerard.
«Non lo sapevi?» chiese lei, incuriosita, tornando ad osservare Gerard che lentamente annuiva. «Non ci sono più notizie di lui da molto tempo, pensavamo fosse scomparso con voi a Tenroujima ma pare non sia così. È tornato a casa, vero?»
Una frase come quella lasciava molto a cui pensare, così una bizzarra idea cominciò a balenare in testa a Priscilla. «Sì» mormorò pensierosa. «È a casa».
«Doveva essere una persona speciale, mi avrebbe fatto piacere conoscerlo» disse Gerard semplicemente e si voltò, seguendo infine Ultear e Meldy nel bosco.
"Non sanno che è tornato ad Edoras..." era plausibile in fondo, tutto ciò che quel mondo aveva appreso era che per qualche giorno Magnolia era scomparsa dentro un vortice nel cielo per poi tornare come niente fosse successo. Le informazioni trapelate parlavano di Edoras e del mondo parallelo, ma nessuno aveva effettivamente mai accennato al principe Gerard e alla sua reale identità. Mistgun era rimasto sempre e solo Mistgun.
Tornò a guardare il cielo, pensierosa e improvvisamente concentrata.
«Potrebbe anche funzionare...» mormorò trascinata dalla scia della sua pericolosa ma geniale idea.
Il corpo di Priscilla non aveva bisogno di dormire, non effettivamente, anche se spesso cadeva comunque vittima del sonno per noia, abitudine o semplicemente perché aveva scoperto che in quel modo il recupero delle forze era velocizzato. Ma se voleva poteva anche scegliere di non dormire affatto, esattamente come faceva da appena nata quando non era stata addestrata a essere umana. Aveva solo tre mesi per allenarsi, rendersi più forte abbastanza da fare la differenza nel torneo ma non solo per quel motivo. Ciò che si portava dentro da giorni e che, soffocata dall'evento Laxus, non aveva avuto mai modo di palesare nemmeno a se stessa era che ancora tremava al ricordo di quella semplice parola.
Inutile.
Sei inutile.
Aveva combattuto contro Grimoire Hearts con tutte le sue forze, aveva veramente desiderato proteggere la gilda che stringeva tra le dita della mano destra. Era impazzita di fronte a Wendy che aveva rischiato più volte la vita, eppure non era mai riuscita a fare niente. Azuma l'aveva miseramente sconfitta, Zancrow era stato così al di sopra che non aveva potuto far altro che farsi da parte e Hades era sembrato irraggiungibile. Solo mettendo a repentaglio la propria vita era riuscita a tirargli qualche colpo, decente a confonderlo e costringerlo ad impegnarsi di più, ma la verità era che lei sarebbe potuta morire di fronte a un nemico che nemmeno aveva accennato a cadere in ginocchio.
"Il simbolo sulla tua mano destra... puoi stringerlo, per proteggerlo".
Non aveva potuto fare niente e la minaccia di Zeref stava diventando sempre più reale e consistente. Se si fossero mai presentati nemici forti come Grimoire Hearts, o addirittura peggiori, come avrebbe potuto impedirsi di impazzire? Come avrebbe potuto proteggerli, se non era forte abbastanza? E ora che anche Laxus era definitivamente tornato, nel suo cuore tornava a riscaldarsi il bisogno primordiale di far fede alla sua ragione di vita. Non le interessava se a ordinarglielo era stato l'essere peggiore del mondo, suo padre, lei nel cuore sentiva che doveva farlo o non avrebbe avuto ragione di esistere. Doveva diventare più forte anche di Laxus per proteggerlo, perché altrimenti, sigillata in quell'immortalità, non avrebbe dovuto aspettarsi altro che la pazzia eterna senza nemmeno avere l'onore di perdere la vita.
Con il suo attuale potere... lei era inutile.
"Devo essere forte" e con quel pensiero decise di tornare, solo per quel piccolo lasso di tempo, la bambina di carta che era stata una volta. Abbandonare ogni traccia di umanità, mettere momentaneamente da parte quel profondo sogno, per una causa maggiore. Non avrebbe mangiato, non avrebbe dormito, avrebbe solo pensato a rafforzare il corpo e la magia che suo padre le aveva donato. Mai più si sarebbe ritrovata di fronte all'incapacità di rialzarsi, mai più avrebbe visto i propri amici, la propria famiglia, piangere e soffrire di fronte ai propri occhi.
Fairy Tail l'avrebbe stretta delicatamente tra le dita, una volta per tutte.
Passò la notte in meditazione, sospesa per aria respirava tutta l'aria che la circondava, la studiava, la rendeva parte di se stessa e usava l'ethernano intorno a lei per rafforzare la propria anima magica. La sentiva scorrere dentro di sé, cercava di trattenerla, di controllarla, di renderla parte di se stessa. Fino a mattino non si mosse, completamente assorta e immersa nella sua stessa magia, e quando Gerard tornò insieme a Ultear e Meldy la trovarono ancora lì, avvolta da un'aura magica spaventosa che aveva raccolto per tutte quelle ore.
«Non ha dormito?» mormorò Meldy, sorpresa e un po' preoccupata.
«È stata lì tutta la notte» si unì Ultear.
«La bambina di carta» sussurrò Gerard, consapevole di cosa avesse di fronte. La ricordava dopo lo scontro con gli Oracion Seis, aveva il corpo formato a metà di ghiaccio ed era stata Erza a dargli le giuste incredibile spiegazioni. La magia creazionale assoluta, la magia della vita, l'opera suprema di Zeref era stata manipolata da un essere umano e tramite un escamotage era riuscito a farla funzionare. Quello era il vero volto di Priscilla la bambina di carta, un essere di pura magia che per anni non aveva fatto che alimentare quel piccolo potere che le era stato donato dalla nascita.
«Riesco a percepire ciò che mi circonda in un raggio di dieci metri, come se si trovasse dentro il mio stesso corpo» disse Priscilla, a occhi chiusi. «Voglio arrivare almeno a cinquecento» decretò infine.
«È una bella ambizione» disse Ultear.
«Cinque cento è davvero molto!»
«Quando hai imparato ad estendere le tue percezioni utilizzando il vento come fosse un tuo prolungamento?» si informò Gerard, prendendo in considerazione la sua richiesta. Ma prima di partire con l'addestramento aveva bisogno di più informazioni riguardo a quella sua capacità.
Priscilla aprì gli occhi e si voltò per volgere ai tre uno splendente sorriso. Infine rispose, allegra: «Questa notte!»
«Questa...?» balbettò Meldy.
«In così poco tempo?» si sorprese Ultear.
«È stata una lunga notte e ho riflettuto molto, prendendo alla fine due decisioni» disse lei, voltandosi definitivamente e allungando le gambe verso terra per poggiarci poi i piedi.
«Primo: Il mio corpo è composto praticamente esclusivamente di magia. È la magia che crea questo stato fisico/biologico. Muscoli, organi, ossa non sono altro che una conseguenza del mio potere magico perciò è su quello che devo concentrare la mia attenzione. Devo potenziare la mia magia e soprattutto il mio controllo, la precisione della manipolazione, come se potessi prendere con la punta delle dita ogni singolo ethernano e muoverlo a mio piacimento. Così potrò raggiungere il potere» spiegò.
«È ragionevole. Credo sarà quella la nostra strada» annuì Gerard.
«E secondo?» si informò Meldy, curiosa di sapere su cos'altro avesse riflettuto. Priscilla sogghignò, determinata e stranamente potente nello sguardo. Puntò un dito contro Gerard e decretò: «Ti renderò un perfetto Mistgun e verrai con me al torneo».
«C-cosa?» balbettò Gerard.
«Voi potete sentire quella magia a differenza di altri perché avete avuto contatto diretti con Zeref. Alcuni di noi anche li hanno avuti, ma questo non significa che possiamo fare il vostro lavoro in egual maniera. Non abbiamo mai avuto a che fare con quella magia, potremmo non riuscire a percepirla a dovere o magari non riuscire a riconoscerla. Se è possibile è bene che siate voi stessi a prendere parte alle indagini» spiegò Priscilla.
«Esatto! Se è possibile!» disse Meldy, preoccupata.
«E lo è! Avete detto che pensavate che Mistgun fosse sparito insieme a noi, non è difficile credere che sia sparito per un po', rientra nelle sue abitudini quello di non farsi mai vedere in giro. Se nessuno sa che è tornato a Edoras, nessuno sa che ha lasciato la gilda e nessuno sa chi sia... perché non usare questo a nostro vantaggio?»
«È pericoloso! Qualcuno potrebbe scoprirlo!» disse Ultear, preoccupata.
«Sì, potrebbe, è per questo che mi impegnerò in questi tre mesi e ti renderò un perfetto Mistgun. Ho viaggiato e vissuto insieme a lui per tre anni, conosco a memoria ogni sua singola magia e abitudine, se seguirai le mie indicazioni non ci sarà nessun rischio».
«Ma...» balbettò ancora Meldy, preoccupata, ma Gerard la interruppe esclamando un deciso: «Va bene. Ci sto».
«Gerard!» lo richiamò Ultear, preoccupata come poche volte lo era stata.
«Priscilla ha ragione. Se potessi entrare io stesso nello stadio sarebbe molto più semplice indagare e visto che Mistgun ci ha lasciato questa opportunità dovremmo sfruttarla».
«Bene» esclamò Priscilla con un sorriso. «Cominciamo il nostro addestramento, allora» e una luce le brillò negli occhi prima di pronunciare: «Mistgun».
Furono tre mesi estenuanti ed impegnativi. Come si era ripromessa, Priscilla non mangiò e non dormì per tutta la durata dell'addestramento, utilizzando invece i momenti di pausa per rifocillare e allenare il controllo sulla propria energia magica tramite la meditazione. Alternava il proprio allenamento con quello di Gerard, insegnandogli tutte le magie di Mistgun, le abitudini, la sua storia e tutto ciò che lo riguardava. Nell'ultimo mese Priscilla lo costrinse ad assumere a pieno titolo l'identità di Mistgun, per abituarlo a quella nuova identità e impedirgli di commettere errori. Persino il suo allenamento avveniva usando le magie di Mistgun e non più quelle di Gerard, bandite del tutto fino a nuovo ordine. Ultear e Meldy li aiutarono nel loro addestramento, non solo affrontandoli per allenare la loro magia ma anche assicurandosi che Gerard non commettesse errori nel suo ruolo di Mistgun non appena Priscilla voltava lo sguardo. Fu estremamente difficile per entrambi, ma terminati quei tre mesi poterono infine ritenersi soddisfatti e pronti alla loro missione. Una settimana prima dell'inizio del torneo decisero di fare la mossa successiva, contattando Erza e gli altri e mettendo loro al corrente della situazione. La decisione di aspettare così tanto prima di informarli fu presa all'unanimità, visto che anche loro avevano bisogno di concentrazione per il proprio allenamento era bene tenere le loro menti sgombre da preoccupazioni e sentimenti. Una settimana prima dell'inizio del torneo, Priscilla assunse il suo primo ruolo importante: quello di informatore e tramite. Volò verso il mare, sulla spiaggia dove sapeva che il gruppo di Natsu si era riunito per il proprio allenamento, e lì rimase in attesa su un albero per qualche ora fino a che non vide comparire Jet e Droy.
Si calò dall'albero alle loro spalle, silenziosamente, mentre i due discutevano tra loro di niente di importante. Un soffio di vento improvviso ai loro piedi li fece roteare per aria, urlando terrorizzati più che per il colpo in sé, e Priscilla scoppiò a ridere divertita come una bambina guardando i loro volti.
«P-Priscilla?» balbettò Droy.
«Quando sei arrivata?» chiese Jet, pallido dalla paura.
«Poco fa! Vi cercavo! Ho terminato il mio allenamento con ben una settimana di anticipo, signorsì! E ho portato a termine anche un paio di missioni per la gilda, nel frattempo. Sono carichissima, una forza!» esclamò mostrando il bicipite e poggiandoci sopra una mano orgogliosa.
«Non ero lontana da qui perciò ho pensato di venir a trovare Wendy-chan! Quanto mi è mancata! È diventata forte anche lei? Dove sono?» chiese allegra e vivace come sempre.
«Ecco...» mormorò Jet, arrossendo per l'imbarazzo e guardando Droy al suo fianco. Un gesto inaspettato che certo la sorprese e cominciò a preoccuparsi.
«È successo qualcosa?» chiese vedendo come i due continuassero a mantenere il silenzio.
«Tre mesi fa Lucy ha ricevuto la visita da uno dei suoi Spiriti Stellari» cominciò a dire Jet. «Diceva che c'era un problema nel loro mondo, una catastrofe».
«Ha parlato di distruzione o qualcosa del genere» disse Droy.
«E?» incalzò Priscilla, cominciando a sudare freddo.
«E non abbiamo più avuto notizie di loro da allora» concluse Jet, con un sospiro rammaricato.
«Eh?!» urlò Priscilla, sconvolta. «Vuoi dire che sono andati nel mondo degli Spiriti Stellari e non sono ancora tornati?!»
«È quello che abbiamo detto» annuì Droy.
«Ma il torneo è tra una settimana!» gridò ancora lei, panica in volto.
«Non sappiamo cosa fare, siamo stati lasciati indietro e non abbiamo più avuto notizie» disse Jet.
«Noi li stiamo aspettando da allora» confermò Droy.
«Tre mesi!» balbettò Priscilla, sempre più bianca. «Sono spariti da tre mesi. E chissà quando torneranno... il piano... il piano rischia di andare tutto in fumo».
Se il gruppo di Natsu non era lì chi avrebbe preso parte ai giochi della magia? Come avrebbero portato a termine la loro missione riguardo alla magia di Zeref che percepivano all'interno dello stadio?
«È una tragedia!» esclamò sempre più disperata, prima di corrucciarsi e cominciare a riflettere attentamente. «Un piano di riserva. Mi serve un piano di riserva. Pensa, Pricchan, pensa. Hai solo una settimana di tempo».
«Non credevo fosse così importante il torneo per lei» disse Jet, curioso.
«Ha sempre detto che odiava combattere» annuì Droy, prima che Priscilla scattasse verso lui e gli poggiasse le mani sopra le spalle urlando: «Ho trovato!»
Droy urlò spaventato per l'improvviso attacco perciò fu Jet a provare a chiedere: «Di che stai parlando?»
«Non c'è tempo! Ho solo una settimana!» urlò Priscilla e non diede altre spiegazioni. Volò via rapidamente, sotto lo sguardo attonito dei due ragazzi che ci avevano certamente capito ben poco di quanto fosse successo, e infine sparì così come era arrivata.
«Per prima cosa devo avvertire Gerard» disse Priscilla tra sé e sé, mentre volava a tutta velocità verso Magnolia. Estrasse da una borsa a tracolla che si era portata dietro una Lacryma di comunicazione e mentre era ancora impegnata nel suo volò contattò con essa Gerard, informandolo della tragedia dei suoi compagni scomparsi. «Cerca di restare tu nei paraggi, se mai dovessero tornare, e pensateci voi a informarli su quanto succede. Io mi occuperò del piano B!» disse dopo aver loro dato le indicazioni per la spiaggia dove si trovavano Jet e Droy e chiuse in fretta la comunicazione, troppo impegnata a volare e pensare al daffarsi.
«Adesso devo trovare gli altri... dunque, c'era Laxus, poi Mirajane se non sbaglio è partita per conto suo con i suoi fratelli. Anche Gajeel non era qui con loro, potrei provare a rintracciarlo. Accidenti, nessuno ha detto a nessuno dove fosse diretto e dopo tre mesi potrebbero essere ovunque. Ci vorrà un bel po' per trovarli tutti» mormorò, accelerando il volo e raggiungendo Magnolia con la rapidità di una saetta. Atterrò di fronte alla gilda e corse al suo interno, sbattendo la porta con un sonoro: «Nonno!»
«Priscilla...» balbettò Macao, guardandola con gli occhi spalancati.
«Ohy, Pricchan!» salutò Makarov, seduto come sempre sopra il bancone del bar. «Tornata finalmente dalla tua missione! Non ho più avuto tue notizie».
«Sono qui apposta per questo. Possiamo parlare?» chiese lei, indicando la porta del piccolo ufficio in fondo alla stanza. Makarov barcollò un po', segno della sua evidente ubriachezza, e insieme a Priscilla andò a chiudersi dentro la stanza dove Priscilla si apprestò a raccontargli ogni cosa riguardo a Gerard, al suo allenamento, della magia malefica che avevano sentito sull'arena dei Giochi di Magia e della scomparsa di Lucy e del gruppo di Natsu.
«Una catastrofe nel mondo degli Spiriti Stellari, non ci voleva proprio in un momento come questo» mormorò Makarov, pensieroso.
«In un'altra occasione ti avrei suggerito di rinunciare al torneo, visto che comunque i nostri compagni stanno combattendo lontano da noi e forse potrebbero aver bisogno di aiuto. Ma vista la minaccia di Zeref e quello che Gerard mi ha raccontato non credo sia il caso di lasciar perdere» disse Priscilla.
«Ma i membri che sono rimasti qui in questi sette anni si rifiutano di partecipare e la quasi totalità del gruppo di Tenroujima è sparita nel nulla, non ci restano molte carte in mano da giocare» commentò Makarov.
«Quanti devono essere i membri di ciascun team? Cosa dice il regolamento del torneo? L'hai letto?» chiese Priscilla.
«Certo che l'ho letto e più volte! Ci devono essere cinque membri e ci possono essere delle riserve» spiegò Makarov.
«Allora ne abbiamo in abbondanza!» esclamò Priscilla. «Io e Gerard siamo già due, basta rintracciare almeno tre degli altri membri sperduti per il mondo e siamo a posto! Se trovassi Laxus e i Raijinshuu saremmo già a cavallo. Sai dove si trovano?» chiese.
«Mi spiace, non ho più avuto notizie di nessuno da quando siete partiti. Sono tutti troppo impegnati ad allenarsi per preoccuparsi di informare la gilda dei loro spostamenti» mormorò Makarov.
«Non ho altra scelta, allora» sospirò Priscilla. «Comincerò a cercarli sperando di riuscire a fare in tempo per l'inizio del torneo. Ho con me una Lacryma di comunicazione» disse toccandosi la borsa a tracolla che si era portata dietro. «Informami non appena saprai niente di Lucy o se dovessero tornare Laxus e gli altri» gli disse e Makarov annuì semplicemente prima di veder Priscilla di nuovo scappare via, con la stessa rapidità con cui era arrivata.
«Ho solo una settimana! Dove sei Laxus?»
Il viaggio di Priscilla durò interi giorni. Non aveva idea di dove partire, perciò semplicemente aveva deciso di seguire il vento, lasciandosi guidare dall'istinto. Non era un Dragon Slayer, non aveva un buon olfatto o un buon udito, ma aveva perfezionato incredibilmente la sua nuova tecnica di percezione, Aerial Perception, e con essa era come i suoi sensi potessero allungarsi fino a un raggio di un chilometro e sentire, percepire, tutto ciò che era a contatto con l'aria stessa. Aveva girato tutta la zona circostante a Magnolia e pian piano si stava allargando, cercando, percependo, alla ricerca anche solo di un semplice indizio. Erano passati cinque giorni, ne mancavano due all'inizio del torneo quando finalmente la sua Lacryma di comunicazione risuonò. Seduta su di un tetto, in una cittadina all'estremo ovest, guardava la strada acciottolata sotto di sé pensierosa quando rispose.
«Splendide notizie! Abbiamo il nostro Team A!» esclamò Makarov, luminoso all'interno della sua Lacryma.
«Sono tornati?» chiese entusiasta Priscilla.
«Natsu, Erza, Lucy, Wendy e Gray saranno i nostri rappresentati. Stanno bene e hanno detto che non c'era nessuna emergenza ma hanno partecipato ad una festa» spiegò brevemente Makarov.
«Per tre mesi?!» sussultò Priscilla sconvolta della loro negligenza.
«Pare che tre mesi nostri fossero in realtà un giorno da loro, per questo non sapevano del tempo che passava. Però sono comunque rinforzati, pare abbiano incontrato i mandanti della nostra richiesta» spiegò Makarov.
«Hanno incontrato Gerard! Bene!» esclamò Priscilla, entusiasta.
«Hanno usato una magia particolare per risvegliare i poteri dentro loro, non so bene i dettagli ancora ma posso assicurarti che sono molto più forti di prima» annuì Makarov.
«Allora siamo a cavallo! Posso rientrare senza preoccuparmi di cercare ancora gli altri» sorrise Priscilla, ma Makarov si fece improvvisamente cupo e ordinò severo: «Negativo!»
«Eh?!» chiese Priscilla, non capendo.
«Non è che non mi fidi di Erza e gli altri, eh!» disse per niente convincente. «Ma pensavo solo che potremmo usare tutte le nostre carte per quei trenta mil...ehm, per diventare la gilda numero uno di Fiore! E magari sfruttare l'asso nella manica di Mistgun per amplificare le ricerche per quella faccenda, sai».
«Stai mentendo spudoratamente, vecchio. Ti interessano solo i soldi, dì la verità» lo rimproverò Priscilla.
«Mi chiedevo solo se tu sapessi niente dei nostri amici, tutto qua. Sai, Lluvia pare interessata a prendere parte ai giochi in qualche modo» disse lui insistente.
«Che hai in testa, vecchio?» insisté Priscilla, per niente fiduciosa.
«Beh, semplicemente pare che da regolamento sia possibile iscrivere più di un team per gilda... perciò pensavo che avremmo potuto tentare, come dire, di approfittare dell'occasione e mettere su un team B. Per così dire» ridacchiò nervoso.
«Per così dire?» chiese Priscilla, alzando un sopracciglio. «Sei una canaglia. E non ci credo che Lluvia abbia accettato di fare squadra contro Gray!»
«E proprio qui il bello! Ho avuto una bella trovata!» disse lui, allegro.
«Sentiamo» sospirò Priscilla.
«Il team che vincerà potrà costringere l'altro a fare tutto ciò che vuole per un giorno intero! Non è geniale?» rise Makarov, orgoglioso.
«Sei malefico, ma astuto» sospirò Priscilla, rassegnata.
«Allora, li hai trovati? I nostri temerari membri del team B! Non dimenticarti di dir loro della giornata di schiavitù totale!» disse Makarov e Priscilla sghignazzò, divertita dal suo modo di fare e da quanto a volte potesse essere scemo suo nonno.
«Tranquillo» disse lanciando uno sguardo all'incrocio sotto di sé dove proprio in quel momento svoltarono l'angolo Laxus insieme ai tre Raijinshuu. Un sorriso delicato, felice di poter finalmente rivedere quel volto dopo ben tre mesi di allenamento estenuante. «Il team B è quasi pronto ad entrare in azione».
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~{Fairy Tail}~ La bambina di carta ~
FanfictionNon c'era al mondo persona che non conoscesse Fairy Tail. La gilda simbolo di Magnolia vantava tra i suoi membri alcuni dei maghi migliori dell'intero continente. Ma ogni medaglia ha due facce e se Fairy Tail ne aveva una sublime, abbagliante, dall'...