Prima Prova

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La nave aveva lasciato il porto di Hargeon già da un po' e il clima, in quella zona di mare, era sempre caldo e soffocante per via delle correnti. I nove partecipanti all'esame insieme al loro partner cercavano di trovare conforto, ognuno per i propri problemi, il cui predominante era effettivamente la temperatura bollente. Lucy, che aveva deciso di partecipare come partner di Cana, era stravaccata su una sdraio, ricoperta di sudore, che si lamentava. Sedute a un tavolo anche Cana e Levy, in costume da bagno, cercavano conforto in una bevanda fresca. Elfman ed Evergreen, entrambi appoggiati all'albero maestro, speravano nel beneficio dell'ombra che la vela gli faceva in parte. Gajeel mangiava in un angolo, Natsu era appeso al bordo della nave pronto a vomitare da un momento a un altro. Nonostante Wendy alla fine avesse deciso lo stesso di partecipare, accettando la proposta di Mest e diventando sua partner, aveva però confessato di non voler sprecare la propria magia con quelli che almeno al momento riteneva avversari. Gray era completamente nudo, con Lluvia che impazziva nel guardarlo, Loki seduto al suo fianco conservava invece la sua integrità ed eleganza nonostante il tempo.
«Nonostante tutto è venuta lo stesso» mormorò Lily avvicinandosi a una Priscilla che galleggiava a mezz'aria avvolta da una corrente d'aria fredda. Il braccio di ghiaccio che Leon le aveva donato, in fondo, almeno in quei momenti era decisamente utile.
«Tra tutti, ha chiesto proprio a Wendy, che ha anche lei dei legami con Gerard. Non so, la cosa potrebbe tranquillizzarmi o allarmarmi maggiormente, non riesco ancora a capire. Avrei solo preferito tenerla fuori» disse fissando la bambina seduta al tavolo.
«Priscilla, condividi la tua aria con me!» lamentò Lucy, gattonandole incontro.
«Nein!» rispose Priscilla risoluta. «Non posso sprecare magia prima di un grande evento come questo».
«Lo stai già facendo!» lamentò Lucy.
«Questo serve a tenermi in forma! Se non lo facessi il caldo mi distruggerebbe prima di iniziare l'esame, non è positivo» si giustificò Priscilla, facendo piagnucolare Lucy, ormai vinta. «Danne un po' anche a me, mi farebbe comodo un po' di frescore al momento» disse Lily e Priscilla aprì le braccia, chiamando entusiasta: «Vieni, Lily!»
Il gatto si sistemò sulle sue gambe, ancora intrecciate tra loro, e si appoggiò al suo ventre rilassandosi mentre l'aria fresca lo ristorava.
«Non è giusto!» pianse Lucy, ancora più forte.
«Priscilla, visto che sei in grado di rinfrescarti, potresti almeno metterti dei vestiti invece che un costume da bagno?» chiese Fried, parzialmente irritato.
«Eh?» chiese lei, non capendo perché mai proprio lui avesse dovuto chiederle una cosa simile. «Perché, scusa? Ne approfitto per prendere il sole».
Fried si limitò a puntare un dito al suo fianco, indicando Bickslow letteralmente accasciato su un tavolino, sorrideva e la fissava ininterrottamente. «Baby, quel costume ti sta una favola».
«Gliel'ho comprato io!» gridò Evergreen dall'altro lato della nave, sorridente e orgogliosa.
Priscilla sussultò e stringendosi Lily al petto si voltò in parte, come a volersi nascondere. «Ma che diavolo, Bickslow!» ruggì, rossa in volto.
«Quel tipo ti fissa già da un po', l'ho notato anche io» disse Lily.
«Piantala!» gridò ancora Priscilla verso il ragazzo che certo non sembrava nelle condizioni di affrontare un esame.
«Me lo distrai» insisté Fried.
«Potremmo approfittarne» azzardò Lily.
«Scordatelo!» ruggì Priscilla e rossa in volto volò rapidamente dentro la sua cabina, pronta a cambiarsi. «Maledetto, volevo vedere se riuscivo ad abbronzarmi un po'» piagnucolò, finendo di rivestirsi. Uscì nuovamente sul ponte, ancora irritata, proclamando un furioso: «E poi c'è Gray che sa usare la magia del ghiaccio, fatevi fare da lui una stalagmite a cui appoggiarvi!» ma nessuno l'ascolto, tutti impegnati a osservare il mare dalla prua. «Che succede?» mormorò Priscilla, non capendo, e corse al loro fianco per potersi affacciare a sua volta. L'isola di Tenrou si ergeva fiera pochi metri più avanti, pronta ad accoglierli nella sua particolare forma a doppia isola. Un enorme albero che cresceva nel centro, si portava verso il cielo, si diramava in talmente tanti rami fitti tra loro da sembrare la base per una seconda isola.
«Wow» si illuminò Priscilla, spalancando gli occhi emozionata.
«Esisteva la leggenda che su quell'isola ci vivessero le fate» proclamò Makarov, mostrandosi da sopra il ponte , in piedi su una balaustra. «E che il primo master di Fairy Tail, Mavis Vermilion, riposi qui.Vado ora ad annunciarvi i dettagli della prima prova» disse tirando fuori un ventaglio e cominciando a farsi aria. Madido di sudore, nonostante l'importanza di quell'evento, non poteva resistere troppo al caldo nemmeno lui.
«Vedete quel fumo che si alza dalla spiaggia? Quello sarà il punto di partenza. Da lì si dipaneranno nove vie ed ogni coppia dovrà sceglierne una da intraprendere. Ecco cosa vi attende dietro ogni via: Potete incorrere in una battaglia tra due squadre che si incrociano, in una battaglia difficile contro uno dei nostri maghi di classe S, in un percorso tranquillo o un percorso bloccato» spiegò.
«Ti prego, non Gildarts» sussurrò Priscilla, alzando gli occhi intimorita al cielo.
«Eh?» mormorò Lily, sentendola, ma certo non poteva capire il vero motivo dietro quella scelta. L'osservazione cadde com'era nata e ripresero ad ascoltare la spiegazione di Makarov: «Solo le squadre che riusciranno ad arrivare alla fine avranno superato la prima prova e potranno accedere alla seconda. I percorsi che sfociano nell'arena di battaglia i due team che si ritroveranno dovranno combattersi e solo uno potrà passare oltre. Nei percorsi invece definiti con battaglia difficile troverete Erza, Gildarts e Mirajane ad aspettarvi: solo sconfiggendoli potrete passare oltre. Il percorso bloccato non lascia vie di uscita, la vostra prova termina ben prima di iniziare. Infine il percorso tranquillo invece è dove potrete passare alla seconda prova senza dover combattere con nessuno. Lo scopo della prima prova è di valutare la vostra forza e la vostra fortuna».
«C'è una possibilità su nove di trovare il percorso tranquillo» mormorò Lucy, pensierosa.
«E una su nove di trovare il percorso bloccato, senza possibilità nemmeno di provarci. La fortuna ha un ruolo essenziale» asserì Priscilla, ragionando sui percorsi.
«Le vie con i maghi di classe S sono quasi impossibili, perciò nel peggiore dei casi solo tre team potranno accedere alla seconda prova» rifletté Levy.
«È ora di dare inizio alla prima prova!» gridò Makarov, riattirando l'attenzione dei nove team. «Via! Iniziate!» urlò.
«Cos...?» sussultò Lucy.
«Qui?» si chiese Gray.
«Siamo ancora in mezzo al mare» mormorò Wendy, pensierosa.
«Lily!» chiamò Priscilla alzandosi in volo e scattando verso l'isola.
«Sì!» rispose il gatto prontamente, facendo sbucare le proprie ali e seguendo la ragazza.
«Happy! Non possiamo farci lasciare indietro!» ruggì Natsu e Happy non esitò ad afferrarlo e volare rapido dietro ai due con un deciso: «Aye, sir!»
Non fu difficile per Happy raggiungere con la sua velocità Priscilla e Lily, ma dopo pochi metri sia lei che Natsu, ancora sorretto dal gatto, si trovarono la strada sbarrata pericolosamente. Spiaccicati contro un muro invisibile, contro cui avevano tutti e due picchiato la faccia, si lamentavano massaggiandosi il naso dolorante.
«Ma che...?» lamentò Natsu tastando il muro invisibile davanti a sé per capire cosa fosse.
«Una runa?» mormorò Cana dalla barca, guardando le rune viola tutte intorno a loro.
«Fried!» sussultò Priscilla, vedendo sia lui che Bickslow volare via, il primo con delle ali di rune e il secondo sopra i suoi totem.
«Perdonami, Pricchan. Sarò io a prendere il posto di Laxus!» disse Fried.
«Tanto si dissolveranno tra cinque minuti!» spiegò Bickslow, volandogli dietro.
«E così non hai intenzione di farmi sconti, eh?» ridacchiò Priscilla, accendendosi in uno sguardo compiaciuto ed eccitato. «Bene così!»
«Conosci un modo per passare?» chiese Lily.
«Negativo. Dovremmo aspettare» disse Priscilla, incrociando le gambe in volo.
«Levy può modificare le rune!» disse Lucy, illuminandosi e voltandosi verso la ragazza che era già al lavoro.
«Esatto!» disse Levy, entusiasta. Completò l'opera in pochi secondi e infine sia lei che Gajeel passarono, ma il muro sembrò restare esattamente dov'era. «Ma solo per me e Gajeel! Scusami, Lu-chan!» disse tuffandosi in acqua e cominciando a nuotare verso la riva.
«Due team sono già passati... non è una gara di velocità, ma ci impedirà di provare a scegliere» commentò Priscilla, pensierosa.
«Tre!» gridò Elfman, tuffandosi in acqua insieme a Evergreen e cominciando a nuotare verso riva.
«Eh?!» sussultò Priscilla, guardandoli allontanarsi. «Ma come hanno fatto?! Ci sono dei punti deboli?! Devo scoprirlo!» digrignò i denti Priscilla cominciando a tastare il muro di fronte a sé con la stessa foga di Natsu, al suo fianco.
«Pare che Ever abbia detto qualcosa sul "conoscere Fried abbastanza"» spiegò Lily e Priscilla cominciò a tastare con più foga, lasciandosi sfuggire un irritato: «Maledetta!»
Quelli furono i cinque minuti di attesa più lunghi della loro vita, fino a quando finalmente le rune si dissolsero e anche al resto dei team fu permesso lasciare la nave.
Gray ghiacciò il mare per correrci sopra, pattinarci, e arrivare il prima possibile. Priscilla riprese a volare, affiancata da Lily e fronteggiata da Happy e Natsu che procedevano alla stessa velocità. Lluvia si unì al mare, trasformandosi in corrente per arrivare prima, mentre Lisanna al suo fianco aveva usato il Take Over per diventare un pesce. Wendy e Mest si erano tuffati, come Lucy e Cana, ma quest'ultime furono più lente e restarono indietro, per ultime.
Priscilla e Natsu arrivarono praticamente contemporaneamente, fulminandosi a vicenda, guardarono le vie davanti a loro.
«Scegliamone subito una!» disse Lily.
«Quattro sono già state prese...» mormorò Priscilla, guardando le gigantesche X che a inizio di ogni via bloccava l'ingresso.
«Io vado alla E come Erza!» ruggì Natsu, volando verso l'ingresso della caverna. «Erza arrivoooo!!!» urlò, fiondandosi all'interno.
«Eh?! Aspetta, chi te lo dice che sia lì...» provò a chiedere Priscilla, stupita della semplicità e la rapidità con cui Natsu aveva preso la sua via. Alzò gli occhi al cielo, sospirando, e infine disse: «Andiamo alla D!»
Entrarono e solo allora scesero a terra, decidendo di proseguire a piedi. L'interno della caverna, benché fosse chiuso, era comunque ben illuminato da dei pulviscoli magici. Le pareti erano di roccia e pietre, ben decorate, dalle quali ogni tanto sbucavano dei rampicanti. Colonne crollate, vecchie statue con pochi elementi ancora stabili.
«Sono delle rovine» osservò Lily, camminando al fianco della compagna.
«Chissà che posto era» commentò Priscilla, proseguendo con l'attenzione ben vigile. Sentì del rumore di acqua sotto ai piedi e osservò le infiltrazioni che dalle pareti portavano il pavimento ad allagarsi fino a raggiungere zone dove l'acqua arrivava alle caviglie.
"La luce è sufficiente a guardarsi attorno, in un luogo come questo non potrò usare il mirage" rifletté cercando di cogliere vantaggi e svantaggi da tutto ciò che l'ambiente le forniva. Sperava, in cuor suo, di aver avuto la fortuna del percorso tranquillo ma sapeva che le probabilità non erano dalla sua. In caso di battaglia, che fosse stato con qualche altro team o con i maghi di classe S, doveva essere pronta.
La galleria improvvisamente si aprì in un enorme stanza, altrettanto allagata, piena di rovine e macerie, da cui in mezzo si ergeva fiera una figura. Priscilla trasalì, vedendola.
«Erza...» mormorò Lily, preoccupato. «La fortuna non è stata dalla nostra a quanto pare».
«Priscilla!» salutò Erza, incrociando le braccia al petto. «Ci ho sperato molto, di veder comparire proprio te, lo devo ammettere» confessò con un sorriso deciso.
«Una delle persone che più hanno creduto nelle mie capacità fin dall'inizio» disse Priscilla, avvicinandosi temeraria. «Finalmente potrai mettermi alla prova come hai sempre desiderato».
«Vedi di impegnarti, non ti darò nessuno sconto» disse Erza e in un istante si equipaggiò con una delle sue armature preferite: la Heavens Wheel Armor. Si lanciò contro Priscilla, spada sguainata, e si preparò a colpirla. A fermarla, con sua sorpresa, non fu però lei stessa ma Lily che gonfio nella sua forma più potente aveva bloccato il suo attacco con la propria spada.
«Lily!» lo guardò sorpresa Erza.
«Da quando sono arrivato qui mi hai messo più volte alla prova per testare le mie capacità di spadaccino» disse lui, parando altri colpi che Erza accanitamente gli scaricava addosso. «Mentre io non potrei fare molto in un corpo a corpo armato» disse Priscilla, trovandosi sorprendentemente alle sue spalle. Sparò un tornado dal palmo della mano che colpì Erza in pieno, scaraventandola altrove.
«Per questo si occuperà lui della tua lama e io del resto» sghignazzò Priscilla, guardando Erza atterrare pochi metri da loro perfettamente intera. Lily non aspettò di vederla tornare alla carica, ma fu il primo ad attaccare e Priscilla gli corse dietro, fiduciosa del fatto che lui avrebbe parato ogni singolo colpo e le avrebbe permesso di cercare dei punti ciechi. Erza e Lily ripresero il corpo a corpo e Priscilla saltò sopra la sua testa, pronta a colpire Erza con un calcio potenziato dal suo vento. Ma una spada di Erza nacque nel vuoto e le si lanciò contro prima che lei potesse raggiungere la sua avversaria.
«Attenta!» urlò Lily, prendendo Priscilla per una gamba e lanciandola via per aiutarla a schivare. Questo però mise lui in svantaggio, distraendolo, e Erza approfittò per attaccare. L'avrebbe colpito in pieno se Priscilla non fosse riuscita a far nascere uno scudo di vento di fronte a lui e far rimbalzare il colpo. Roteò su se stessa e atterrò in ginocchio, guardando anche Lily vacillare all'indietro. Altre spade nacquero per aria, almeno quattro di esse si lanciarono su Lily che con una rapidità incredibile le respinse. Altre cinque o sei invece presero di mira la stessa Priscilla, che per un po' fu costretta a volare da una direzione a un'altra per schivarle. Impegnati nella loro lotta contro le armi di Erza, persero di vista lei che riapparve poco dopo sopra la testa di Priscilla. La colpì e e Priscilla cadde a terra, dolorante e confusa. Erza di nuovo si accanì su di lei ma Priscilla generò un altro scudo di vento per respingerla, forzando la pressione nella direzione opposta riuscì a lanciare via Erza.
«Adesso ti mostro cosa so fare» ruggì Priscilla, rimettendosi in ginocchio e allargando le braccia. Il vento rombò nella galleria e li raggiunse travolgendoli con la stessa forza di un enorme proiettile. Lily fu costretto ad aggrapparsi a qualcosa per non venir trascinato via, Priscilla restava immobile in ginocchio, a braccia aperte, mentre persino Erza dovette fare più forza sulle proprie gambe per non essere spazzata via. Era incredibile solo pensarci, che la magia di Priscilla potesse essere tale da costringere Erza a usare tutta la sua forza per fargli appello.
"Finalmente ti sei decisa a fare sul serio" sorrise Erza, compiaciuta.
Le sue stesse spade, che ancora fluttuavano nell'aria, vibrarono sotto la forza del vento. Priscilla da sotto il ciuffo lanciava sguardi glaciali in giro, controllando cosa avesse intorno o forse semplicemente calcolando il modo migliore per vincere quella battaglia. Più forza, più vento, e infine le spade di Erza si mossero contro la sua volontà, spinte solo dalla forza del vento. Le si lanciarono contro, mirando la loro stessa spadaccina, e persino la grande Erza si ritrovò a sbarrare gli occhi colpita di quanto stesse vedendo. Stava per essere battuta dalle sue stesse armi, mosse contro la propria volontà solo dal potere del vento di Priscilla. Si riequipaggiò rapidamente con l'armatura di Adamantio con cui si difese dai colpi della sua stessa spada. Riaprì l'enorme scudo, per tornare a guardare la propria avversaria che aveva già fatto la sua mossa in quel piccolo istante in cui l'aveva persa di vista. Il braccio sinistro teso indietro, ricoperto di un vento gelido, tanto che del pulviscolo nevoso si mescolava a esso. Voleva approfittare dell'apertura dello scudo di Erza per penetrarvi e centrarla nell'unico punto scoperto, il viso, ma Priscilla aveva sottovalutato la rapidità di Erza. Quest’ultima richiuse lo scudo appena in tempo e il suo pugno colpì la durezza della sua armatura con un clang alquanto sinistro. La mano di Priscilla, lievemente azzurrognola per il potere del ghiaccio che stava sprigionando in suo aiuto, si crepò e la ragazza urlando di dolore arretrò.
"Speravo che vento e ghiaccio fossero abbastanza forti da sfondare la sua difesa" rifletté, digrignando i denti. Si afferrò la mano ferita e guardò Erza che tornava a riequipaggiarsi con una nuova armatura, mai vista prima. Due spade, una per mano, e semplicemente roteò appena col busto. Una scia magica nacque da entrambe, formando una X nell'aria, e volò in direzione di Priscilla. Il vento colpito dalla X di Erza si dissipò, col rumore di un'esplosione, cessò come se fosse stato squarciato e spezzato. Infine i colpi magici raggiunsero la stessa Priscilla, travolgendola. Con un urlo la ragazza cadde infine a terra , tremante e ferita.
«Priscilla!» la chiamò Lily, preoccupato.
«Sei come la tua magia» disse Erza, perfettamente indenne nonostante avesse subito un paio di colpi. «Il vento può ferire solo nella sua forza bruta e ad essa ti affidi per colpire, ma non appena trovi di fronte a te un muro in grado di resistervi cadi a terra».
Priscilla tremando si girò, poggiando le mani a terra e rialzandosi lentamente.
«Sembra di tirare pugni a un muro» ridacchiò, benché sofferente. «Niente ti smuove o ti scalfisce, Titania».
«Hai intenzione di arrenderti?» chiese Erza.
«Arrendermi?» ridacchiò Priscilla, rialzandosi infine in piedi. «Ho appena cominciato. Lily!»
«Eccomi!» ruggì l'Exceed tornando a lanciarsi incontro alla donna. Erza impugnò entrambe le sue spade e le usò per difendersi, concentrandosi sull'avversario che aveva davanti ma senza perdere di vista Priscilla alle sue spalle.
«La vostra strategia è brillante, sfruttate i punti di forza di entrambi nel modo che meglio conoscete, non è affatto sbagliata. Ma con me avrete bisogno di altro» disse, riuscendo a sostenere il ritmo serrato dei colpi di Lily. Era veloce e forte, tanto da tenerla impegnata, ma non abbastanza da scalfirla.
«Sei tosta» commentò Lily, abbozzando un sorriso divertito.
«Potrei dire altrettanto» sorrise anche Erza.
Di nuovo Priscilla comparve alle spalle del compagno e si unì allo scontro, senza però approfittare dell'effetto sorpresa, semplicemente costringendo Erza a doversi difendere su due fronti. Lei colpiva con pugni e calci caricati, Lily con la propria spada, e Erza doveva tener testa ad entrambi. Era faticoso, era estremamente faticoso, e quando Priscilla vide una goccia di sudore sfuggire dalla fronte della donna contro cui stavano combattendo sorrise compiaciuta. Era forte, ma riuscivano a metterla in difficoltà.
«Arriva!» disse infine Priscilla, sorridendo soddisfatta nell'istante in cui un’ondata d'acqua li travolse coprendoli fino alle ginocchia.
«Acqua?» si chiese Erza curiosa, non capendo dove volesse andare a parare.
«Ho dovuto spingere il mio vento fuori di qua, fino al mare, per poterla portare qui dentro» spiegò Priscilla. «Ma le infiltrazioni mi hanno indicato la via più rapida, è bastato seguirle a ritroso».
«Mentre combattevi con me facevi questo?» chiese Erza stupefatta. «Che intenzioni hai adesso?» sorrise Erza.
«Il mio braccio di ghiaccio non è abbastanza per usare il potere di Leon, posso solo raffreddare l'aria, ma basterà se ho abbastanza umidità a cui accedere!» disse Priscilla immergendo il braccio sinistro nell'acqua. Un colpo di vento e sollevò un'onda che rapidamente si lanciò contro Erza stessa. Poco prima di colpirla la parte più superficiale colpita dal vento gelido del braccio sinistro di Priscilla si congelò, diventando così un vero e proprio martello di ghiaccio pronto ad abbattersi sulla donna. Erza saltò per evitarlo, ma Priscilla si decise a non darle tregua e si mosse, scatenando un'altra onda d'acqua che poi divenne ghiaccio. Gli schizzi contro la parete si congelarono, trasformandosi in tanti piccoli proiettili che si lanciarono nuovamente verso Erza. Per quanto lei si coprì con le braccia appena in tempo, le schegge di ghiaccio furono abbastanza da ferirla almeno nei punti scoperti.
«Sì!» esultò Priscilla, vedendo che finalmente era riuscita ad intaccarla. Erza atterrò nuovamente con i piedi ben immersi nell'acqua e Priscilla alzò il braccio in aria, decretando: «Non ho ancora finito! Tornado d'acqua!»
L'aria si raggruppò tutta intorno a loro e si strinse, soffiando in maniera circolare, catturando nel suo folle turbinio tutta l'acqua che era lì presente come una pompa. Si strinse intorno ad Erza e infine la intrappolò al suo interno. Un vero e proprio tornado formato solo di acqua vorticava di fronte ai loro occhi, tenendo ben imprigionata una Erza che ora non poteva più nemmeno respirare oltre che muoversi, trovandosi completamente immersa.
«Funziona!» esultò Lily, vedendo che passava del tempo ed Erza ancora non usciva da lì. Priscilla non si pronunciò ma non mollò la presa e continuò a tenerla ben salda all'interno del suo turbine di vento, aspettando un segno di resa o forse una sua mossa.
"Forza!" pensò, trepidante.
Un altro fascio di luce, la magia che spezzava la magia, Erza disintegrò il turbine di acqua di Priscilla e raggiunse entrambi i suoi nemici colpendoli e ferendoli ancora. Priscilla si rialzò da terra, restando in ginocchio, vicino a un Lily altrettanto mal messo. Avevano ferite ovunque, a malapena si reggevano in piedi per la stanchezza, e ora Erza si ergeva davanti a loro con la sua armatura del Re del Mare. Un'armatura pensata apposta per gli attacchi d'acqua, con cui aveva facilmente sciolto quell'incantesimo. Guardò i due avversari, ansimando per la fatica, ma ancora tutta intera. Lo sguardo di chi ancora l'aveva fatta franca e di chi gli stava urlando di essere ancora dei pulcini alle prime armi. Era pronta a trasmettere la sua lezione, quando notò il sorriso di Priscilla. Qualcosa era andato storto, i suoi calcoli erano sbagliati.
«Ho vinto» mormorò Priscilla, soddisfatta.
Un rombo sopra la testa di Erza la fece trasalire, alzò gli occhi su quelle che erano vere e proprie nuvole nere. Non ebbe tempo nemmeno di capire cosa stesse succedendo, cosa fossero e come fossero arrivate lì, quando un fulmine cadde da quel cielo artificiale e la colpì in pieno Il colpo del tuono fu almeno dieci volte superiore di uno normale amplificato dall’acqua in cui era immersa fino alle ginocchia e dalla stessa armatura di Erza.
«L'acqua è un'ottima conduttrice di elettricità, dovevo solo spingerti a indossare l'armatura più debole di fronte a questo attacco» disse Priscilla, vedendo Erza cadere a terra con un urlo. «Ho raccolto l'umidità della stanza sopra le nostre teste fin dall'inizio, usando il calore del clima di questo posto, combinandolo al freddo del mio braccio sinistro e sono riuscita a ricreare un bel temporale mentre tu eri concentrata a guardare i nostri attacchi diretti».
«Avete continuato ad attaccarmi frontalmente per costringermi a tenere lo sguardo su di voi» ridacchiò Erza, sollevandosi lentamente da terra. «Mi avete fatto credere che foste capaci solo di attacchi diretti, avete preso tempo per permetterti di ricreare il tempo adatto e infine mi hai spinta a indossare l'armatura peggiore per sopportare questo attacco» realizzò e continuò a ridere.
«L'idea mi è venuta quando ho visto le infiltrazioni dalle pareti, ho pensato di poter usare l'umidità del posto a mio vantaggio» sorrise Priscilla, felice della trovata.
«Davvero incredibile. Avevo ragione a pensare che ti sarebbe bastato impegnarti solo un po' di più» commentò Erza, mettendosi a sedere su una delle macerie a gamb incrociate e la spada piantata al suolo al suo fianco. Un chiaro segno di resa. Sorrise, compiaciuta, e infine decretò il tanto agognato: «Avete vinto. Puoi passare alla seconda prova».
«Evvai!» esultò Priscilla, saltando sul posto entusiasta. «Qua la zampa, socio!» disse infine, alzando la mano destra, adornata ancora del simbolo della propria gilda. Lily sorrise, altrettanto soddisfatto, e accettò di buon grado la mano della compagna battendoci contro un soddisfatto cinque.
«Andiamo! Non vedo l'ora di dire agli altri di aver battuto Erza!» disse lei, iniziando a correre lungo la galleria che, ora aperta, portava alla fine del percorso. «Voglio vedere la faccia di Natsu!» scoppiò a ridere, allegra e gioviale. Nonostante il corpo ferito, saltava e correva come se niente fosse appena successo. La sua forza era invidiabile, il suo buon umore una medicina per il cuore. Priscilla era finalmente rinata, si era liberata dell'ombra di suo fratello, di ciò che era, e aveva finalmente iniziato a vivere per se stessa. Ed Erza non poté far a meno di sorridere felice nel vedere la sua amica finalmente libera dalle proprie 
soffocanti catene. 

~{Fairy Tail}~ La bambina di carta ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora