Le voci di Gray e Lucy erano ben percepibili in fondo alla grotta e questo significava solo che sia lui che Cana avevano passato la prima prova. Priscilla si chiese, emozionata, chi altri avrebbe incontrato fuori da quel passaggio e chi avevano incontrato loro lungo il cammino. Corse verso l'esterno, seguita da un tranquillo Lily che invece arrivò con più lentezza e fierezza.
«Solo noi abbiamo passato la prima prova?» chiese Gray, guardando Lucy e Cana, Levy e Gajeel e infine Natsu.
«Ohy! Ragazzi!» salutò Priscilla, avvicinandosi allegra. «Che bello! Ce l'avete fatta anche voi!» saltellò.
«Priscilla...» balbettò Gray, guardando il suo corpo coperto di ferite e gli abiti al limite dello straccio.
«Chi ti ha ridotto così?» sussultò Lucy, sconvolta.
Priscilla allargò ancora di più il sorriso, orgogliosa, per poi esclamare piantandosi le mani sui fianchi: «Io e Lily abbiamo sconfitto Erza».
«Eh?!» urlarono i suoi compagni, sbarrando gli occhi per la sorpresa. Una reazione che riempì ancora più di orgoglio Priscilla, ma non ebbe modo di manifestarlo perché Makarov, seduto lì a fianco, aveva fatto la stessa esclamazione di sorpresa e aveva perciò attirato tutta la sua attenzione.
«Come sarebbe a dire "eh?!"? Nonno!» ringhiò furiosa della poca fiducia che il vecchio pareva riporre il lei.
«Niente, niente» mormorò Makarov in maniera assolutamente poco convincente. Priscilla decise comunque di lasciarlo perdere, anche se quella nota di nervoso per un po' non l'abbandonò, e incrociò le braccia al petto chiedendo: «Allora Lluvia, Mest e Elfman non sono passati?» chiese.
«Mest e Wendy li abbiamo incontrati noi» rispose Gray, prima di riflettere: «È stato più facile di quanto mi sarei immaginato». Nonostante la frase sarebbe potuta passare per quella di chi voleva vantarsi delle proprie capacità, lo sguardo pensieroso e confuso di Gray lasciarono invece trapelare appieno la sua perplessità. Mest era così debole anche l'anno precedente?
Un'osservazione che a Priscilla, già preoccupata fin dal principio su quella faccenda, non sfuggì.
«Noi siamo stati fortunati, abbiamo trovato il percorso tranquillo» gongolò Levy e seduta su una roccia agitò i piedi nel vuoto come una bimba.
«Fortuna?! Non ho potuto prendere a pugni nessuno!» ruggì Gajeel, invece, frustrato.
«Noi abbiamo incrociato Bickslow e Fried» disse invece Lucy.
«E siete riusciti a batterli?!» chiese Priscilla, sorpresa. «Incredibile!»
«Sì, beh...» arrossì Lucy. «Abbiamo avuto un po' di difficoltà».
«Noi abbiamo incrociato Gildarts!» saltò Happy, mettendosi in mostra, e questa volta a urlare un «Eh?!» sconvolto fu la stessa Priscilla.
«Lluvia e Lisanna non arriveranno. Hanno trovato il percorso bloccato» spiegò Makarov e, per quanto sapessero che era solo nelle loro teste, poterono tutti ben percepire il grido frustrato di Lluvia che esclamava in lacrime: «Volevo avere un incontro appassionato con Gray-sama! Lluvia è la donna della sciagura!»
«Quindi, andando per esclusione... Elfman e Evergreen...» e nel momento in cui lo realizzarono impallidirono tutti quanti. Elfman non poteva che aver incrociato sua sorella Mirajane che, per quanto fosse cambiata dopo la quasi morte di Lisanna, aveva comunque riacquistato le energie e la furia omicida del demone che era stata una volta.
«Poverini» sussurrò Lucy, abbattuta. Per quanto Elfman e Evergreen fossero forti e temibili, sapevano che niente potevano contro la forza disumana di Mirajane se si fosse messa a fare un pochino sul serio.
«Aspettateeee!!!» l'urlo virile di un uomo fiero, benché zoppicasse e fosse appoggiato alla sua partner altrettanto malridotta.
«Elfman!» sussultarono in molti.
«Ce l'abbiamo fatta! Abbiamo passato la prima prova!» disse lui fiero.
«Incredibile!» esclamò Lucy.
«Avete sconfitto Mira? Come?» chiese invece Happy, tanto sorpreso da non credere ai propri occhi.
«Ecco...» arrossì Elfman. «Come uomo non posso credere a quello che abbiamo fatto».
«Abbiamo approfittato di un'apertura che siamo riusciti ad aprirci!» esclamò invece Evergreen, sorridendo orgogliosa. Sicuramente una trovata sua, e conoscendo la donna doveva essere qualcosa di subdolo ed imbarazzante.
"Che avranno combinato?!" si chiese Lucy, altrettanto curiosa e convinta che sotto ci fosse qualche sporco trucchetto. Solo a Erza, al campo base, Mirajane avrebbe confessato che a farle abbassare la guardia era stata una finta dichiarazione di matrimonio da parte di quei due che l'aveva sorpresa tanto da permettere loro di approfittarne.
«Ad ogni modo» si schiarì la gola Makarov, cercando di attirare l'attenzione. «Questi sei team hanno superato la prima prova e possono accedere alla seconda!»
Natsu si alzò immediatamente in piedi. Era stato fino a quel momento chino su se stesso, a piangersi addosso per chissà quale strano evento che l'aveva sconvolto a tal punto -il che era veramente incredibile-, ma nessuno aveva fatto troppe domande: si era scontrato con Gildarts, qualsiasi cosa gli avesse fatto avrebbe potuto sconvolgerlo a tal punto. Priscilla poteva confermare, gli scontri con Gildarts non lasciavano mai indifferenti, anche se probabilmente i motivi erano ben diversi.
«Gray! Cana! Elfman! Levy! Priscilla!» esclamò puntando loro un dito contro. «Io vi sfido! Vediamo chi di noi riuscirà a diventare mago di classe S!» disse con un fuoco negli occhi che raramente mostrava. Il fuoco della determinazione e della forza, lo stesso fuoco che lo coglieva tutte le volte che si trovava di fronte a una sfida interessante e difficile. Natsu stava riconoscendo la difficoltà e la forza dei suoi compagni, per la prima volta da quando erano arrivati sull'isola, visto che fino a poco prima sembrava più essere un gioco per lui. Finalmente aveva capito che avrebbe dovuto fare sul serio, ed era pronto a sfoderare tutte le sue forze.
«Mi rifiuto di perdere contro di te» sorrise Gray, determinato. Stesso sorriso che colse anche Cana, silenziosa ma altrettanto emozionata.
«Anche io» si accodò Levy, con lo sguardo concentrato e deciso.
«Un uomo non rifiuterebbe mai una sfida!» ruggì Elfman eccitato.
«Ma essendo un esame non era già di per sé una sfida» mormorò Priscilla a Lily, al suo fianco, l'unica che prese la cosa con meno enfasi di quanta invece mostravano i suoi compagni.
«Forse voleva essere più una dichiarazione di guerra» annuì Lily, concordando con lei.
«Non prenderti gioco di me!» ringhiò Natsu, offeso, reazione che scaturì l'ilarità della ragazza. Ma dalle sue risate divertite nacque lo stesso sguardo deciso, a testimoniare che nonostante quello non lo stava sottovalutando neanche un po'. E chissà che forse, sotto sotto, anche a Priscilla la pigra che sempre evitava gli scontri quel genere di situazione non mettesse eccitazione.
«Bene, passerò ora a spiegarvi in cosa consiste la seconda prova» disse Makarov. «La seconda è la prova d'intelligenza e consisterà nel trovare la tomba del nostro primo Master: Mavis Vermilion. Il primo che la troverà diventerà mago di classe S. Il tempo limite per la riuscita della prova è di sei ore! Andate!» esclamò.
«Sei ore?» mormorò Levy, pensierosa.
«È un bel tempo...» osservò Lucy.
«Sì ma non abbiamo nemmeno un indizio e un'intera isola da perlustrare» le disse Cana.
«Andiamo! Happy! Useremo il naso!» gridò Natsu, cominciando a correre verso una direzione non molto specifica.
«L'olfatto di Natsu è buono, forse dovremmo seguirlo?» mormorò Evergreen.
«Un vero uomo non si abbassa a simili trucchetti!» ruggì Elfman.
«Abbiamo detto a tua sorella che ci saremmo sposati...» gli ricordò Evergreen e questo lo abbatté di nuovo.
«Beh restare qui a pensarci non ci aiuterà! Andiamo, Cana!» esclamò Lucy, indicando una direzione e cominciando a correre insieme a lei da quella parte.
«Lucy ha ragione. Andiamo da questa parte, Lily» disse Priscilla, infine, prendendo una direzione ancora diversa e lasciando così gli ultimi tre gruppi al loro destino. La vegetazione era fitta, su quell'isola, ma comunque accogliente. Ovunque erano presenti sentieri che permettevano di andare in tutte le direzioni, i profumi erano intensi, i rumori pacifici.
«Non lasciamoci ingannare, è pur sempre una prova. Probabilmente ci saranno trappole e pericoli ovunque» commentò Lily, guardandosi attorno guardingo.
«Sì, lo penso anche io» asserì Priscilla, continuando a camminare pensierosa. Troppo silenziosa persino per una come lei.
«Stai pensando a dove potrebbe essere la tomba?» chiese Lily dopo un po', troppo impensierito per quel suo atteggiamento improvvisamente cupo e silenzioso.
«Sinceramente... no, non in questo momento» Priscilla si fermò e fissò a lungo la strada davanti a sé, sempre più pensierosa, prima di dire: «Torniamo indietro».
«Eh?» chiese Lily, non capendo.
«Al percorso di Gray» disse lei ancora e solo allora Lily cominciò a capire.
«Sei preoccupata per Wendy?» chiese conferma.
«Gray e Loki sono sicuramente due avversari notevoli, ma entrambi molto scrupolosi e intelligenti. Se si fosse trattato di Natsu, che non pensa mai molto, avrei anche potuto capire una frase come quella, ma Gray sa ben valutare le situazioni» spiegò Priscilla. «Ha detto che era sorpreso dalla facilità con cui l'aveva battuto, se lo ricordava molto più forte e ha sicuramente ragione. Anche io ho questi ricordi, oltretutto dice di essere il discepolo di Mistgun, che l'anno scorso ci era andato vicino e a prescindere da questo anche solo per essere selezionato dal Master devi essere particolarmente promettente. Non dico che è strano che Gray abbia vinto, ma se veramente Mest è quello che dice avrebbe perlomeno dovuto metterlo in difficoltà».
«Tutto questo è molto strano, è vero... ma come li spieghi allora i ricordi? Dici che ti ricordi di lui e che ricordi che il principe te ne parlava, al tempo» disse Lily.
«Non è la prima volta che ho a che fare con questo tipo di magia. La manipolazione dei ricordi è delicata, non appena la riconosci essa perde il suo effetto, un po' come l'incanto Charme. La frase di Gray mi ha fatto capire e ora posso dirlo con sicurezza: Mest non fa parte della gilda».
«Un infiltrato?» sussultò Lily, sconvolto. «Com'è possibile? Perché è qui?»
«Non lo so, ma questa prova fa al caso nostro. Con la scusa di cercare la tomba di Mavis potremmo prenderlo senza creare troppo trambusto. Voglio prima scoprire chi è, non vorrei che fosse più pericoloso di quanto mi aspettassi».
«Sono d'accordo. Manteniamo per un po' il profilo basso» annuì Lily ed entrambi, facendo retro front, presero infine la strada per tornare indietro, al percorso dove Gray e Mest si erano affrontati. La zona del ritrovo dopo la prima prova era ormai vuota, anche Levy e Gajeel se n'erano infine andati e loro poterono entrare nel cunicolo senza essere sospettati. Camminarono rapidamente, fingendosi interessati all'ambiente circostante e agli indizi che avrebbero potuto portare alla tomba, ma restarono vigili e pronti nel caso li avessero incontrati.
"Ha tirato in ballo proprio Wendy... perché?" digrignò i denti Priscilla, agitata. "Forse perché è l'ultima arrivata, non conosceva abbastanza Mistgun e la gilda per rischiare di essere scoperto. Sapendo del suo legame con Gerard ha usato la scusa del discepolo di Mistgun per indurla ad accettare. Maledizione, avrei dovuto capirlo prima, come posso essere stata ingannata così proprio io che più di tutti ero vicina a Gerard".
Arrivarono infine laddove sicuramente c'era stata la battaglia tra i due , si vedevano i segni dei colpi di Loki e ancora qualche traccia del ghiaccio di Gray. Ma di Mest e Wendy non c'era traccia.
«Non è qui» si limitò a dire Lily, senza specificare chi o cosa. Dovevano continuare a sembrare due impegnati nella ricerca della tomba.
«Questo complica le cose» mormorò Priscilla, guardandosi attorno in cerca di segnali o qualsiasi cosa avesse potuto aiutarla a capire dove fossero finiti.
"Se fossero usciti dal nostro stesso lato li avremmo visti o per lo meno incrociati, anche se possono essere usciti dopo che ce ne siamo andati. Ma è più probabile che semplicemente siano tornati indietro, non penso che Mest avesse intenzione di incrociarci" rifletté e si appigliò a quel pensiero, che al momento sembrava l'unico che avesse un senso.
«Andiamo avanti, continuiamo a procedere a ritroso» disse riprendendo a camminare e più il tempo passava più l'agitazione si impadroniva di lei. Sapere che Wendy si trovava insieme ad uno sconosciuto che aveva aggirato l'intera gilda per infiltrarsi, anche se non conosceva le sue intenzioni, la tormentava. Accelerò il passo, senza nemmeno rendersene conto, fino a quando non tornarono alla spiaggia.
«Ancora niente» disse Lily, guardandosi attorno nervosamente.
«Non abbiamo più indizi, non so nemmeno dove guardare» digrignò i denti , frustrata.
«Potremmo provare a guardare dall'alto» propose Lily.
«Con questa vegetazione è impossibile scorgere qualcosa al suo interno, ma penso che non abbiamo altra scelta al...» si interuppe, colta da un nodo in gola. Uno sparo, un rombo nel cielo, una scia rossa di fumo e scintille. Il segnale del pericolo volava alto nel cielo, a comunicare chiunque fosse a portata di vista di fare attenzione e prepararsi perché sull'isola c'erano nemici.
«Il segnale di pericolo?» chiese Lily, confuso.
Chiunque fosse Mest, qualsiasi fossero le sue intenzioni, aveva probabilmente appena fatto la sua mossa.
«Merda!» ruggì Priscilla, terrorizzata all'idea che Wendy fosse in pericolo.
«Priscilla! Guarda là!» la richiamò Lily, indicando un punto nel cielo. Charle passò loro sopra la testa, veloce come un fulmine, volando in una direzione ben precisa.
«Andiamo, Lily!» disse Priscilla, intenzionata a raggiungerla e seguirla. Non sapeva cosa ci facesse lì, ma probabilmente era legata alla stessa preoccupazione che aveva Priscilla a riguardo, e se volava con una tale decisione verso quel punto preciso forse poteva significare che sapeva dove si trovasse Wendy. Si alzò in volo, seguita dall'Exceed, e rapidamente raggiunse Charle. Non ebbero nemmeno tempo di salutarsi o chiedersi a vicenda cosa facessero lì, che finalmente Wendy fu a portata di vista. In alto, su di un promontorio, guardava allegra il panorama di fronte a sé affiancata da Mest. Il sollievo nel vederla viva e vegeta non impedì loro di intervenire, prima che l'uomo avesse deciso di fare qualcosa di avventato visto che le sue attività sembravano appena essere scoperte.
«Wendy! Allontanati!» gridò Charle, panica nella voce. Priscilla scattò verso di lei e allungò un braccio, generando bolle d'aria compressa nello spazio che colpirono in pieno Mest e lo lanciarono via. Atterrò di fronte alla bambina, parandosi tra i due, livida in volto, tanto corrucciata che non sembrava più nemmeno lei.
«Charle! Priscilla-nee!» sussultò Wendy, sorpresa e anche un po' spaventata per la loro reazione.
«Alzati! Ti ho solo allontanato, non ti ho fatto niente» ordinò Priscilla all'uomo che ora alzava la testa confuso. «Adesso dimmi chi sei».
«Che stai dicendo, Priscillanee-san?» mormorò Wendy, sempre più confusa.
«Non capisco... sono l'allievo di...» provò a parlare Mest ma Priscilla lo interruppe con un severo: «Stronzate! Ho dissolto il tuo incantesimo, non ha più effetto su di me!»
«Incantesimo?» balbettò Wendy, non capendo.
«Solo pensare che tu abbia usato Gerard per i tuoi subdoli scopi mi fa infuriare, ma l'aver anche messo in mezzo Wendy basta a darmi motivo di prenderti a pugni fino a quando non avrai più nemmeno la bocca per rispondere alle mie domande, perciò ti conviene farlo adesso che puoi» i suoi occhi non sembravano più nemmeno umani, avrebbero potuto ucciderlo con solo la forza dello sguardo. E proprio di fronte a quegli occhi Mest abbandonò l'aria confusa che aveva avuto fino a quel momento, dando così infine conferma alle accuse di Priscilla. Lui sapeva benissimo di cosa stesse parlando e sapeva di essere stato scoperto. Sparì improvvisamente, facendo scattare ogni singolo muscolo di Priscilla che mai si sarebbe aspettata una capacità come quella. Si voltò istintivamente verso Wendy, alle sue spalle, per il desiderio di proteggerla da qualsiasi cosa sarebbe potuta accadere ma agì troppo tardi. Mest l'aveva già afferrata e l'aveva trascinata via poco prima che la terra improvvisamente cedesse in un'esplosione.
Il fumo le impedì di vedere cosa stesse accadendo e il colpo la scaraventò lontana, per fortuna incolume. Si bloccò a mezz'aria, volando, e Lily roteò al suo fianco gonfio nella sua forma potenziata, tenendo tra le braccia una Charle non altrettanto pronta di riflessi.
«Cosa succede?» sobbalzò l'Exceed.
«Un attacco!» disse Priscilla, guardandosi attorno per riuscire a ritrovare Wendy. La vide, ancora tra le braccia di Mest, al sicuro lontana dall'esplosione. Priscilla digrignò i denti e si lanciò verso di lui, pronta ad affrontarlo e riprendersi la bambina ma un'altra esplosione si mise tra loro due spaccando la terra a metà. Mest strinse di nuovo Wendy e la tirò via dal colpo, volgendo lo sguardo nella direzione da cui era partito. Qualsiasi cosa stesse accadendo, sicuramente non era lui a provocarlo.
«Che diamine...?»lamentò Priscilla, coprendosi il viso con un braccio per proteggersi dalle macerie.
«Chi sei? Mostrati!» ruggì Mest, confermando nuovamente che lui in tutto quello non c'entrava.
«Ha protetto Wendy...» mormorò Charle, sorpresa. La stessa sorpresa che aveva colto anche Priscilla, che aveva considerato Mest un nemico fino a quel momento, ma non poté concedersi di indagare oltre. Erano sotto attacco.
«Mi hai trovato...» una voce provenne da un albero, prima che questo si deformasse e prendesse lentamente le sembianze di una sagoma di un volto che pareva spingere verso l'esterno per uscire dalla corteccia. «Davvero bravo».
«Una faccia esce dal tronco» sussultò Charle, pallida.
«Chi sei?» ruggì Lily.
«Mi chiamo Azuma. Sono uno dei sette fratelli del purgatorio di Grimoire Hearts» si presentò, senza aver paura di mostrarsi.
«Grimore Hearts?» sussultò Priscilla. «La gilda Oscura dell'alleanza Balam!»
Dall'albero un corpo prese forma e l'uomo si spinse sempre più verso l'esterno, benché ancora avvolto dal tronco come fosse un telo che avrebbe potuto strappare da un momento a un altro per uscirne.
«Ora capisco, quel segnale serviva a indicare un attacco imminente» osservò Mest, facendo per lo meno tirare un sospiro di sollievo a Priscilla. Non sapeva chi fosse Mest, ma sicuramente non era con la gilda oscura e già questo la rasserenava.
«Forse è meglio per voi che sappiate che è troppo tardi».
«Tardi?» mormorò Priscilla, non capendo.
«Che stai dicendo? Cosa sta succedendo qui?» urlò Lily.
«Sapevo che infiltrandomi a Fairy Tail avrei trovato del marcio» mormorò Mest, allontanandosi da Wendy. «Ma oltre che il mago nero Zeref trovo anche Grimoire Hearts. Questa è una bella fortuna».
«Zeref? Che stai dicendo?» sbiancò Priscilla che già altre volte, come tutti, aveva sentito quell'infausto nome.
«Insomma, si può sapere chi sei?» intervenne Charle, furiosa.
«Ormai mi avete scoperto, è inutile continuare a nascondere» sogghignò Mest. «Sono un membro del consiglio della magia, mi sono infiltrato per trovare delle prove compromettenti su Fairy Tail».
«Prove... compromettenti?» balbettò Priscilla, terrorizzata e confusa all'idea che avessero a che fare con il concilio in persona. Non li avevano lasciato un attimo di respiro in nessuna occasione, sembravano cercassero la scusa per saltar loro al collo e sbranarli, persino quando avevano tirato in ballo lei stessa e il suo essere frutto di una magia proibita suo nonno aveva dovuto fare passi da gigante per poter proteggere sia lei che la propria gilda che addirittura rischiava di finire accusata di complicità del crimine. Negli ultimi tempi non si era più sentito arrivare niente da loro, se non le solite lamentele per le distruzioni in giro per il mondo durante le loro missioni, sembrava si fossero messi il cuore in pace. Invece ora veniva a scoprire che c'era addirittura un infiltrato solo per poter trovare un cavillo per attaccarli. Erano meschini e quel Mest lo confermava con le sue parole.
«Mai avrei potuto immaginare che una gilda oscura dalla sede sconosciuta come Grimoire Hearts sarebbe venuta su quest'isola. Se riesco ad occuparmi della situazione la promozione non me la toglie nessuno» rise Mest. Il pericolo era imminente, Grimoire Hearts minacciava la loro gilda e soprattutto le loro vite e tutto ciò che lui riusciva a pensare era la promozione. La rabbia le ribollì in corpo, ma riuscì a metterla da parte. Almeno per un po' avrebbe combattuto insieme a loro, poco importavano le motivazioni, avevano un nemico in comune e Wendy era salva. Questo bastava a convincerla a lasciar perdere, almeno per il momento, e puntare solo sull'unica minaccia che vedeva al momento: l'uomo albero. Azuma.
«Per sicurezza ho deciso di far attendere al largo una nave da guerra» proseguì Mest, sorridendo orgoglioso. «A quanto pare è stato saggio da parte mia. Vi dichiaro tutti in arresto! Non opponete resistenza o sarò costretto ad attaccare!»
«Una nave da guerra?» chiese Azuma, senza troppa emozione nella voce. «Non capisco di cosa parli» e a quelle parole un'enorme esplosione brillò all'orizzonte coinvolgendo le sagome delle navi che Mest aveva appena indicato. La distruzione fu totale e l'urto fu tale che persino loro, da terra, dovettero alzare le braccia per proteggersi dal calore e dal colpo d'aria.
«Cosa...?» sussultò Mest, pallido in volto.
«Che potenza» mormorò Priscilla, altrettanto sconvolta.
«Ora se non ti dispiace, signor Agente» disse ancora Azuma, uscendo del tutto al tronco dell'albero e mostrandosi finalmente nella sua forma umana. «Vorrei cominciare la mia missione».
Priscilla scattò in avanti e lo stesso istinto lo ebbe anche Lily. Si piazzarono di fronte ad Azuma, frapponendosi tra lui, Wendy e Charle, alle loro spalle. Era facile vedere la tensione dei loro muscoli e del loro viso, cosa che spaventò un po' le loro compagne. Se persino Lily e Priscilla sentivano il pericolo fino a quel punto, quanto poteva essere forte quell'uomo.
«Wendy... stai dietro di me» le ordinò Priscilla.
Lily fu il primo a scattare in avanti, spada alla mano caricò con tutta la forza che aveva in corpo.
«Bleve» mormorò Azuma, alzando una mano verso Lily. Un'altra esplosione scaturì dalla sua mano e travolse in pieno l'Exceed, sotto l'urlo spaventato di Wendy. Dal fumo emerse poco dopo una figura, sorprendendo Azuma. Priscilla, volata fino a lui coperta dal suo stesso colpo, riuscì a colpirlo in pieno viso con un pugno carico d'aria. Lily comparve nuovamente sopra di lui, perfettamente indenne grazie al vento di Priscilla che l'aveva scaraventato in aria appena in tempo e messo in salvo. Cadde sopra Azuma con la gamba tesa, schiacciandolo al suolo, e saltò via appena in tempo per permettere a Priscilla di colpirlo ancora con una serie di bolle d'aria compressa potenti come proiettili. Azuma venne scaraventato ancora via, senza accennare a ribellarsi, e fu quello a testimoniare che quei colpi nonostante la loro potenza non stavano avendo effetto. Volse lo sguardo glaciale su Priscilla e senza dire una parola un'altra esplosione nacque appena sotto i loro piedi, tanto estesa e potente che nemmeno volando via ebbe tempo di schivarla. Lei, Lily e persino Wendy e Mest vennero travolti e scaraventati altrove.
«Merda» mugolò Priscilla, roteando a terra per bloccare la sua caduta e rimettersi subito in ginocchio. Si pulì un rigolo di sangue da un angolo della bocca e guardò severa il nemico che si rimetteva in piedi senza nemmeno un graffio, a differenza loro. Azuma alzò poco dopo un braccio e generò un'altra esplosione, esattamente sopra la propria testa, apparentemente senza motivo. Solo dopo che venne travolta comparve all'interno del fumo l'immagine di Priscilla, mentre quella inginocchiata a terra si dissolveva come nebbia.
«La tua illusione è troppo statica e tu sposti troppo vento quando ti muovi. Persino un bambino capirebbe l'inganno» disse, mentre Priscilla cadeva a terra, apparentemente priva di sensi.
«Priscilla-nee!» chiamò Wendy, guardando terrorizzata la ragazza ora a terra.
«Ha riconosciuto l'effetto del Mirage» osservò Charle, pallida in volto.
«Vi aiuterò!» gridò Wendy, guardando l'Exceed ancora in piedi anche se tremolante per la fatica. «Vernier! Arms!» un fascio di luce avvolse sia Priscilla che Lily. Quest'ultimo si guardò sorpreso le mani, sentendosi improvvisamente più forte, ma capì che era una sensazione genuina e amica. Si lanciò nuovamente verso il suo avversario a spada tesa, ma Azuma schioccò semplicemente le dita e l'esplosione generata su di lui frantumò definitivamente la sua arma. L'urlo di Priscilla anticipò di qualche secondo il tornado che cadde dal cielo, centrando in pieno il nemico.
«L'ha preso!» esultò Charle, ma bastarono pochi istanti per vedere Azuma riemergere dal terreno stesso dietro Priscilla. Non solo non era stato colpito, ma così poté anche attaccare la ragazza alle spalle senza darle modo di prevedere il colpo. Esplosioni, le ulteriori, proprio sulla sua schiena. Le lacerarono gli abiti, le ustionarono la pelle, e ancora la lanciarono a terra. Lily corse verso di lui, per niente abbattuto dall'arma distrutta, deciso a usare pugni e calci se necessario. Uno squarcio nel terreno, tutto crollò e ancora una volta esplose, travolgendo non solo l'Exceed ma anche Priscilla che ancora accennava a volersi rialzare.
A denti stretti Priscilla si librò in aria e cercò di mantenere l'equilibrio.
«Sei tosta» commentò Azuma, per niente intimorito.
«Ora sto cominciando ad arrabbiarmi» ringhiò lei, avvolgendosi lentamente nel suo stesso vento. Azuma continuò a colpire con le sue esplosioni, generandone ovunque senza un criterio preciso se non quello di colpirli, ma questa volta Priscilla riuscì a schivarle. Una la travolse, ma il turbine di vento intorno a lei divenne tanto potente da spazzare fumo e fiamme altrove. Alzò il braccio sinistro verso il nemico, cupa in volto, e ancora se lo avvolse dal vento.
"Leon, prestami la tua forza!" pensò prima di scagliare quello stesso vento verso Azuma. Il ghiaccio all'interno del suo braccio cominciò a raffreddarlo a tal punto che l'umidità dell'aria si condensò presto a neve e infine grandine che venne sparata contro il nemico. Molti di quei blocchi di grandine si conficcarono nel suolo e nelle rocce, lasciando solchi a testimoniare la potenza di attacco. Azuma alzò un braccio, proteggendosi il viso, ma non bastò a salvarsi dalla pioggia furiosa di ghiaccio a cui era sottoposto. Del fuoco esplose dal terreno, proprio di fronte a lui, e tra ghiaccio, vento e polvere scomparve alla loro vista. Priscilla si tenne per aria, consapevole che lì non avrebbe potuto raggiungerla se ancora una volta si fosse unito al terreno. Ma ciò che non fu in grado di prevedere fu che dal terreno non uscì Azuma, ma un vero e proprio tronco d'albero che la raggiunse con rapidità, approfittando della sua distrazione. La colpì come se si trattasse di un enorme pugno riuscendo a penetrare nella difesa di vento di Priscilla. La ragazza cadde verso il suolo e lanciò uno sguardo in quel momento verso il nemico che riemergeva dal fumo... indenne. Nessuno dei suoi proiettili di ghiaccio l'avevano minimamente scalfito, solo un minuscolo graffio perse una goccia di sangue all'altezza di uno zigomo.
"Ho usato tutta la mia potenza..." pensò lei, lasciandosi andare verso terra, completamente sopraffatta. "Solo... un semplice graffietto?".
Lily tentò ancora di intervenire, ma per lui le cose erano anche peggio non avendo più la sua spada e non potendosi nemmeno avvicinare per via di quelle esplosioni. Tutto sembrava perduto, quel nemico era decisamente al di sopra delle loro possibilità, ma certo non potevano ancora arrendersi.
«Non mi fermerò» mugolò Priscilla, sforzando le braccia per rialzarsi.
«Non mi fermerò!» ruggì anche Lily.
«Mirage!» urlò Priscilla, unendo le mani tra loro, e una miriade di immagini di se stessa apparvero ovunque nel raggio di dieci metri. Dieci, venti, cento Priscille forse di più e continuavano ad apparire, accalcate le une sulle altre.
«Hai già visto che questo trucco non funziona» disse Azuma scoraggiato, studiando col minimo impegno ciascuna di loro per individuare quella vera. Ma la sua concentrazione nello studiare le figure di Priscilla lo distrasse dal suo secondo avversario: fu Lily a sfruttare quelle immagini per avvicinarsi a lui di nascosto e finalmente colpirlo con un pugno che riuscì a mandarlo a terra. Azuma si rialzò lentamente, ancora una volta senza mostrare i segni di cedimento.
«Mi avete sorpreso questa volta, ve lo concedo» disse, quasi divertito.
«Tempesta!» urlò ancora Priscilla e un rombo tuonò sopra la testa di Azuma, dove si erano raccolte nuvole artificiali in quei minuti che lui era stato impegnato a lottare contro di loro. Un fulmine scese dal cielo e colpì Azuma in pieno.
«Sì!» esultò Priscilla, felice che un altro colpo fosse andato a segno. All'interno del fulmine stesso Azuma mosse lo sguardo e lo puntò annoiato a lei, paralizzandola. La scarica cessò e lui era ancora in piedi, come se niente fosse. I piedi ramificati, conficcati nel terreno, diedero la risposta.
«Ha scaricato a terra...» balbettò Priscilla, ormai al limite della speranza. «Non ci credo... qualsiasi cosa faccia...» vacillò.
«Lily! Vola verso il cielo!» disse Charle improvvisamente e Lily, benché non fu subito chiaro il motivo di quel suggerimento, obbedì senza obiezioni. Azuma lo guardò, chiedendosi cosa avessero ora in mente, e si preparò ad attaccarlo, ma qualcosa bloccò entrambe le sue braccia e le sue gambe. Abbassò lo sguardo e notò dei potenti vortici di vento che lo intrappolavano e tenevano ben salde gambe e braccia, impedendogli di muoversi. Nonostante potesse sentirlo sulla pelle, il terrore e lo scoraggiamento di Priscilla, ancora non si arrendeva e continuava a inventare nuove strategie. Il turbine di vento si fece più intenso, benché concentrato su braccia e gambe per immobilizzare il nemico, rombò tutto intorno a loro con forza preparandosi forse a un altro attacco. Ma in realtà quello serviva a tenere nascosta la presenza di Wendy e Mest,ora teletrasportati dietro Azuma, e permettere a Wendy di caricare il colpo senza essere vista né sentita. Con la pancia gonfia di aria, tirò indietro la testa e si preparò a usare il ruggito del Dragon Slayer, il colpo più potente che conoscesse e su cui sapeva di poter sempre fare affidamento.
«Ridicoli» mormorò Azuma, lasciando sorpresi tutti e quattro i suoi nemici. «Tower Burst».
Una colonna di fuoco nacque dal sottosuolo e si alzò, immenso, fino al cielo, travolgendo metri e metri di terreno. Priscilla, Lily, Wendy, Mest e Charle non ebbero scampo e nelle urla di dolore vennero avvolti dalle fiamme e infine messi fuori combattimento. Nessuno di loro fu più in grado di muoversi, privi di forza, feriti praticamente a morte, con ustioni ovunque.
«Per un attimo ho sperato che poteste darmi qualcosa di interessante, mi ero illuso» commentò Azuma, osservando il suo operato. Si sorprese e rimase a guardare, curioso e interessato, quando vide la mano di Priscilla tremare verso la sua direzione. Non riusciva più a muoversi, tanto che restava stesa a terra, ma la sua determinazione era ammirabile.
«Non... posso...» mormorò, allungando le dita verso il nemico.
«Sei ancora viva... sono sorpreso» commentò Azuma, curioso di vedere cosa avrebbe fatto allora.
«Fairy Tail... posso ancora salvarla» tremò e si tirò su di un gomito, puntando infine la mano destra verso Azuma. «Controllo molecolare» mormorò e l'aria intorno all'uomo si fece improvvisamente più densa e consistente.
«Hai ancora tutto questo potere, è davvero notevole» disse lui, guardando l'aria intorno a sé.
«Ho promesso che poche volte avrei usato questa magia. È pericolosa, basta un minimo errore e può uccidere, ma con te non ho altra scelta. Deprivazione dell'ossigeno!» disse e improvvisamente una bolla d'aria avvolse Azuma, contraendosi e poi esplodendo verso l'esterno, come se avesse sparato lontano da lui qualcosa. E così era. Azuma poté sentirli, i polmoni che inutilmente cercavano di pompare aria verso l'interno del suo corpo. Non sentiva niente, l'ossigeno mancava completamente.
«In linea con le leggi della gilda, non ti ucciderò! Mi limiterò a farti perdere i sensi e metterti fuori combattimento. Dopodiché ti consegnerò al Concilio della magia e sarai sottoposto a giudizio!» disse lei, concentrando tutta la sua magia su quell'ultimo disperato tentativo.
«Mi stai dichiarando in arresto?» chiese Azuma, facendo fare al cuore di Priscilla un balzo di troppo solo per quella frase. Poteva parlare... se poteva parlare voleva solo dire che poteva respirare. Si assicurò della riuscita della sua magia, potenziandone l'effetto con l'ultimo sprazzo di energia che aveva in corpo ma lui non accennò nemmeno a lamentarsi.
«È un peccato che sia io il tuo avversario. Fosse stato qualcun altro forse avresti anche vinto» disse Azuma, alzando una mano verso di lei e preparandosi a colpire. «Quest'isola ormai mi appartiene. La sua aria, la sua terra, la sua acqua, le sue piante, tutto fa parte di me. Non ho bisogno del tuo ossigeno quando posso produrne di mio direttamente all'interno del mio corpo» spiegò e Priscilla lasciò cadere in avanti la mano tremante, ormai vinta. Non solo la mano, ma il suo intero corpo prese a tremare come colto da degli spasmi di dolore. Era inutile... era tutto inutile.
«Sono... inutile...» piagnucolò, rendendosi conto di non avere più carte da giocare. Fairy Tail era stesa al suo fianco, ferita e distrutta, e altri di loro avrebbero presto fatto la stessa sorte. Il simbolo su quella mano, che lei stringeva con grazia e amore per proteggerlo, se lo sentì come strappare via.
Un eco nei suoi ricordi, i peggiori che come sempre riemergevano di fronte alle situazioni senza speranza. La voce di suo padre.
"Non sei forte abbastanza, sei inutile, consumi solo la mia riserva magica. Se continuerai così ti toglierò di mezzo e basta".
Per tutta la vita non aveva fatto che allenarsi e studiare per migliorare le sue capacità, per rendersi più forte e riuscire a dare un degno avversario a quel primogenito per cui era venuta al mondo. Ivan la minacciava sempre di ucciderla per la sua inutilità, quando perdeva con facilità i combattimenti contro Laxus. La sua forza era l'unica cosa che le permetteva di restare in vita, il riuscire a combattere, il rialzarsi sempre e non essere sconfitta, non tanto facilmente almeno, era quello che la teneva in vita. Costretta a una vita di prigionia e torture, costretta a combattere fino alla lacerazione, non c'era comunque volta in cui non si fosse impegnata abbastanza perché altrimenti... sarebbe stata inutile.
Una lacrima le scivolò sulla guancia, immergendosi tra le labbra aperte dal dolore e dalla paura.
Se lei era inutile... sarebbe stata ammazzata.
«Non voglio...» pianse, ma non riuscì a finire la frase che una colonna di fuoco nacque da terra e ancora una volta la travolse con una potenza insostenibile. Infine cadde a terra, incapace di muoversi ancora.
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~{Fairy Tail}~ La bambina di carta ~
FanfictionNon c'era al mondo persona che non conoscesse Fairy Tail. La gilda simbolo di Magnolia vantava tra i suoi membri alcuni dei maghi migliori dell'intero continente. Ma ogni medaglia ha due facce e se Fairy Tail ne aveva una sublime, abbagliante, dall'...