36 - lover

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Si dice che quando ti diverti, non ti accorgi del tempo che passa veloce. E, una volta passato, vorresti tornare indietro a quel bel momento per farlo durare più a lungo. Però, non puoi.

E un po' è così anche con le vacanze. Quando arriva la mattina in cui suona la sveglia dopo vari giorni in cui non aveva dovuto sentire quel suono, Shawn vorrebbe buttare il cellulare dalla finestra.

Però, si alza per andare a scuola. Quel giorno avrebbe dovuto dare un passaggio a Camila e quindi, non molto tempo dopo, si trova ad accostare l'auto vicino casa sua. Le manda un messaggio per dirle di scendere.

Non ci vuole molto prima che lei arrivi frettolosamente e salga in auto. Dopo aver ripreso fiato, posa un bacio sulle labbra del suo fidanzato. Infine, si lascia andare contro lo schienale del sedile con un sospiro.

"Mi sono svegliata tardi", spiega notando le occhiate interrogative di Shawn. "Non mi va proprio di andare a scuola."

Shawn ride. "Non avrei mai pensato di sentirtelo dire."

"Esatto! Capisci a che punto sono arrivata?", si lamenta Camila, mentre Shawn rimette in moto per andare a scuola.

Lei si è un po' ripresa dall'accaduto con Jason, ma è comunque una ferita fresca. È successo solo una settima prima, del resto. E Camila non ha ancora smesso di indossare solo maglie larghe e accollate da quel giorno. Non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che Shawn ha ascoltato almeno cento dei suoi discorsi in cui spiega perché le felpe e i maglioni troppo grandi fanno apparire più grassi di quello che si è. Quindi, sa che non sarebbero la sua prima scelta nel decidere cosa indossare.

Vorrebbe dirle che forse sarebbe il caso di aprirsi con qualcuno, un professionista magari. Ma non saprebbe come fare. Lui non l'ha presa molto bene la prima volta che suo padre ha tirato fuori il discorso sull'intraprendere una terapia.

"Sai, le cose andranno meglio, fidati", cerca di rassicurarla Shawn.

Camila si limita a fissarlo, un po' titubante.

"Insomma, guarda me. Sono due mesi che non ho attacchi di panico."

La ragazza sorride ampiamente. "È vero!", esclama. Non l'aveva realizzato, fino ad ora. "È una cosa bellissima, Shawn."

Shawn, in quel momento, è concentrato a parcheggiare, ma comunque non può evitare di sorridere a sua volta. Camila si sente un po' rassicurata. E anche ispirata. Pensa che se ci sta riuscendo lui, può farcela anche lei.

Quando mettono piede fuori dall'auto, cambiano argomento. Iniziano a parlare del fatto che hanno chimica alla prima ora e di quanto Shawn odi chimica e non sopporti la loro prof. Argomenti comuni, insomma. Lui le prende la mano e varcano la soglia della scuola così, andando direttamente in classe.

Già rischiavano di arrivare tardi per colpa non di Shawn, ma sorprendentemente di Camila.

La professoressa, infatti, è già in classe e rivolge un'occhiata divertita alle loro mani congiunte.

"Buongiorno, scusi il ritardo", si giustifica Camila mentre Shawn non potrebbe essere più indifferente alla cosa.

Si limita a salutare educatamente la prof. Quest'ultima non ha neanche la forza di riprenderli e li liquida velocemente, dicendo loro di sedersi ai loro posti. Solo ora, Camila lascia la mano di Shawn accorgendosi degli sguardi della professoressa e degli altri alunni.

Lui non dà molto peso alla cosa e si limita a prendere posto vicino a lei, come al solito.

"Come promesso, ho le verifiche corrette", annuncia quindi la donna.

Shawn rotea gli occhi, mentre Camila è tranquillissima. Sa di essere andata bene. Infatti, attende con un sorriso di ricevere il suo compito corretto. Potrebbe essere la sua unica gioia della giornata.

La prof si ferma vicino a Shawn quando è il suo turno di ricevere il test già svolto. "Mendes", borbotta. E poi, con un'espressione incredula e sorpresa gli porge il foglio. "Bravo! Non so come sia possibile, ma bravo."

Shawn fissa il suo punteggio, altrettanto basito. Ha fatto l'ottantacinque percento di risposte corrette. Molto meglio del suo solito settanta scarso, comunque.

Subito dopo, la donna consegna il compito a Camila con un'espressione che vorrebbe essere una confortante. "Sei un po' calata, ma bene comunque".

Passa alla fila di banchi successiva, dopo aver abbozzato un sorriso nella direzione di Camila. Quest'ultima osserva il suo voto. Ha fatto solo l'ottanta percento.

Shawn osserva l'espressione delusa della sua fidanzata. "Guarda che è ottimo."

"Forse per te...", borbotta lei. "Ma io non ho mai preso meno di novanta."

"Fingerò di non aver sentito il modo in cui mi hai insultato", scherza Shawn cercando di strappare una risata alla ragazza. "Non ci credo che ho preso più di te."

"Già, neanche io...", il suo tono è ben diverso da quello giocoso di Shawn.

Il ragazzo si fa serio. "Senti, non demoralizzarti, okay? Non è così grave. La tua media è comunque perfetta."

A volte, lui proprio non capisce come possa lamentarsi lei per un punteggio appena sotto il novanta percento, quando lui fa fatica a prendere un settanta. E non solo in chimica, ma in tutte le materie scientifiche. Per fortuna, le materie umanistiche lo salvano oppure non avrebbe una media abbastanza buona da poter giocare a hockey. Verrebbe esonerato dalla squadra.

Camila sospira. La prof ha iniziato a spiegare, o meglio ripetere gli ultimi argomenti svolti.

Quindi, fa in modo di sussurrare quando parla. "Non è solo per il voto... è che sembra che mi vada tutto male ultimamente."

Shawn annuisce, comprensivo. "So come ti senti... ma non sarà così per sempre."

"Forse hai ragione..."

Quando la prof passa a spiegare un nuovo argomento, Camila smette di chiacchierare con Shawn per seguire la lezione. Intanto lui è con la testa da un'altra parte.

Camila, al contrario, si cimenta nel prendere appunti. Non ha intenzione di prendere un altro voto mediocre.

***

Quel fine settimana, Shawn decide che avrebbe almeno tentato di tirare su il morale della sua ragazza che, per tutti i giorni precedenti, era stato così giù da poter essere tre metri sotto terra.

E quello che ci vuole, per una volta, è una serata senza gente e soprattutto senza alcool. Soltanto loro due stravaccati sul divano di casa Mendes, a guardare un film coperti da un plaid.

E Camila non avrebbe voluto altro. Shawn sta facendo persino lo sforzo di sopportare un film romantico per adolescenti che, come se non bastasse, vede come attore protagonista Noah Centineo. Finge di essere interessato al film, mentre cinge le spalle della ragazza con un braccio e lei tiene la testa sul suo petto.

A un certo punto, Camila prende la mano penzoloni dalle sue spalle di Shawn. La tiene giusto il tempo di portarla vicino alle labbra e di posare un bacio su di essa. Poi, riporta la sua attenzione allo schermo della TV. Quel piccolo gesto fa sorridere Shawn e lo fa anche arrossire. Sente, infatti, il calore irradiare le sue guance.

"Ti amo", non riesce a non mormorare, ma abbastanza forte da farsi –volutamente- sentire.

Inizialmente, Camila sembra irrigidirsi tra le sue braccia mentre continua a fissare la televisione. E allora, Shawn inizia ad aver paura di aver fatto una cazzata a dirglielo così e in quel momento. Magari lei non ricambia, magari è troppo presto per dire una cosa del genere.

Però, Camila è semplicemente stata colta alla sprovvista. Ne ha approfittato del film per far finta di non aver sentito, giusto per riflettere. Ma dopo, afferra il telecomando e lo mette in pausa. La luce dello schermo è l'unica ad illuminarli, mentre lei si volta per guardarlo negli occhi.

Shawn già si prepara ad una risposta negativa, quando Camila apre la bocca per parlare. Avendo realizzato di essere fin troppo fortunata ad avere qualcuno come lui nella sua vita, le sue labbra si piegano in un sorriso.

"Ti amo anche io." 

The worst date ever [S.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora