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Quelle parole che si erano detti poco prima, erano quasi come una seconda scommessa. Una sfida che consisteva nel vedere chi avrebbe fallito prima, chi avrebbe ceduto.

Comunque, la prima tappa dell'appuntamento è il parco divertimenti. A Camila non è mai piaciuto. Le montagne russe le danno il voltastomaco e stare in mezzo a così tanti bambini non la diverte affatto.

Shawn non l'avrebbe portata sulle montagne russe, non volendo terminare la serata con lei che rimetteva in qualche bagno pubblico. Peggio. Lui ha in mente la casa stregata.

Quando Camila si rende conto dove la sta portando tenendola per mano, si blocca sui suoi passi.

"No." Scuote la testa energicamente. "Lo sai che ho paura."

Persino lei stessa ammette di essere una fifona: ha visto un solo film horror in vita sua e l'è bastato. Le ha fatto tornare la paura del buio che aveva da bambina per quasi un mese.

"Andiamo! Ci vanno anche i ragazzini, guarda!", ribatte Shawn indicando un gruppo di ragazzini sui dodici o tredici anni uscire dall'attrazione.

Camila continua a scuotere la testa. Shawn sospira, però gli viene subito dopo in mente un'idea per convincerla.

"Okay, allora vorrà dire che i bambini hanno più coraggio di te", asserisce alzando le mani come se stesse dicendo una verità assoluta.

Sa quanto la sua amica possa essere competitiva. Per convincerla a fare qualcosa, basta rendere quel qualcosa una competizione, proprio com'è successo con questo appuntamento dopotutto.

"E poi... i termini di una scommessa si rispettano."

Camila sospira, "E va bene... andiamo."

Shawn sorride trionfante e la trascina in fretta a mettersi in coda per il biglietto. Durante il giro nella casa stregata, Camila ha tenuto gli occhi chiusi per tutto il tempo sussultando ad ogni minimo rumore. In alcuni momenti, ha stretto la mano di Shawn così forte che avrebbe potuto bloccargli la circolazione.

Camila sospira sollevata quando sente i sedili della 'giostra' fermarsi e finalmente osa sbirciare un po' per osservare l'ambiente intorno a lei. Shawn la sta fissando divertito.

"Visto? Sei sopravvissuta."

"Ah ah ah che simpatico", borbotta Camila con sarcasmo.

Shawn non smette di sorridere, osservando la ragazza che tiene ancora il broncio.

Non prolungano oltre la loro visita al parco divertimenti, dirigendosi nel parcheggio per salire nuovamente nella BMW di Shawn.

"Dove andiamo adesso?", chiede curiosa Camila, preparandosi già mentalmente al peggio.

Il ragazzo scrolla le spalle. "Al Blue Moon."

Il Blue Moon è un locale frequentato spesso da entrambe le loro squadre, dove festeggiano le proprie vittorie.

Camila gira leggermente il viso nella sua direzione, per guardarlo alzando un sopracciglio. "Tutto qui? Questo è il peggior appuntamento di sempre?"

Sembra quasi delusa. Più che altro, perché si aspetta molto peggio da lui. Sa bene quanto bravo può essere a infastidirla. E questo non è niente.

"Beh, aspetta di sentire la canzone che ho scelto di dedicarti davanti a tutti", ribatte lui sorridendo.

"Sì, ma... mi nascondi qualcosa."

Shawn ridacchia nervosamente, "Perché scusa?"

"Hai avuto un mese per programmare tutto... non è possibile che sia tutto qui", spiega Camila gesticolando.

"In effetti, c'era dell'altro. Però poi ho deciso di lasciar perdere", confessa infine il ragazzo.

La sua amica gli rivolge un'occhiata confusa e al tempo stesso sorpresa. "Perché?"

Lui scrolla le spalle. "Fidati, sarà già abbastanza essere presa in giro dai miei compagni dopo la canzone che ti canterò...", cerca di scherzare lui.

Le sta mentendo di nuovo. Non ha mai messo tanto impegno ad organizzare un brutto appuntamento. Ha scelto solo di fare tre cose fastidiose per lei, tanto per non farle capire il vero motivo di questa scommessa. La verità è che, sentendo costantemente le persone dirgli che dovrebbe stare con lei, ha voluto provarci. E, con la scusa della scommessa, se qualcosa fosse andato storto avrebbe potuto far finta di niente ed andare avanti mantenendo il loro rapporto di sempre. Vuole solo capire se gli altri hanno ragione.

Camila lo fissa, sbalordita. "È così sconcia?"

Lui si limita ad alzare le spalle, sorridendo mentre immagina la faccia della sua migliore amica mentre ascolta le parole della canzone che ha deciso di cantarle. "Vedrai."

Entrando nel locale, Camila sente immediatamente il calore in contrasto con la temperatura esterna. I compagni di squadra di Shawn sono già tutti lì, così come le compagne di Camila.

"Mendes! Ce l'hai fatta!", esclama Chris –un ragazzo della squadra- per poi voltarsi verso gli altri. "Il prossimo giro lo offro io!"

Camila segue Shawn vicino al bancone del bar, salutando qua e là delle sue amiche. Più tardi sarebbe andata a sedersi con loro.

"Bel vestito, Santiago", commenta nuovamente Chris, prendendola in giro.

La ragazza non comprende questa insistenza nel chiamare tutti per cognome. Si conoscono dal primo anno, dovrebbero essere in confidenza ormai.

Shawn gli dà un colpetto sul bicipite destro. "Io posso prenderla per il culo, tu no", afferma ma sta comunque sorridendo.

Il barman mette i vari shot, ordinati da Chris, sul bancone davanti ai ragazzi. Camila ne afferra velocemente uno, mandandolo subito giù in un solo sorso. I due la fissano, un po' sorpresi.

Lei alza un sopracciglio, riponendo il bicchierino vuoto sul bancone. "Che volete?"

I ragazzi scrollano le spalle, per poi bere i loro bicchieri. Camila avvisa Shawn che andrà a parlare con le altre ragazze per qualche minuto e lui non osa obiettare.

"Come sta andando?", chiede Josie cercando di trattenere un sorriso malizioso dal formarsi sul suo viso.

Camila sospira, "Pensavo di peggio, però tra poco verrò umiliata davanti a tutti quindi... e questo vestito è osceno."

Lexie le cede la sua bottiglia di birra a metà, sentendo lo stomaco sul punto di esplodere. Camila non ci pensa due volte ad accettarla e la beve tutta in poco tempo, tra una chiacchiera e l'altra.

Nel frattempo, Shawn è seduto ad un tavolo insieme a Zac e entrambi hanno una birra di fronte.

"Adesso posso sapere che cos'hai fatto di così epicamente orribile per questo appuntamento?", domanda Zac che non è a conoscenza dei dettagli. Solo Shawn stesso lo è.

Quest'ultimo scrolla le spalle. "Niente di che..."

"Come niente di che?", ripete l'amico confuso. "Hai passato un mese a vantarti di quante stronzate avevi prenotato..."

"Le ho disdette", risponde lui come se non ci fosse niente di strano.

A quel punto, sul volto di Zac si forma un sorriso compiaciuto. Shawn lo fissa con le sopracciglia aggrottate, non comprendendo cosa ci fosse da sorridere.

"Ho sempre avuto ragione io, dopotutto."

"Su cosa?", domanda Shawn.

"Sulla scommessa", spiega Zac. "Hai fatto tutto questo perché, in fondo, Camila ti piace. E intendo, ti piace sul serio. Non solo come amica. Capito che voglio dire? In senso romantico...", continua a farfugliare parole a casaccio enfatizzate dal suo confuso gesticolare, fino a quando non viene interrotto da Shawn.

"Okay, ho capito."

"E ammetti che ho ragione allora."

"Pfftt...", Shawn ridacchia nervosamente. "Ma come ti viene in mente?"

Zac rotea gli occhi, seccato. "Continui a negare l'evidenza."

"Ma quale evidenza? Non dire stronzate. Non potrei mai stare con la mia migliore amica."

The worst date ever [S.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora