Shawn suona il campanello, aspettando poi che qualcuno andasse ad aprirgli la porta. È agitato, cosa che si intuisce da come batte il piede sul pavimento. La porta si apre, mostrando la figura della madre di Camila.
"Ciao, Shawn", lo saluta lei con un sorriso.
"Ciao, Melissa", lui ricambia il sorriso timidamente.
Conoscendo Camila dalle elementari, ormai è in confidenza anche con la sua famiglia. Sarà stato a casa sua un centinaio di volte, se non di più.
Melissa squadra Shawn dalla testa ai piedi, osservando il suo abbigliamento. Il ragazzo indossa una semplice camicia bianca e dei jeans neri. Non ha voluto strafare, tranne per l'orologio che porta sempre e comunque.
"Stai benissimo", si complimenta la donna con un lieve accento cubano. "Entra, chiamo Camila."
Shawn si ferma nel salotto, mentre Melissa cammina fino ai piedi delle scale.
"Camila, muoviti!", richiama sua figlia urlando.
"Arrivo!", urla di rimando Camila.
Pochi minuti dopo, Shawn e Melissa sentono il ticchettio prodotto dai tacchi della ragazza mentre scende le scale.
"Eccomi, sono pronta."
In quel momento, Shawn si alza in piedi –essendosi seduto prima sul divano- e osserva Camila di fronte a lui. Rimane spiazzato per qualche secondo e si incanta a guardarla. È bellissima. Indossa un semplice vestito bordeaux aderente lungo fin sopra al ginocchio e un po' scollato sul seno. In pratica, niente di tanto diverso da ciò che mette di solito per andare alle feste e con cui Shawn l'ha vista svariate volte. Eppure questa volta, sembra più bella del solito, per qualche motivo.
"Possiamo andare?"
Shawn si risveglia dal suo stato di trance, annuendo. "Ehm... sì, sì. Andiamo."
"Divertitevi", li saluta la madre di Camila mentre escono di casa.
Shawn si assicura di aprire la portiera dell'auto per Camila, lasciandola piacevolmente sorpresa. Ne approfitta per stuzzicarlo un po'.
"Come mai tutta questa galanteria?", chiede retoricamente la ragazza con un sorriso malizioso in volto.
Shawn scrolla le spalle, mettendo in moto l'auto. "Che posso dirti... sarei il fidanzato perfetto", scherza di rimando. Solo dopo si rende conto di quello che ha appena detto e il suo viso dalla carnagione chiara si arrossa. "Nel senso che... cioè, non con te, sì ecco..."
Camila osserva il suo amico in difficoltà con un'espressione divertita. "Okay... non ti agitare."
"Non mi sto agitando", ribatte Shawn.
"Come vuoi..." Camila cerca di trattenere una risata.
Il resto del viaggio passa più che altro in silenzio, reso meno imbarazzante dalla musica della radio. Finalmente arrivano a scuola.
"Spero sia stata una buona idea", mormora Camila tra sé e sé, con l'intenzione di non farsi sentire da nessun altro.
Però, Shawn la sente e si blocca sui suoi passi per guardarla. "Che intendi?"
La ragazza sospira, guardandosi intorno nel parcheggio della scuola, per assicurarsi che nessuno li osservi. "Parlo dell'andare al ballo come una coppia, quando non lo siamo... siamo migliori amici."
"Potevi dire no...", borbotta Shawn non sapendo che altro dirle. "Volevi andarci con qualcun altro?"
Camila scuote la testa, per poi sospirare, calmandosi un po'. "No, non è questo... è che non capisco perché tu vuoi andare con me. Non saresti voluto andare con una ragazza che ti piace?"
Shawn sente come una fitta allo stomaco. Si sente come un bambino colto nel sacco a rubare caramelle in un centro commerciale.
"Io...", inizia a parlare ma si blocca. Non sa cosa dire, o meglio che parole usare per dare un senso al pensiero che si fa spazio nella sua testa. "Ormai siamo qui, no? Possiamo... entrare e basta?"
Camila alza gli occhi al cielo, ma poi annuisce. "Okay..."
La ragazza si aspettava una risposta diversa. Anzi, si aspettava almeno una risposta e basta. Lui, invece, aveva proprio evitato di darle una motivazione. Che senso ha avuto chiederle un appuntamento che, però, non è davvero un appuntamento? Proprio come con la scommessa...
Shawn cammina affianco a lei, cercando con la sua mano quella della ragazza. Camila, sentendo la mano del ragazzo sfiorare la sua con il mignolo, se la lascia prendere.
Entrati nella palestra, dove si tiene il ballo, i due si guardano intorno in cerca di Zac o Josie ma non li vedono subito. Purtroppo, vedono invece Caleb che va verso di loro.
"Shawn, posso parlarti?", chiede rivolgendo poi un'occhiata a Camila. "In privato", aggiunge.
Shawn volta lo sguardo verso Camila. "Per te va bene? Ci vorrà un attimo."
La ragazza scrolla le spalle ed annuisce. "Certo..."
Che altro avrebbe potuto dirgli?
Shawn e Caleb si allontanano, lasciando sola Camila che decide di dirigersi verso il tavolo delle bevande e del cibo. Magari lì potrebbe trovare Zac, o Josie, o qualsiasi altra persona conosciuta.
Nel frattempo, Shawn e Caleb escono fuori in corridoio.
"Che vuoi?", taglia subito corto Shawn incrociando le braccia al petto.
Non ha intenzione di perdere tempo.
"Ti avevo detto che se fossi uscito con lei, avrei detto a tutti il tuo segreto", gli rammenta Caleb.
Un'espressione divertita si fa spazio sul viso di Shawn, che non può far a meno di notare come Caleb stia cercando di apparire intimidatorio e duro quando in realtà è un ragazzo basso e fin troppo magro per far male anche ad una mosca.
Shawn decide di non dire che in realtà non ci sia niente tra lui e Camila, perché preferisce provocare Caleb. Si avvicina a lui con un sorriso strafottente.
"Pensi che abbia paura di te?"
Dette tali parole, il ragazzo ride con tutta la sua strafottenza ed arroganza. Ciò funziona, perché Caleb inizia a non sentirsi più tanto potente. Cerca comunque di mantenere il contatto visivo con Shawn, per non mostrarsi spaventato. Certo, non è facile quando si guarda una persona dal basso. Una persona che, in più, ha delle braccia il triplo delle sue.
Shawn scrolla le spalle, con non curanza. "Fai pure, dillo a tutti..."
Caleb incurva la fronte, confuso. Solo qualche giorno fa Shawn avrebbe fatto di tutto per impedire che in giro si conoscesse la verità su di lui. O meglio, una parte della verità.
Shawn pronuncia le sue prossime parole proprio vicino al volto di Caleb e le scandisce per bene, con l'intento di farle suonare più minacciose. "Questo non migliorerà la tua vita miserabile. Ah, e se lo farai... Camila ti odierà, comunque."
"Che c'entra lei con la tua terapia?", domanda timidamente Caleb a voce bassa.
"Lei tiene a me, molto. Non le farebbe piacere se qualcuno mi facesse del male", spiega Shawn e sa di star dicendo il vero. Camila gliel'ha dimostrato diverse volte. "E poi, non so se ti è chiaro, ma lei non ti vuole. Non ti vorrà mai. Quindi rassegnati."
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The worst date ever [S.M]
FanficUn ragazzo e una ragazza che amano l'hockey fanno una scommessa su quale delle rispettive squadre vincerà più partite. Ciò li avvicinerà più di quanto pensano. [In fase di editing]