37 - I would put it on me

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Una cosa che accomuna Shawn e Camila è l'essere probabilmente gli unici al mondo ad odiare la primavera. Lei non la odierebbe, se non fosse tremendamente allergica al polline. Lui, invece, è più che altro terrificato dalle api e dalle vespe.

Aprile sta passando in fretta, lasciandosi indietro le basse temperature una volta per tutte.

E con la metà di Aprile, giunge anche il compleanno di Chris, compagno di squadra di Zac e Shawn. Per tutto quel tempo, Camila aveva evitato le feste come fossero una malattia contagiosa. Questa però, non poteva proprio perdersela. Sarebbe stato da maleducata non andare.

Nonostante volesse andarci, è comunque un po' agitata. Shawn è andato un po' in anticipo a casa sua, trovandola a buon punto coi preparativi. Ha già indossato il vestito e ha piastrato i capelli, cosa che fa solo in determinate occasioni. Come le feste, appunto.

Il ragazzo si mette comodo sul letto della sua fidanzata, mentre lei continua a guardarsi allo specchio, scrutando il vestito in tutte le angolazioni. Shawn non può fare a meno di notare l'espressione sconsolata sul suo viso.

"Che hai?", chiede accigliato.

Camila alza le spalle, guardando il ragazzo tramite il riflesso dello specchio. "Non mi sta bene niente, sembro grassa. Guarda!", indica con un gesto della mano la sua figura nello specchio.

Shawn non ci vede nulla di diverso dal solito: è sempre bella... e sexy, anche. Il vestito nero aderente mette in evidenza tutti i punti giusti.

"Amore, sei perfetta", la rassicura lui.

La ragazza è ancora insicura, ma pensa che se dovesse continuare a lamentarsi apparirebbe come una bambina lagnosa. Cerca di scacciare i pensieri negativi, invano. Cerca le sue scarpe, mentre Shawn controlla il cellulare standosene sdraiato sul letto.

Ogni tanto controlla la ragazza con la coda dell'occhio, sempre distrattamente, mentre infila le scarpe. Questo finché la sua attenzione non viene richiamata da un suono che Camila sta cercando di camuffare. Sta... singhiozzando.

Il ragazzo abbandona il cellulare sul letto e si alza in piedi, raggiungendo lei che gli dà le spalle. Notando Shawn, nasconde il viso tra le mani.

"Hey, no...", mormora lui, mentre le prende le mani allontanandole dal suo volto. Scopre così i suoi occhi lucidi e le guance arrossate.

Camila tira su con il naso, cercando di ricomporsi e smetterla. Si sente come se si stesse comportando da immatura, come se non avesse un valido motivo per piangere e rovinare la serata al suo fidanzato. 

"Dimmi che succede, per favore", la prega lui preoccupato.

"Non lo so, Shawn, non lo so! Io non ce la faccio più..."

Dopo questa confessione, il tentativo di smettere di piangere fallisce quando Camila esplode definitivamente ed inizia a piangere più forte. Il ragazzo la convince a tornare a sedersi vicino a lui sul bordo del letto.

Attende che lei continui a parlare, se ha voglia di farlo.

"Hai presente quando sei davvero frustrato per qualcosa che non sai neanche cos'è e ti arrabbi ancora di più perché non riesci a capirlo?"

Shawn annuisce. La conosce bene quella strana sensazione.

"Ecco, io mi sento così."

Sono settimane che Camila torna a casa da scuola e tutto quello che le andrebbe di fare è piangere, senza nessun motivo apparente. Però, in fondo, le ragioni le ha. E non si tratta della sua media che cala proprio negli ultimi mesi dell'ultimo anno e dei suoi che le ricordano che questo è l'ultimo sforzo necessario per entrare in un college decente. Si tratta di quello che è successo nelle vacanze primaverili. Vorrebbe solo ricordare. Perché non ricordare la infastidisce ancora di più.

The worst date ever [S.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora