Shawn Mendes è bravo in tantissime cose.
Per esempio, è un bravissimo giocatore di hockey. Poi, pensa di essere abbastanza bravo anche a cantare e a suonare la chitarra. Alcuni gli dicono che sia bravo a far sorridere la gente.
Ma se c'è una cosa in cui non è bravo, quella è la matematica.
Solitamente, si fa aiutare a studiare da Camila essendo lei così brava, ma in quella settimana la ragazza è molto impegnata. Gli ha detto però che, se gli servissero ripetizioni urgentemente, sarebbe potuto andare da Josie. E così ha deciso di fare, non volendo prendere un'altra insufficienza.
Raggiunge l'indirizzo datole proprio da Josie e si sente sollevato dall'aver deciso di andarci con i mezzi pubblici. Il quartiere di Josie sembra un posto in cui proverebbero a rubargli la macchina. Entra nel palazzo malandato e, con un ascensore lentissimo, raggiunge l'appartamento della ragazza.
Quando lei apre la porta, lo accoglie con un sorriso. Josie è sicuramente una bella ragazza. Gli occhi verdi spiccano sulla pelle scura, quella è una delle cose più belle di lei. I suoi capelli ricci ora sono raccolti in una coda.
"Vieni, entra", gli fa spazio per farlo entrare. "Scusa il disordine."
Per la prima volta, qualcuno dice a Shawn quella frase e si rivela essere vera. L'appartamento è molto piccolo e la cucina e il salotto sono unite in una sola stanza. Sul bancone della cucina ci sono delle stoviglie da lavare, che sembrano essere quelle in cui mangia un bambino. E infatti, riversati sul pavimento del salotto -davanti al divano- ci sono vari giocattoli.
"Non preoccuparti"
"Credevo che mia madre sarebbe tornata per quest'ora", spiega la ragazza. "Mio fratello è una peste, mi fa impazzire."
"Non sapevo avessi un fratello", commenta Shawn. I due non si frequentano così tanto. Si conoscono più che altro perché Josie e Camila sono amiche.
Nemmeno il tempo di finire quella frase, che un bambino piccolo sbuca da dietro una porta correndo verso Josie. Prima di raggiungerla, inciampa e cade ma si rialza subito ridacchiando, facendo ridere anche gli altri due.
Afferra la manica della felpa della sorella, strattonandola. "Josie! Vieni a giocare!"
Josie gli rivolge un sorriso di scuse. "Non posso, amore. Dobbiamo studiare."
Solo in quel momento, il bambino si accorge della presenza di Shawn. "Ciao!", esclama sorridendo mostrando i suoi denti piccolissimi.
Shawn crede sia il bambino più bello che abbia mai visto. Ha la pelle scura e i capelli ricci come la sorella, in più ha degli occhioni marroni molto espressivi e le guance paffute. Gli verrebbe voglia di prenderlo in braccio e spupazzarlo.
"Come ti chiami?", chiede il piccoletto.
Il ragazzo sorride, inginocchiandosi per mettersi al suo livello. "Shawn, e tu?"
"Ethan!", esclama sorridente, facendo tenerezza a Shawn. "Ho cinque anni", afferma facendo il numero 5 con le dita.
Shawn non può fare a meno di scompigliargli i capelli. "Sei piccolino."
Ethan incrocia le sue braccine al petto, facendo ridere Josie. Mette il broncio. "Non è vero, sono grande!"
"Dai, adesso dobbiamo andare a studiare", afferma sua sorella.
"Posso guardare i cartoni?"
"Sì, ma non dirlo a mamma."
"Va beneeee!"
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The worst date ever [S.M]
FanficUn ragazzo e una ragazza che amano l'hockey fanno una scommessa su quale delle rispettive squadre vincerà più partite. Ciò li avvicinerà più di quanto pensano. [In fase di editing]