4 - monster

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Shawn Mendes è bravo in tantissime cose. 

Per esempio, è un bravissimo giocatore di hockey. Poi, pensa di essere abbastanza bravo anche a cantare e a suonare la chitarra. Alcuni gli dicono che sia bravo a far sorridere la gente. 

Ma se c'è una cosa in cui non è bravo, quella è la matematica. 

Solitamente, si fa aiutare a studiare da Camila essendo lei così brava, ma in quella settimana la ragazza è molto impegnata. Gli ha detto però che, se gli servissero ripetizioni urgentemente, sarebbe potuto andare da Josie. E così ha deciso di fare, non volendo prendere un'altra insufficienza. 

Raggiunge l'indirizzo datole proprio da Josie e si sente sollevato dall'aver deciso di andarci con i mezzi pubblici. Il quartiere di Josie sembra un posto in cui proverebbero a rubargli la macchina. Entra nel palazzo malandato e, con un ascensore lentissimo, raggiunge l'appartamento della ragazza. 

Quando lei apre la porta, lo accoglie con un sorriso. Josie è sicuramente una bella ragazza. Gli occhi verdi spiccano sulla pelle scura, quella è una delle cose più belle di lei. I suoi capelli ricci ora sono raccolti in una coda. 

"Vieni, entra", gli fa spazio per farlo entrare. "Scusa il disordine."

Per la prima volta, qualcuno dice a Shawn quella frase e si rivela essere vera. L'appartamento è molto piccolo e la cucina e il salotto sono unite in una sola stanza. Sul bancone della cucina ci sono delle stoviglie da lavare, che sembrano essere quelle in cui mangia un bambino. E infatti, riversati sul pavimento del salotto -davanti al divano- ci sono vari giocattoli. 

"Non preoccuparti"

"Credevo che mia madre sarebbe tornata per quest'ora", spiega la ragazza. "Mio fratello è una peste, mi fa impazzire."

"Non sapevo avessi un fratello", commenta Shawn. I due non si frequentano così tanto. Si conoscono più che altro perché Josie e Camila sono amiche. 

Nemmeno il tempo di finire quella frase, che un bambino piccolo sbuca da dietro una porta correndo verso Josie. Prima di raggiungerla, inciampa e cade ma si rialza subito ridacchiando, facendo ridere anche gli altri due. 

Afferra la manica della felpa della sorella, strattonandola. "Josie! Vieni a giocare!"

Josie gli rivolge un sorriso di scuse. "Non posso, amore. Dobbiamo studiare."

Solo in quel momento, il bambino si accorge della presenza di Shawn. "Ciao!", esclama sorridendo mostrando i suoi denti piccolissimi. 

Shawn crede sia il bambino più bello che abbia mai visto. Ha la pelle scura e i capelli ricci come la sorella, in più ha degli occhioni marroni molto espressivi e le guance paffute. Gli verrebbe voglia di prenderlo in braccio e spupazzarlo. 

"Come ti chiami?", chiede il piccoletto. 

Il ragazzo sorride, inginocchiandosi per mettersi al suo livello. "Shawn, e tu?"

"Ethan!", esclama sorridente, facendo tenerezza a Shawn. "Ho cinque anni", afferma facendo il numero 5 con le dita. 

Shawn non può fare a meno di scompigliargli i capelli. "Sei piccolino."

Ethan incrocia le sue braccine al petto, facendo ridere Josie. Mette il broncio. "Non è vero, sono grande!"

"Dai, adesso dobbiamo andare a studiare", afferma sua sorella. 

"Posso guardare i cartoni?"

"Sì, ma non dirlo a mamma."

"Va beneeee!"

The worst date ever [S.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora