Il ragazzo inspira profondamente prima di suonare il campanello di casa Santiago, pentendosene già un secondo dopo. È quasi tentato dal fuggire, ma è troppo tardi. La porta si spalanca, rivelandone il padre di Camila.
"Ciao, Shawn", lo saluta con freddezza.
Sicuramente, sa qualcosa di quello che è successo tra lui e sua figlia. Shawn ricambia il saluto, asciugandosi poi le mani sudate contro il tessuto dei suoi jeans.
"C'è Camila?"
L'uomo annuisce. "Non credo voglia parlarti, però."
"Per favore", lo implora Shawn. "È importante."
I suoi occhi da cucciolo ferito impietosiscono Ernesto, che comunque ha sempre avuto un debole per quel ragazzo.
"Entra..."
Gli fa un po' di spazio per lasciarlo passare dell'ingresso.
"Provo a chiedere se vuole scendere, ma non ti prometto nulla."
Shawn annuisce, abbozzando un sorriso cordiale. "Grazie."
Mentre Ernesto sparisce per salire al primo piano, Shawn se ne resta lì impalato nel bel mezzo del salotto.
Non molto tempo dopo, l'uomo fa il suo ritorno. Da solo. "Dice che puoi salire di sopra."
Shawn aggrotta le sopracciglia, confuso e sorpreso. Si aspettava una risposta negativa, in realtà. Comunque, non perde tempo e sale le scale. Si blocca di fronte alla porta chiusa della stanza di Camila e ha quasi timore di bussare.
Però, alla fine si sforza di farlo. Dopo aver udito un 'avanti', apre lentamente la porta.
Camila è seduta a pancia in giù sul letto, con vari libri di scuola aperti intorno a lei. Dalla sua espressione dura, si può dire che non sia molto felice di vederlo. Shawn si chiude la porta alle spalle, con mani tremolanti.
"Ciao..."
La ragazza rotea gli occhi. "Che vuoi?", taglia corto.
Lui sussulta, ma del resto avrebbe dovuto aspettarsi quel tono. "Non ti ho messo le corna", si limita ad affermare, non sapendo da dove altro iniziare.
"Lo so", borbotta distrattamente lei. "Quello che non so invece è perché sei così stronzo."
Non lo guarda neanche in faccia, si concentra ad evidenziare delle frasi sul libro aperto davanti a lei. Lui rimane spiazzato, non sapendo che cosa replicare.
"E perché mi hai lasciato senza darmi nemmeno una spiegazione."
A quel punto, finalmente alza lo sguardo dal libro e lo punta su di lui.
"Lo so, ho sbagliato e-"
Camila lo interrompe. "No. Non voglio sentire niente", dichiara con decisione. "Perché non posso perdonarti così facilmente."
Lo sguardo di Shawn sembra volerla implorare ad ascoltarlo, ma lei deve essere forte e non dargliela vinta così facilmente.
"Non posso continuare a passare sopra le stronzate che fai. Ho ancora una dignità e voglio tenermela. Già ti ho perdonato facilmente per la storia di Chloe, quando con lei neanche parlo più", spiega Camila. "Non voglio e non posso essere una sottona."
"Almeno lasciami spiegare prima", la prega Shawn. "Per favore."
Lei scuote la testa. "No... abbiamo sbagliato tutto, Shawn. Alla fine, è andata come non avremmo mai voluto: abbiamo rovinato la nostra amicizia."
Il ragazzo sente una fitta allo stomaco. Ha la brutta sensazione di sapere esattamente dove stia andando a parare.
"Non saremmo mai dovuti uscire insieme."
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The worst date ever [S.M]
FanficUn ragazzo e una ragazza che amano l'hockey fanno una scommessa su quale delle rispettive squadre vincerà più partite. Ciò li avvicinerà più di quanto pensano. [In fase di editing]