La settimana scorre velocemente e il venerdì sera sembra giungere in pochissimo tempo. Quel pomeriggio, l'ansia inizia a farsi strada dentro Camila che fino al giorno prima ha cercato di non dare troppa importanza a questa uscita.
Non è stato facile, con tutte le pressioni che gli hanno messo addosso i suoi amici. Le hanno fatto notare che le cose si fanno serie, se lui vuole uscire a San Valentino.
Per la cronaca, lei la trova una festa stupida, ma ora ha altro per la testa. Shawn non è d'accordo con lei e non lo è mai stato: è sempre stato il più romantico tra i due.
Camila ha passato quel tardo pomeriggio a trasformare la sua stanza in uno studio estetico praticamente. Si è depilata con cura –ovunque- e si è fatta una maschera per il viso.
Dopo aver fatto la doccia e aver lavato i capelli, li asciuga per poi piastrarli. Solitamente, li ha mossi.
In seguito, si trucca. Ora deve solo scegliere cosa indossare. Apre l'armadio, in cerca di qualcosa di adatto. Tira fuori vari abiti e li prova uno alla volta, ma nessuno sembra piacerle abbastanza. Sul suo letto regna il disordine, per via dei vestiti gettati all'aria come capita.
Alla fine, riesce a trovare un vestito. Si tratta di un semplice tubino nero a maniche lunghe, con la particolarità di avere un ampio spacco a V sulla schiena. Infila i collant, mette le scarpe ed è pronta.
Quando si guarda allo specchio, le sembra di vedere un'altra ragazza.
"Niente male, Camila, niente male...", commenta tra sé e sé.
Prende il cappotto, perché sicuramente farà freddo fuori, e scende le scale.
Qualche giorno prima, ha spiegato tutto ai suoi. Ha detto loro che sta uscendo con Shawn già da un po'. La loro reazione è consistita in suo padre che esultava e sua madre che gli dava venti dollari. In pratica, hanno scommesso sul fatto che si sarebbero messi insieme.
Insomma, l'hanno presa bene.
Camila inizia a camminare avanti e indietro per il salotto, cercando di respirare ad un ritmo normale. Non sa perché è così agitata, anche più delle altre volte.
Quando suona il campanello, sussulta. "Vado io!", urla supponendo che i suoi l'abbiano sentita.
Prende un altro respiro, prima di aprire la porta. Shawn se ne sta lì in piedi, con un'unica rosa in mano. Sta battendo il piede sul pavimento, ansiosamente. Questo finché non vede Camila di fronte a lui. La squadra da capo a piedi, aprendo la bocca per dire qualcosa ma le parole gli restano bloccate in gola.
"Ciao", si limita a dire Camila, rompendo il silenzio imbarazzante.
Shawn si schiarisce la voce, risvegliandosi dal suo stato di trance. "Wow. Tu sei... stupenda."
"Beh... anche tu...", farfuglia la ragazza, agitata. Sente i palmi delle mani sudare. "Anche tu sei bello, ecco."
Shawn si ricorda solo ora della rosa che tiene fra le mani e la porge a Camila, che abbozza un sorriso per ringraziarlo. È così agitata, che le sembra di essere alla loro prima uscita. Le sembra tutto nuovo.
La ragazza avvisa i suoi che sta uscendo e, circa un'ora dopo, è seduta al tavolo di un ristorante –un po' troppo costoso per i suoi gusti- e i due hanno appena ordinato il dessert. Camila si pente di aver indossato un abito aderente, perché sente la pancia già piena.
"E io che credevo che San Valentino fosse una stronzata", borbotta lei scherzando.
"Questo perché non uscivi con un figo come me."
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The worst date ever [S.M]
FanficUn ragazzo e una ragazza che amano l'hockey fanno una scommessa su quale delle rispettive squadre vincerà più partite. Ciò li avvicinerà più di quanto pensano. [In fase di editing]