56. Scelgo te

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Ma che ore sono?

Venni svegliata dalla luce che entrava dalla finestra e sbarrai gli occhi quando mi resi conto di trovarmi ancora a casa di Taehyung ma lui non era con me nel letto dove ci eravamo addormentati insieme la sera prima.

Mi stropicciai gli occhi e afferrai il telefono posto sul comodino per vedere l'orario, erano le dieci e mezza ed era davvero tardissimo! A quell'ora avrei già dovuto essere a scuola, la schermata di blocco era piena di notifiche di chiamate perse da parte di Hyunjin e Seokjin...

Quindi Taehyung era andato a scuola lasciandomi lì?

Scesi immediatamente dal letto e mi precipitai giù per le scale come se quella non fosse stata casa di persone altrui. Corsi in cucina e rimasi con la bocca aperta trovandomi davanti un Taehyung ai fornelli che preparava pancake, sul serio?

"Taehyung!" sbottai raggiungendolo vicino ai fornelli.

Lui si girò a guardarmi sorridendo "Ti sei svegliata" commentò.

"Ma lo sai che ore sono?"

"Si" alzò le spalle ignorandomi.

"E la scuola? Non hai una sveglia?" lo rimproverai.

"Ce l'avevo, ma l'ho disattivata ieri sera" mi confessò.

"E perché?" urlai esasperata, a volte era troppo difficile da comprendere come ragazzo.

"Non volevo svegliarti" mi sorrise ancora.

"Peccato che dovremmo essere a scuola e non nella cucina di casa tua!"

"Si, ma ti sei vista?" alzò un braccio nella mia direzione, andai a fuoco.

"Che intendi?" mi preoccupai.

"Sei bellissima di prima mattina" rise e si avvicinò alla mia faccia per baciarmi. Le labbra di Taehyung al mattino erano qualcosa di indescrivibile, lui era indescrivibile sotto qualsiasi punto.

Ci staccammo e lui prese a lasciarmi diversi baci sul collo e io, per paura di svenire da un momento all'altro, mi appoggiai al ripiano della cucina cercando di evitare figure.

"Taehyung" riuscii a dire.

"Dimmi" continuò a baciarmi.

"Quindi niente scuola?" domandai e lui si staccò ghignando fiero.

"Esatto"

"E come facciamo a giustificare la nostra assenza?" mi agitai.

"Chiederò alla mia donna delle pulizie di firmare per noi, nessuno farà storie a scuola, ci penso io tranquilla" mi rassicurò.

"Non ti capisco" confessai infine.

"Nemmeno io a volte" rise e riprese subito a baciarmi, ma lo allontanai.

"Ho fame" sbraitai sedendomi al bancone della colazione.

"Ci ho pensato io, pancake!" mi mostrò il suo ricavato con fierezza, sembrava un bambino.

"Devo fidarmi?" domandai vista l'ultima volta che aveva cucinato.

"Si, è l'unica cosa che so fare" rise convincendomi a fare lo stesso.

°•°•°•°

"I tuoi genitori?" chiesi mentre mi cambiavo con i vestiti che portavo in dosso il giorno prima.

"Sono in viaggio, torneranno fra un mese"

Mi dispiaceva per lui. I miei genitori lavoravano tanto ma trovavano sempre del tempo per le loro figlie alla fine...

𝑾𝑰𝑵𝑻𝑬𝑹 𝑩𝑬𝑨𝑹 | kim taehyung • readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora