Prologo

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Ciao a tutti, il mio nome è Cloe Dallas, sono una ragazza di 23 anni e ora vi racconto la mia storia o meglio come tutto è iniziato!

Sono una ragazza con occhi verdi, capelli neri lunghi, statura media e curve al punto giusto, non mi definisco una bella ragazza, sono nel normale; avevo una bella famiglia e la mia vita era piena di favole e immaginazione ( come ad esempio: il principe azzurro che ti aspetta sotto casa per andare verso una nuova avventura), ma poi tutto cambiò.

Avevo 14 anni e frequentavo le medie, la scuola andava bene nonostante non fossi una ragazza che si chiudeva interi pomeriggi in camera per studiare, la situazione familiare non era delle migliori poichè vi erano continue liti tra i miei genitori: mia madre lavorava come infermiera al Medical Hospice e mio padre faceva l'avvocato, entrambi stavano poco a casa ma in quel poco litigavano per ogni decisione che si doveva prendere. Nonostante tutto la mia vita procedeva tranquillamente, crescendo avevo le mie prime cotte e come dimenticare il primo bacio e le emozioni che scaturiva, accompagnate dalle cosi dette farfalle nello stomaco... ma poi iniziarono anche le prime delusioni e i pianti soffocati dal cuscino. La mia prima volta la ricordo molto bene: avevo 17 anni e frequentavo le superiori e si sa alle superiori tutto sembra bello e i ragazzi ti notano più facilmente; ero fidanzata con un ragazzo di nome Matteo, aveva solo un'anno in più di me e con lui ho commesso il più grande errore che una ragazza può fare a quell'età, ovvero perdere la verginità, se penso a come ci siamo conosciuti e come sono caduta nella sua tela, mi dò della stupida da sola.

-Flashback - Il sabato si sa non c'è scuola e solitamente i ragazzi si riuniscono a casa di Luca, un ragazzo molto ricco oltre che il classico ragazzo popolare; egli ha una casa a tre piani, con un'immensa piscina all'esterno, l'ideale per dare delle feste ogni volta che si può: tra musica, alcool, ragazze più nude che vestite e ragazzi con ormoni a palla era un vero e proprio bordello. La prima volta che andai ad una di quelle feste, ero con Amber (la mia migliore amica), lei c'era già stata ma io no perchè non ero abituata a quel genere di feste ma quella sera mi lasciai convincere. Appena arrivate, entrambe buttammo giù un sorso di sex on the beach per poi andare a ballare ed è lì che ho conosciuto Matteo, ballammo insieme e all'improvviso mi baciò e da li, quella sera, ci divertimmo molto. I giorni seguenti incontrai Matteo tra i corridoi di scuola e mi sorprese perchè mi prese per mano, mi baciò, mi riempì di attenzioni e con me era molto dolce; dopo una settimana ci mettemmo insieme e andava tutto benissimo ed io ero molto felice, dopo 3 mesi mi chiese di fare l'amore con lui ed io innamorata quale ero accettai, quella sera fu magica o almeno così pensai. I giorni seguenti Matteo era distaccato e distante e un giorno andando a scuola lo vidi baciarsi con un'altra e da lì sentì il mio cuore rompersi, così presi coraggio e  andai  da lui chiedendogli delle spiegazioni, lui mi guardò e si mise a ridere e mi disse una cosa che mai avrei voluto sentire: " piccola ma non lo hai ancora capito? era tutto un gioco, solo una scommessa per far capire che anche una verginella come te può cadere facilmente ai miei piedi" Non mi ricordo cosa successe dopo so solo che la mia mano faceva talmente male per lo schiaffo appena dato a Matteo, mentre calde lacrime rigavano il mio viso come una cascata che non può essere fermata.

Da quel momento ho eretto grandi muri perchè quel giorno sono stata usata,umiliata, derisa e il mio cuore se possibile andò ancora di più in pezzi; da quel fatto ogni ragazzo che si avvicinava lo allontanavo e cambiai idea sull'amore.

L'unica cosa che mi era rimasta era la mia immaginazione, infatti nonostante mia madre volesse che facessi l'infermiera come lei, io volevo scrivere, scrivere libri che con le loro  storie ti fanno sognare e anche se per poco ti portano via dalla realtà di tutti i giorni; ma anche lì il mio sogno si frantumò perchè una sera di Gennaio, dove fuori il temporale incombeva, ricordo che io ero in camera mia, mia madre cucinava e mio padre era ancora a lavoro, era tutto tranquillo finchè dalla mia camera sentì un frastuono e colpi di pistola, anche se spaventata decisi di scendere ed è lì che vidi mia madre a terra in una pozza di sangue e due uomini incappucciati che mi guardavano con interesse. Un'uomo disse " guarda guarda chi abbiamo quì, la piccola Cloe. Preparati dolce Cloe perchè non molto più in là torneremo a prenderti e pagherai per i danni che tua madre ha arrecato alla nostra organizzazione, la sua morte non basta" concluse ghignando e guardando la mia defunta madre con odio, poi i suoi occhi di una strana tonalità di marrone tendente al giallo mi fissarono e con un sorrisetto mi disse "a presto Cloe" e andò via.

Io ricordo solo che rimasi paralizzata fino all'arrivo di mio padre che subito si precipitò da sua moglie e mi chiese cosa era successo, io da lì piansi tutte le lacrime che avevo e promisi a me stessa e a mia madre che sarei cambiata, sarei diventata più forte.


La forza di rialzarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora