Cap 66

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Svegliarsi la mattina con le costole che supplicano pietà non è di certo un buon giorno. Come temevo non appena mi sono alzata il dolore al fianco si è fatto sentire mozzandosi subito il respiro, ma dopo un'attimo di pausa sono riuscita a farmi una doccia sciogliendo i muscoli tesi. Il problema è stato vestirmi perchè come minimo ci avrò messo 10 minuti pieni.

Una volta applicata la crema scesi di sotto dove trovai la mia amica intenta a fare colazione

"Buongiorno"

"Ei buongiorno, tutto bene?"

"Si perchè?" Domandai tranquilla. Grazie ad una benda stretta che mi ero messa ora riuscivo a muovermi meglio ma un po di dolore lo sentivo se facevo movimenti troppo bruschi.

"Hai una faccia strana, come se ti facesse male qualcosa" mi osservò bene

"No sto bene tranquilla" gli sorrisi rassicurandola. In fondo non era nulla di grave e sarebbe guarito in poco tempo.

Dopo colazione andammo subito in ospedale, Bianca aveva in programma un'intervento mentre io dovevo andare prima a neurochirurgia per discutere di un paziente con Derek.

Dopo aver visitato alcuni pazienti notai che al pronto soccorso non vi era molto da fare così decisi di prendermi alcuni minuti. Arrivata ad un piano tranquillo trovai una stanza libera e più isolata e mi distesi un po cercando di far riposare il fianco.

Dopo una decina di minuti il mio telefono mi avvisò dell'arrivo di un messaggio, lo presi e vidi che era Alec -Dove sei?- mi domandò

-Stò prendendo fiato-

-Dimmi dove sei-   Il suo tono non mi piaceva affatto, odio chi mi da degli ordini

-Non usare il tono autoritario con me, comunque 2° piano stanza 105. Ora lasciami riposare-

Rimisi il telefono nel camice e provai a chiudere gli occhi ma nemmeno 5 minuti dopo ecco che la porta si apre rivelando la figura di Alec che avanza verso di me nel suo camice bianco.

"Fammi vedere" il suo tono di voce era serio e ancora una volta aveva quel suo tono autoritario

"Sto bene volevo solo riposare, non farla lunga Alec", invece di andar via si avvicinò a me, mise le sue mani ai lati della mia testa e visto da sotto il suo sguardo ora era più duro

"O ti alzi la maglietta da sola o lo faccio io" nel suo sguardo non leggevo malizia o altro era il classico sguardo che usava con i suoi pazienti solo che in questo caso era più serio e capendo che avrebbe fatto sul serio e che non ammetteva repliche sbuffai e alzai la maglia.

Analizzò il livido tastandolo un po "Stai mettendo la crema?"      

"Si" risposi annoiata. Apprezzavo che si preoccupasse ma ero un medico anch'io sapevo cosa dovevo fare.

"Tra un paio di giorni dovrebbe essere tutto a posto" finì di osservare il mio fianco tornando a guardarmi

"Grazie dottore per la sua diagnosi illuminante"

 "Quando capirai che potrai contare anche sugli altri e non solo su te stessa?" domandò stanco

"Io sono così Alec, che ti piaccia o no, mi affido a me stessa perchè è così che sono cresciuta. Fin da bambina ho imparato a diffidare delle persone e quando mi sono fidata mi hanno solo ferito"

"Non si può evitare di soffrire, puoi solo reagire"

"E l'ho fatto Alec, mi sembra di averlo fatto no?" agitata ormai mi ero seduta sul letto

"Si piccola lo hai fatto ma chiudendoti in te stessa. Devi permettere alle persone di aiutarti, non chiuderti nel tuo dolore".

Stanca di questa conversazione mi alzai dal letto e lo fronteggiai "Ascolta Alec, io sono cresciuta così e sai perchè? Perchè nonostante l'amore di persone che ho incontrato ora, da bambina ero sola, quando mio padre mi picchiava nemmeno la mia vicina di casa mi ha aiutata, non ha mai mosso un dito, troppe volte ho sperato che avrebbe bussato o che avrebbe chiamato qualcuno ma non l'ha fatto. Ho dovuto reagire perchè non ho trovato nessuno che mentre affogavo mi ha tirato un salavgente, nessuno è stato un mio appoggio quando stavo crollando, sono caduta e mi sono alzata, poi ho sorriso come se tutto andasse bene ma non va mai bene Alec" il mio tono di voce era più altro ma almeno mi ero sfogata. Odio le persone che la fanno semplice, odio le persone che parlano ma non sanno.

La forza di rialzarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora