Cap 25

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<Ho ucciso io tua madre. Ho ucciso io tua madre, ho ucciso io tua madre>

Sono queste le parole che mi rimbombano in testa da due minuti, in tutto questo tempo sono rimasta immobile, paralizzata, la mia salivazione si è azzerata e non so nemmeno se stò respirando regolarmente o se stò trattenendo il fiato senza accorgermene. In questo momento non so niente, il mio corpo come la mia mente sono fermi, incapaci di reagire.

Non ci posso credere, è veramente stato quest'uomo che dice di essere mio zio a uccidere mia madre? Da quello che dice lui e mia madre erano fratelli quindi penso che non avrebbe senso dirmi una bugia e vedo dal suo viso sicuro che non si tratta di uno scherzo quindi quello che afferma è vero, e poi per quale motivo, perchè?

Vorrei sapere ma ho paura, non so che fare, la mia mente mi dice di reagire ma il mio corpo non risponde ai comandi, vorrei  che tutto questo fosse solo uno dei miei tanti e soliti incubi ma so che non è così, è tutto vero, è un'incubo reale!

Ero talmente sotto shock da non accorgermi che altre quattro persone con Will compreso avevano fatto il loro ingresso in salone, come un'automa guardai velocemente questi uomini tutti vestiti uguali ovvero con pantaloni neri e maglietta bianca ma solo uno mi colpì più degli altri, riconobbi quegli occhi... occhi che avrei riconosciuto ovunque e che per tutti questi anni non avevano mai abbandonato i miei ricordi.                                                                        Era l'uomo che quella sera dopo aver ucciso mia madre mi disse che mi sarebbe venuto a cercare e in passato non capivo cosa volesse dire ma ora tutto si collegava come i pezzi di un puzzle che si incastravano fra loro.

Io sapevo che mia madre era stata uccisa da qualcuno di malvagio ma non pensavo che dietro a tutto questo ci fosse mio zio ma poi perchè; avevo un quadro della situazione e avevo scoperto chi era stato ad uccidere mia madre ma mi mancano ancora alcuni pezzi, la motivazione... e dalle loro faccie vedevo che c'era altro e che quello che mi avevano detto era nulla in confronto a quello che mi stavano per dire. Quello era solo la punta di un grande iceberg.

Continuai a fissare gli occhi di quell'uomo, occhi che non avrei mai dimenticato e dopo lo shock iniziale la rabbia prese il posto della paura.

"Perchè?" chiesi con un tono di voce carico di rabbia e irriconoscibile pure per me

"Oh povera piccola, i tuoi angeli custodi non ti hanno detto niente?"

"I miei cosa?" non capivo

"Si, quell'Alec e quella Maria, collega e migliore amica di tua madre, non ti hanno detto nulla a quando vedo" lui studiò la mia espressione per vedere se ero sincera mentre io ero sempre più confusa, non capivo cosa voleva dire. < cosa c'entravano loro adesso>

"Allora lascia che ti spieghi io come stanno le cose... Tua madre non era la donna che conoscevi, lei non era una semplice infermiera come ti hanno sempre fatto credere, lei è vero che lavorava come infermiera ma poi quel lavoro diventò una copertura perchè iniziò a far parte di un'organizzazione segreta fondata da alcuni membri della CIA e dell'FBI , ma la parte divertente di questa organizzazione è che è indipendente, opera a modo suo, in pratica hanno carta bianca su come operare ma in cambio devono controllare a loro volta altre organizzazioni come la mia, questo perchè a loro non piace il modo in cui gestisco i miei affari ma vedi piccola Cloe, io non rispetto mai le regole imposte dagli altri, mi piace fare a modo mio. In parole semplici amo comandare ma non mi piacere essere comandato. In molti hanno provato a fermarmi ma non ci sono mai riusciti e qui entra in gioco tua madre, lei è stata l'unica a mandare all'aria i miei piani.  Vedi Cloe lei mi ha rubato dei file moolto importanti, li ho cercati a lungo ma non sono riuscito a trovarli purtroppo; sai tua madre era una vera stronza ma la rispettavo perchè era brava in quello che faceva ed ecco perchè per fermarmi hanno mandato lei, ed è quì che invece entri in gioco tu: mi devi ridare quello che tua madre mi ha rubato!"

Lo guardai un'attimo per vedere se scherzava o meno "Ma tu sei.. sei PAZZO! Io non so di cosa tu stia parlando sinceramente, non so nulla e fino a poco fa credevo che mia madre fosse una semplice infermiera quindi non credo proprio che posso risolvere il tuo problema e poi tu con tranquillità mi vieni a dire che mia madre lavorava per un'agenzia segreta e che il suo compito era quello di fermarti?! Devo ancora capire se quello che mi dici è vero o meno, devo realizzare la cosa e tu mi viene a chiedere di ridarti quei file di non so cosa? Come hai detto tu fino a poco fa non sapevo nulla e ancora adesso non ci credo quindi come pensi che io possa sapere dove sono quei dannati cosi?"

"Oh si che puoi perchè sai.. hai due opzioni: o mi aiuti o finisci come tua madre, sai lei pure mi sfidava sempre ma alla fine ha fatto la fine che meritava, BHOOM" con le dita simboleggia la pistola che spara un colpo

"SEI UN BASTARDOO E PUOI MINACCIARMI MI MORTE QUANTO VUOI MA NON MI UCCIDERAI MAI PERCHE'  VUOI I TUOI MALEDETTI FILE E L'UNICO MEZZO PER AVERLI SONO IO, PER QUESTO " Non finì di parlare perchè mi aveva preso per i capelli strattonandomeli e facendomi un gran male ma cercai di non urlare stringendo le labbra con i denti.

"E' vero, non posso ucciderti ma fidati che posso farti provare dolori mai provati prima. Sai mi sembri intelligente e se mi aiuti ho dei piani in serbo per te ma hai questo caratterino di tua madre che mi fa incazzare e non poco" disse ringhiando vicino al mio orecchio per farmi capire che non scherzava.

"P-perchè, perchè tutto questo odio? Eravate fratelli"

"Eravamo fratelli è vero ma non siamo mai stati legati e lei per me è morta da quando mi si è schierata contro per fermarmi. Devi sapere Cloe che chiunque mi mette i bastoni tra le ruote... muore. Devi capire che io non sono un simpatico zio che rincontri dopo tanto tempo, con me non si scherza cara nipote e tua madre lo sapeva molto bene per questo ha fatto di tutto pur di tenerti lontana da me e ora faresti meglio a tenerlo a mente anche te. E ora rinchiudetela, così si schiarirà le idee" si rivolse poi ai suoi uomini lasciando finalmente la presa sui miei capelli.

Dopo un suo ordine due uomini mi portarono via con la forza e nonostante provassi a ribellarmi la loro presa sulle mie braccia era ferrea; mi portarono in una stanza ai piani superiori e mi chiusero dentro a chiave.

La stanza aveva solo una finestra , un piccolo letto, un mini bagno e un'armadio, affacciadomi dalla finestra vidi che ero troppo in alto per saltare di sotto e tentare una fuga e quindi l'opzione della finestra era esclusa a meno che non mi volevo uccidere allora in quel caso sarebbe stata perfetta.

Rassegnata mi sedetti sul letto cercando di pensare e assimilare tutto ciò che avevo scoperto e quello che il mio presunto zio mi aveva detto.... non ci potevo credere! Mia madre a quanto pare non era una semplice infermiera come voleva far crede, d'altronde come potevo sospettare qualcosa, alcune volte vedevo che in bagno a tarda notte si medicava delle ferite però pensavo fosse dovuto al suo lavoro anche se mi sembrava strano però non ho mai dato peso alla cosa o almeno fino ad ora. Non sapevo che dietro la sua vita ce n'era un'altra ancora più complicata e pericolosa, non sapevo di avere uno zio pazzo e psicopatico oltre che assassino.    

Cosa era diventata la mia vita? Credevo di aver ricominciato facendo il lavoro di mia madre così da farla felice ma anche quello era una bugia.  Ad un certo punto mi venne in mente una cosa...mentre il mio presunto zio mi stava raccontando la "storia" poi aveva nominato Alec e Maria... che anche loro mi avessero mentito per tutto questo tempo? A questo punto di chi mi potevo fidare? Poi un flash, mi ricordai della lettera che mi aveva scritto mia madre: diceva che la sua vita non era semplice e che delle persone mi avrebbero cercato, ora capivo tutto, lei sapeva che un giorno sarebbero arrivati a me.

Ogni mia certezza stava cadendo, e ora? La mia mente vorticava come non mai cercando di trovare risposte, collegamenti, spiegazioni e soluzioni ma la domanda rimaneva: e ora? che cosa faccio?

<Grazie tante mamma per avermi messo in questo casino>

La forza di rialzarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora