Cap 28

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Mi svegliai con un forte dolore alla testa e automaticamente mi portai la mano in fronte scoprendo che al posto della ferita vi trovai una benda; dopo la confusione iniziale iniziai a guardarmi intorno non riconoscendo il posto dove mi trovavo.

Dopo essermi guardata ancora un po intorno ad un certo punto sentì delle voci farsi sempre più vicine così decisi di far finta di dormire; mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi sentendo le due voci ormai dietro la porta della stanza ed infatti pochi minuti dopo la porta venne aperta

"Alec.."

"Ci penso io Maria, controllo la ferita e poi vi raggiugiamo" sbuffando un "va bene ma fate presto" Maria se ne andò dopodichè sentì Alec chiudere la porta per poi muoversi nella stanza, non seppi dire cosa stava fecendo perchè tenevo gli occhi chiusi ma dopo pochi secondi sentì il mio letto piegarsi sotto il suo peso, segno che si era seduto alle mie spalle. Rimase in silenzio per un'attimo poi sospirò

"Avanti Cloe lo so che non stai dormendo, piuttosto girati così ti controllo la ferita"                             
Mi aveva beccata, ormai era inutile fingere, così aprì gli occhi e mi alzai a sedere girandomi nella sua direzione, mi appoggiai alla testiera del letto e mi tirai le ginocchia al petto guardandolo

"Buongiorno" mi sorrise ma io non ricambiai mi limitai solo a guardarlo inespressiva

"Hai deciso di fare il gioco del silenzio?" mi domandò ma non risposi così allora capendo che non avrei parlato si avvicinò per cambiarmi la medicazione

"Non so cosa ti ha detto tuo zio ma non ti puoi fidare Cloe, è solo un manipolatore" disse guardandomi dritto negli occhi dopo aver finito di medicarmi

Io dopo averlo guardato in malo modo risposi "Non mi fido più di nessuno" parlai dura

Alec sospirò e si alzò dal letto poi andando verso la porta si girò nella mia direzione " Se vuoi sapere come sono andare le cose vieni con me. Ricordati Cloe non c'è solo una faccia della medaglia, se vuoi capire come sono andare le cose devi ascoltare anche l'altra versione dei fatti. Vieni con me e ti prometto che ti diremo TUTTO" 
                                                      
Mi guardò con uno sguardo serio e determinato e da quello sguardo sapevo che non mentiva perchè lo usava solo quando prometteva ai propri pazienti che avrebbe trovato la causa del loro male; di nascosto in questi mesi ho osservato come si impegnava sul serio per non infrangere la propria promessa quindi decisi di fidarmi di questa sua determinazione e lo seguì e non perchè mi fidavo ciecamente ma lo facevo specialmente per me stessa.                                                               
Per troppo tempo mi sono state nascoste delle cose ed ora voglio sapere in cosa mia madre ed ora io ci siamo cacciate.

Dopo aver passato alcune stanze e percorso un lungo corridoio arrivammo in una grande sala con un tavolo al centro e delle sedie messe attorno ad esso; appena entrata riconobbi Maria (la migliore amica di mia madre nonchè sua collega di lavoro che quel giorno nel bar dove lavoraro mi ha consegnato la busta... quella busta che mi ha fatto intraprendere una via diversa che mai avrei pensato di fare ed è grazie a quella busta se ora sono diventata un'infermiera ma ho come la sensazione che oltre a questo lavoro ci fosse anche altro), poi vidi altre due persone che non conoscevo: due uomini uno sulla quarantina con capelli brizzolati color pece, corporatura allenata e composta mentre l'altro gli avrei dato cinquanta anni e qualcosa con capelli color cenere, occhi intenti a fissare la mia figura che titubante avanzava nella stanza e dal suo modo di fare direi che è uno a cui piace dare delle direttive.

Una volta entrata Alec si appoggiò alla perete poco distante da lui, io rimasi ferma vicino allo spigolo del tavolo, Maria si appoggiò al tavolo, l'uomo sulla quarantina guardò l'uomo sulla cinquantina che aveva appoggiato le mani alla sedia mentre continuava ad osservarmi e dopo attimi di silenzio dato che nessuno parlava il tipo sulla cinquantina ( a mio parere il capo) si schiarì la voce

"Ciao Cloe, io sono Antonio, il mio collega quì vicino" indicò l'altro tipo  "si chiama Stefano e già conosci Maria e ovviamente Alec" si prese una pausa per vedere se avevo qualcosa da dire ma dato che non parlavo allora continuò "Lo so che sei confusa e hai tante domande, ed è per questo che ti spiegheremo ogni cosa, Oscar ti ha solo raccontato una piccola parte della storia quindi partiamo dall'inizio... allora nel mondo ci sono sempre state delle organizzazioni di diverso tipo che siano ad esempio organizzazioni criminali o gang, con il tempo si sono formate sempre di più e sono diventate tante quindi si può dire che anche se ad insaputa della popolazione ci sono sempre state questi gruppi diciamo ma anche se la gente ne è all'oscuro gli organi del governo tengono da sempre d'occhio la situazione; all'inizio procedeva tutto regolarmente ad esempio rapine,omicidi.. sembra brutto da dire ma questa diciamo è la normalità, no nel senso che ha poca importanza ma perchè sono situazioni abbastanza gestibili per il governo e per la polizia ma con il tempo la situazione si è complicata molto, alcune organizzazioni volevano prevalere sulle altre e quì iniziarono i primi problemi. Il governo ha cercato di sistemare le cose fino a quando si rese conto che per battere dei professionisti si dovevano usare dei professionisti quindi la CIA e l'FBI mandarono degli uomini e donne ben addestrati a constrastare questa minaccia che si faceva pian piano sempre più pericolosa, ed è quì che entriamo in gioco noi, si può dire che siamo degli agenti o spie (chiamaci come ti pare) e tutte le persone che vedi quì sono tutte persone ben addestrate e questo consiste in saper utilizzare le armi, saper combattere ad un alto livello, saper utilizzare la tecnologia come mezzo di controllo ed acheraggio e molto altro. Io e Stefano siamo quì da molti anni e poco dopo ci entrarono a far parte Maria e poi dopo un po di tempo anche tua madre ed infine Alec.   
Devi sapere che le persone non vengono scelte a caso, dietro c'è tutto uno studio e per studio intendo che una volta che abbiamo individuato un possibile "agente" raccogliamo quante più informazioni su di lui/lei per vedere se è idoneo a fare questo tipo di cose e questo serve perchè la persona che verrà scelta oltre alle sue capacità avrà anche delle qualità molto utili".

Senza pensarci la domanda mi uscì spontanea "E mia madre? mia madre che qualità aveva" parlai in modo duro e rigido.

"Tua madre è stata scelta per 3 motivi: il 1- era un'ottima infermiera, molto brava nel suo lavoro e oltre a saper curare vari tipi di ferite il suo lavorare in ospedale ci permetteva di  controllare i casi di morte più insoliti, 2- era intelligente, scaltra e furba, appena Maria l'ha conosciuta ha subito visto del potenziale in lei e infatti era così, 3- facendo le nostre ricerche abbiamo scoperto che era la sorella di Oscar ormai conosciuto come il capo dei capi perchè come avrai già visto lui ama sottomettere le persone ed infatti è il più forte, possiede molti uomini ed ha molti agganci. Tua madre per fermare suo fratello accettò di far parte di tutto questo ed era molto brava come ci aspettavamo ma aveva solo un punto debole e quel punto debole eri tu Cloe. Aveva paura che qualcuno ti facesse del male così gli promettemmo di proteggerti e tenerti al sicuro. Dopo la morte di Patricia ti abbiamo sempre tenuta d'occhio.."

"Ma non sapevamo dei maltrattamenti di tuo padre altrimenti ti avrei portata via subito" lo interruppe Maria poi Antonio continuò

"Abbiamo scoperto che vivi in un'appartamento sopra la palestra con il tuo amico e sappiamo che ti alleni e a quanto mi è stato detto" rivolse il suo sguardo ad Alec "non te la cavi niente male, sai combattere bene e questa cosa ci rallegra molto, appena saputo non potevamo che esserne contenti perchè almeno conoscevi le basi per difenderti in caso gli uomini di Oscar ti avessero presa. Ma facciamo un passo indietro... quando Maria ti ha dato la lettera di tua madre temevamo che non accettassi invece per fortuna hai accettato; vedi Cloe tua madre voleva sul serio che facessi l'infermiera ma poi ha insistito maggiormente perchè dentro l'ospedale saresti stata al sicuro, lì dentro è pieno di nostri uomini e se ti fosse  accaduto qualcosa noi saremmo stati pronti ad intervenire"                             

Antonio finì di spiegarmi e una volta finito aspettò che dicessi qualcosa ma io dopo essere rimasta un'attimo immobile  girai il mio sguardo verso Alec

"Si Cloe" disse Antonio come rispondendo ad una mia domanda muta "Alec ti controllava, era la persona più vicina per proteggerti e il suo compito era di tenerti d'occhio per sapere quando e se eri in pericolo"

Non dissi niente, mi limitai ad abbassare lo sguardo fissando la sedia davanti a me, la mia mente era altrove... Tutti mi avevano mentito: mia madre, Alec e forse anche i miei colleghi; era tutta una bugia ed io ero così stanca.

Quante altre volte ancora dovrò trovare la forza per rialzarmi?

La forza di rialzarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora