Cap 59

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Pov Alec

Ancora non riuscivo a crede che Cloe era tornata, con il passare del tempo mi ero rassegnato a non vederla più e poi ecco che all'improvviso me la ritrovo davanti, ammetto che rivederla è stata come una doccia gelata, improvvisa e inaspettata. 

Flashback

Ero da poco entrato al pronto soccorso, il mio turno iniziava molto presto e quindi mi stavo già occupando di alcuni pazienti poi come sempre ormai scattò due codici rossi e mentre un paziente fu portato in una stanza io mi occupai di quello più grave, era un ragazzo con due ferite da arma da fuoco e mentre un mio collega si occupava del torace io ci concentravo sulla gamba che non voleva smettere di sanguinare, mentre stavamo lavorando il più il fretta possibile notai  che la situazione stava diventando critica: io ero troppo occupato a fermare l'emorraggia alla gamba mentre il mio collega doveva fare un pneumotorace ma purtroppo il paziente era andato in arresto cardiaco quindi ci servivano più mani. Al pronto soccorso era sempre così, da un po di tempo a questa parte vi erano molte emergenze e ci servivano delle mani in più. Mentre io continuavo con la gamba l'altro dottore iniziò un massaggio cardiaco ma sapevamo entrambi che bisognava fare un pneumotorace e alla svelta, poi vidi una figura avvicinarsi a noi ma non ci feci caso ma poi quando sentì la sua voce scattai con la testa credendo di aver sentito male ma poi vidi proprio lei, Cloe, mi bloccai un'attimo guardandola cercando di capire se era veramente lì o era frutto della mia fantasia, ma mentre io ero bloccato a guardarla lei comandò ad un'infermiera quello che gli serviva e in pochi minuti fece un pneumotorace. Restai sempre più sorpreso, un'infermiera mi richiamò così mi concentrai a finire il mio lavoro e una volta che la situazione fu sotto controllo il paziente fu mandato in sala operatoria mentre lei sempre senza guardami si tolse i guanti e andò verso il capo che la stava chiamando. Mentre il capo parlava io la osservai con il suo camice da dottore chiedendomi quanto poteva essere cambiata in questi 5 anni, perchè anche se ero appoggiato al bancone ad osservarla per tutto il tempo potevo notare qualcosa di diverso in lei e non mi riferivo al fatto che il capo l'ha presentata come la nuova dottoressa o al suo fisico e al suo viso che sembrava cambiato, mi riferivo anche al modo in cui si approcciava con gli altri; Potevo notare qualcosa di diverso in lei, forse anche nei modi di fare.

Durante la giornata la osservai da lontano ma lei non si accorse di niente, vedevo che quello che faceva gli sembrava del tutto normale come se fosse sempre stata quì ma io non potevo credere di rivederla per i corriodoi con l'unica differenza che non era un'infermiera che sistemava letti e medicinali, ora era una dottoressa e poi più in là scoprì che era anche un'ottima chirurga. Alex mi aveva detto che era cambiata che era andata avanti ma non pensavo di rivedere davanti a me una persona all'apparenza diversa.

Vedendola giorno dopo giorno in reparto la osservai di nascosto e l'unica cosa che pensavo era che averla quì di nuovo non sarebbe stato facile. Mi ero abituato alla sua assenza ma ora le cose cambiavano, ho provato ad ignorarla ma lei anche se è una persona che vuole passare inosservata, ai miei occhi sarà sempre una persona che tra molta gente noterò sempre.

Fine flashback

Con il passare del tempo non solo stavamo insieme a lavoro, ma anche dopo il lavoro, come promesso gli altri trascinarono Cloe nel bar dove in tutti questi anni io e i miei amici eravamo soliti andare dopo il lavoro. Inizialmente mi sedevo sempre lontano da lei ma mentre raccontava della sua nuova vita guardavo i suoi cambiamenti, ascoltavo quella che era la sua vita felice e non so perchè ma alcune volte stringevo i pugni come infastidito ma poi cercavo di rilassarmi, in fondo era normale che avesse una nuova vita.

Passarono le settimane e il nostro rapportò diventò molto più sciolto, lei cercava di essere molto professionale ed io cercavo di vederla come una semplice collega anche se a volte la fissavo stupito perchè lavorando insieme vedevo quanto era brava nel suo lavoro, è proprio vero che a New York si formano bravissimi medici e lei infatti oltre ad essere brava era molto sicura di quello che faceva. Quando curava un paziente era molto concentrata e vedendola così non potei fare a meno di sorridere alle volte, perchè anche se intorno a lei c'era il caos più totale lei era comunque concentrata su quello che stava facendo.

La forza di rialzarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora