Cap 46

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Dopo aver rivisto gli ultimi dettagli del piano con gli altri alle 19:00 ritornai da mio zio per non farlo insospettire. Una volta arrivata non feci nemmeno in tempo a chiudere il portone che sentì subito chiamarmi "Cloe vieni in salone". Sbuffando decisi di non fare storie e andare da Oscar, una volta fatto il mio ingresso in salotto vi trovai mio zio, Will, alcuni uomini di mio zio e 5 nuove faccie. Oscar si avvicinò a me spingendomi verso di loro

"Cloe ti presento i miei nuovi fornitori: Marco, Finn, Mettew, John e Peter" Poi si rivolse a loro "Ragazzi lei è mia nipote Cloe e voi siete quì perchè la signorina quì presente per un suo capriccio ha deciso di uccidere i miei collaboratori creandomi non pochi problemi" strinse la presa sul mio braccio per farmi capire che era arrabbiato ma poi sorridendo in maniera malefica si girò verso di me "Ma grazie alle mie risorse sono riuscito a trovare altri uomini bravi e disposti a lavorare per me quindi cara nipote" stà volta si mise davanti a me guardandomi severo "Tu prova solo ad alzare un'arma contro altri miei soci e non ci penso due volte ad ucciderti chiaro?" poi mi sussurrò all'orecchio "E non credere che la cosa non mi dispiaccia, nonostante sei imprevedibile i miei affari grazie al tuo bel faccino vanno bene quindi vedi di fare la brava" dopochè si allontanò ritornando a concentrarsi sui nuovi ragazzi.

Ad un certo punto uno di loro si avvicinò a me sorridendomi e tendendo la mano "Piacere io sono Peter" io guardai il ragazzo davanti a me poi la sua mano tesa e poi mio zio che già da dietro alle spalle del ragazzo mi guardava male

"Piacere Cloe" dissi senza stringergli la mano e dopo un piccolo sbuffo guardai tutti i nuovi ragazzi "Ciao ragazzi sarò molto chiara se non volete morire non statemi intorno". Dopo il mio avvertimeno sentì mio zio mormorare un "che pazienza" mentre si metteva una mano davanti al viso.

"Vedi zio? io avviso il resto non dipende da me quindi poi non mi dare colpe anche perchè sei stato proprio tu ad avermi adestrato così" sorrisi beffarda, poi prima di uscire dalla stanza guardai ancora i ragazzi uno per uno "Come dice il detto: uomo avvisato mezzo salvato".

Uscita dal salone andai in cucina per mangiarmi un boccone; Mentre ero comodamente seduta e mangiavo il mio panino alle mie spalle sentì qualcuno avvicinarsi e quando mi sentì mettere una mano sulla spalla lasciai subito il mio panino presi la mano dalla mia spalla mi alzai velocemente facendo girare e bloccare il braccio dietro alla schiena di questa figura

"Ai, aiaiai che male, ma tu non ti rilassi mai?" riconosciuta la chioma bionda e riccia e la sua voce sospirando lo lasciai andare

"Marco. Che ci fai quì! Se Oscar ci vede insieme si insospettirà e il piano salterà" dissi ritornando a sedermi

"Tranquilla pensa che sono al bagno, io e gli altri siamo pronti, Oscar non sospetta nulla quindi possiamo agire quando vuoi"

"Perfetto, tenetevi pronti per sta sera, il segnale lo capirete da soli"

"Ok capo" "Non chiamarmi capo" alzai gli occhi al cielo "Ok.. capo" una volta uscito dalla cucina mi dedicai finalmente al mio adorato panino e una volta finito salii in camera.

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Era ormai mezzanotte passate, a momenti mio zio si sarebbe riunito con i suoi uomini in salone per rivedere gli ultimi dettagli e controllare che il trasporto del carico all'estero vada a buon fine. Quando mancano pochi minuti all'incontro sento qualcuno aprire la porta della mia stanza per poi richiuderla poco dopo, probabilmente era Oscar che prima di scendere controllava che dormivo e così feci finta ma quando lo sentì lontano in punta di piedi uscì dalla camera, scesi le scale senza far rumore e poi mi nascosi dietro ad un'angolo per poter sentire cosa si dicevano.

Oscar:"Possiamo iniziare, mia nipote stà dormendo. Allora come procede il carico?"

Frank:"tutto bene signore, siamo pronti, tra poco possiamo partire e tra un'ora il suo carico sarà arrivato a destinazione"

La forza di rialzarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora