Cap 30

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Per giustificare i miei 4 giorni di assenza al lavoro ho detto che ho avuto dei problemi famigliari di cui occuparmi e fortunatamente non mi hanno fatto molte domande; anche se le mie certezze vacillano e non so a cosa credere e a cosa no, ho deciso comunque di continuare ad impegnarmi nel mio lavoro perchè mi piace quello che faccio e voglio continuare a farlo.

Caposala:" Cloe paziente alla 3, Sara paziente alla 5 e April tu vai in bagdad" ci informò.

Arrivata alla sala 3 trovo il dott. Sheperd controllare il torace del paziente al monitor mentre io nel frattempo attacco una flebo.

Dott. Sheperd:"allora signore quì vedo un pneumotorace, sarebbe aria nel cavo pleurico che riveste il polmone e se non agiamo in tempi brevi rischierà un collasso del polmone quindi ora dobbiamo far uscire l'aria."

Una volta terminato con questo paziente arrivarono tre codici rossi e per un'attimo ci fu un totale caos dovuti ai medici e infermieri che scattanti cercavano di gestire l'emergenza poi a fine giornata la situazione si calmò. Mentre stavo sistemando un carrello con tutti i medicinali vidi un ragazzo sui 25-27 anni camminare piano e tenersi il petto con una mano e prima che potessi avvicinarmi (per chiedergli se aveva bisogno di qualcosa) cadde a terra, subito mi precipitai da lui " HO BISOGNO DI AIUTO QUì" urlai e con l'aiuto di altri dottori portammo il ragazzo in una stanza dopodichè venne il dott. Rhods, un'ottimo cardiologo che appena vide sul monitor un'aneurisma dell'aorta addominale, fece subito portare il ragazzo in sala operatoria e se non avesse agito il fretta il ragazzo rischiava di non farcela.

Dopo un giro letti mi misi a riordinare una stanza quando mi chiamarono

Dott. Yung:"Cloe vieni un'attimo"così  andai subito da lui, entrammo in una delle stanze chiamate bagdad per pazienti feriti con colpi d'arma da fuoco ed infatti entrata nella stanza vidi un ragazzo sulla trentina agitarsi e tenersi la spalla sanguinante causata da un foro dove esce copioso il sangue.

Dott. Yung:"giriamolo al mio tre, 1..2..ee 3" I dottori dopo aver dato un'occhiata rimisero il ragazzo supino " bene il proiettile è uscito. Cloe controlla pannello metabolico ed esami del sangue"

"Va bene" risposi e mentre iniziavo a prelevargli del sangue ecco che entra Alec, entrambi ci guardammo ma poi distolsi subito lo sguardo e finì di prelevare il sangue.

Dott.Scott:"come stà il paziente? vedo che non avete più bisogno del mio aiuto"

Dott.Yung:" no Alec scusa, ti ho fatto chiamare perchè temevo complicazioni e allora mi sarebbe servito il tuo aiuto ma per fortuna il proiettile è uscito e non sembra aver provocato danni seri" parlarono i due dottori.

Una volta finito anche con questo paziente ero distrutta, come mio rientro dal lavoro devo dire che è stato piuttosto intenso ma in questo modo ho potuto staccare la testa dai miei problemi.

"Cloe" mi sentì chiamare mentre mi dirigevo verso gli spogliatoi, girandomi vidi Alec venirmi dietro

"Che vuoi?" domandai seria una volta arrivato di fronte a me

"Parlare"

"ah ADESSO vuoi parlare? Potevi farlo un po prima non credi? Ora temo sia tardi"

"Non puoi continuare così, non capisci che sei in pericolo?!"

"No siete voi che non capite, cosa vi aspettavate che facessi? che dopo tutto vi rispondessi: -oh bhe certo quando si inizia?- non è un cazzo di film Alec, è della mia vita che stiamo parlando"

"Ed è proprio perchè è della tua vita che stiamo parlando che ti dico che non sei al sicuro, ti avrò anche mentito ma ho SEMPRE cercato di proteggerti" disse avvicinandosi sempre di più "anche da me" sussurrò pianissimo ma lo sentì comunque

La forza di rialzarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora