Cap 18

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"Allora com'è andato il tuo appuntamento?" mi chiese Sara facendomi prendere uno spavento. Eravamo negli spogliatoi pronte per iniziare un nuovo turno o almeno lei era pronta, io avevo un mal di testa allucinante che mi dava forte fitte e capogiri.

"Non era un'appuntamento ma è andato bene" risposi reggendomi ad un'armadietto per un'improvviso capogiro.

"Cloe tutto bene?" mi chiese subito Sara venendomi vicino preoccupata

"Si, ho solo avuto un capogiro"

"Non sembra che tu stia bene, perchè non vai a casa e per oggi ti riposi?"

"Tranquillà mi passerà, non è nulla" cercai di rassicurarla e poi andammo a lavoro.

Oggi è un vero delirio, c'è stato un'incidente in autostrada e di conseguenza stanno arrivando molti feriti, la maggior parte delle infermiere gestivano già più di cinque pazienti, i chirurghi aiutavano come potevano per poi spostarsi in sala operatoria quando dovevano operare.

Quando c'è un'incidente di tale portata i pazienti più gravi vengono messi nelle stanze chiamate "bagdad", mentre ad altri pazienti in arrivo vengono messi dei bracciali a seconda della gravità delle situazione; ovviamente i più gravi vengono subito assistiti mentre per gli altri meno gravi ci vuole di più ma si cerca di dare assistenza a tutti nel più breve tempo possibile.

Io in questo momento stò facendo un massaggio cardiaco e teoricamente è il medico che si occupa del massaggio ma i medici presenti in questa stanza sono occupati a fermare delle gravi emorragie: un medico si stà occupando dell'emorragia più grave mentre l'altro medico stà inserendo un tubo nel lato sinistro del torace tra le costole per aspirare il liquindo nei polmoni, una volta fermata l'emorragia ho smesso con il massaggio cardiaco e il dottore ha caricato le piastre, quando diceva la parola LIBERA tutti si allontanavano dal paziente

Dottore:" Cloe carica a 200 e... LIBERA. Ricarica a 200..... LIBERA"

Dopo due minuti il paziente ritornò tra noi "Ha ripreso il ritmo sinusale" dissi vedendo il monitor che segnava che il cuore del paziente aveva ripreso a battere.

Dottore:"Bene ora intubiamolo poi và in sala operatoria"

Dott Yung: "Cloe!"

"Si, dott?"

Dott. Yung:" nella uno c'è il dott. Scott che stà visitando un paziente, la donna ha una bambina che deve essere medicata, ci puoi pensare te?"

"Si dott. vado subito" dissi e una volta finito con il paziente che stavo assistendo andai dalla paziente della stanza uno.

"Salve, io sono l'infermiera Dallas e mi occuperò io di sua figlia" dissi una volta entrata, la donna mi sorrise riconoscente poi riportò l'attenzione sul dott. Scott che le stava facendo l'ecografia.

Dott. Scott: " Allora signora il suo bambino è in ottima forma, è tutto nella norma"

Signora:"Oh grazie al cielo ero così preoccupata"

Mentre loro parlavano io andai dalla bambina seduta su una sedia in un'angolo della stanza

"Ei, mi dici come ti chiami?" domandai dolcemente alla bambina

"Clarissa" mi rispose timida, così mi inginocchiai davanti a lei per metterla a suo agio

"Ci vieni con me così ti disinfetto il braccio? prometto che non farà male, poi ritorneremo dalla tua mamma, va bene?"

"Va bene" intanto la mamma guardava la bambina come per incitarla a venire con me

"Allora noi andia.." all'improvviso mi prese un forte capogiro e dovetti tenermi alla porta per non cadere

"Cloe! tutto bene?" mi chiese Alec avvicinandosi

"Si, mi sono solo alzata veloce" dissi riprendendomi "Noi facciamo in un lampo e torniamo" dissi poi presi la bambina per la manina e uscimmo da quella stanza per andare a medicare un piccolo taglietto sul braccio della piccola.
Una volta finita la medicazione la riaccompagnai da sua madre e guardandomi intorno vidi che la situazione si era finalmente calmata.

Camminando per i corridoi all'improvviso sentì qualcuno prendermi per un braccio e trascinarmi in una stanza, io non sapendo chi fosse con alcune mosse di difesa mi liberai poi girandomi vidi che il mio presunto aggressore era Alec

"Ma che fai?? Mi hai spaventato!"

"Stai bene?" mi chiese serio

"Tranquillo non muoio per così poco" dissi scherzando ma lui continuò a rimanere serio

"Intendo per prima, hai avuto un giramento di testa"

"Non è niente è stato solo un piccolo capogiro niente di che "

"Sicura?"

"Si ma che ti prende?! Non è nulla davvero, non c'è bisogno di fare tutta questa scena" poi mi diressi verso la porta ma una fitta improvvisa mi fece fermare sul posto, mi portai le mani alla testa poi iniziò a girare tutto troppo veloce e stavo per cadere quando due braccia impedirono il mio incontro ravvicinato con le mattonelle del pavimento.

Mi ritrovai due smeraldi ad un soffio dal mio viso, era così vicino che sentivo il suo respiro sul viso; eravamo troppo vicini e Alec non migliorava la situazione dato che mi stringeva sempre di più verso di se.

"Non dirmi che stai bene se non è vero, chiaro?" mi domandò serio a un millimetro dalle mie labbra.

La forza di rialzarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora