Cap 40

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Da quel giorno sono passati esattamente 7 giorni e in questo breve tempo mio zio non si è fatto scrupoli ad affidarmi dei compiti difficili da portare a termine, lui dice che sono molto brava e che se mi mette in situazioni difficili è per farmi imparare più in fretta. Appena mi ha riportato in quella casa dov'ero stata prigioniera la prima volta mi ha subito spiegato il modo in cui loro operano e che cosa dovevo fare io, la prima cosa che mi ha detto è che ha lasciato questi compiti proprio per il mio arrivo perchè oltre ad essere agile la donna ricopre anche il ruolo di ingannatrice e quindi potevo svolgere dei compiti in modo semplice e pulito. Le missioni (se le vogliamo chiamare così) consistono nel rubare dei file, nel cercare e spiare delle persone che devono dei soldi a mio zio e se necessario uccidere chi non collabora ma su quest'ultimo punto mi sono rifiutata categoricamente. Ho accettato di collaborare con lui per il bene dei miei amici ma se faccio i suoi lavoretti sporchi non vuol dire che devo diventare un'assassina come lui, infatti dopo aver chiarito questo punto io mi limitavo solo a spiare questi poveri sfortunati e poi andavo via.

Ora mi trovo in una piccola palestra mentre cerco di tirare qualche pugno al sacco per sfogarmi, stando quì ho scoperto che questa casa ha più cose di quanto vuole dimostrare e quando ho trovato questa piccola palestra ho sospirato di sollivo così almeno potevo sfogare la mia rabbia in qualche modo.

"Vedo che ti sei unita alla banda" girandomi vidi Will entrare nella palestra con un sorriso, forse la sua doveva essere una battuta ma poteva essere divertente per lui non per me

"Non per mia scelta" dissi ringhiando man mano che si avvicinava a me e se il mio sguardo potesse uccidere Will sarebbe già polverizzato da un pezzo.

"Lo so e mi dispiace" sembrava sincero ma mi misi comunque a ridere "Buffo detto da te dato che sei stato proprio tu a portarmi quì"

"Non posso disobbedire a mio pad cioè al capo"

"Cosa? Cosa stavi per dire?!"

"Capo stavo dicendo capo Cloe" cercò di rimanere tranquillo ma so bene cosa stava per dire

"No, tu stavi per dire padre. Tu sei figlio di Oscar?" formulai la frase sconvolta e arrabbiata

Sbuffando alla fine parlò" Si. Per il momento non era mia intenzione dirtelo ma prima o poi lo avresti saputo comunque"

"E tu.. tu hai sempre saputo che.. sapevi di me e ci provavi con me?" realizzai la cosa sempre più arrabbiata "Siamo c-cug. oh mio dio siamo cugini cazzo! Solo al pensiero che ho baciato mio cugino mi viene da vomitare, fortuna che non mi sono spinta oltre cosa che invece non posso dire di te" lo fulminai con lo sguardo.

"Bhe io non ti vedo solo come un mio parente, è vero siamo cugini ma"

"Zitto, stai zitto, non voglio sentire altro da un bugiardo come te. Tu sei pazzo proprio come Oscar" poi risi un'attimo " E' proprio vero tale padre tale figlio, stai lontano da me e non ti avvicinare più, è già una sofferenza essere quì non voglio dover pensare pure a te" dissi l'ultima frase mentre stavo uscendo dalla palestra per poi dirigermi nella mia camera che più che camera mi sembrava una cella, una cella all'inferno.

Pov Alec

"Sono 7 fottuti giorni che la cerchiamo e ancora non abbiamo trovato niente, Oscar può averla portata ovunque" urlai infuriato

Stefano:"Abbiamo messo tutti in allerta, vedrai che la troveremo"

Ad un certo punto nella stanza entrarono anche Maria e Antonio con delle faccie per niente rassicuranti

Antonio:"L'abbiamo trovata e come sospettavamo è con Oscar"

"Quel bastardo la tiene stretta a te, dobbiamo andare subito da lei o"

La forza di rialzarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora