Cap 19

107 3 0
                                    

Dopo il mio incontro molto ravvicinato con Alec sono andata o meglio dire che lui mi ha obbligato a fare delle analisi ed è venuto fuori che devo solo riposarmi e mangiare di piú

Finita questa luunga giornata mi diressi subito verso la macchina per tornare a casa e farmi un bel bagno rigenerante ma prima di poter solo toccare la mia macchina una voce mi fermò

"Dove stai andando" mi chiese Alec raggiungendomi

"A casa?!" risposi ovvia

"Vieni con me "

"Come scusa?!"

"Oggi hai avuto continui giramenti di testa e al voltante non ti ci metti, è pericoloso per te e per gli altri quindi vieni con me perchè sulla macchina tu non ci sali. Ordine del medico"

"Aprezzo il tuo interessamento e la tua preoccupazione ma in 15 minuti sono a casa e per la cronaca non sei il mio medico"

"Sette minuti e arriviamo a casa mia. E' più vicina della tua "

<non l'aveva detto sul serio> pensai

"Tu scherzi! io non ci vengo a casa tua, voglio andare a casa MIA e ci vado punto"

"Ma perchè devi essere così testarda?" dopo questa frase stavo per rispondergli per le rime ma non ci riuscì perchè mi prese la chiave della macchina dalle mani poi mi caricò su una spalla come un sacco di patate e mi portò nella sua macchina mentre io gli urlavo di lasciarmi  e scalciavo.

"Ringrazia che non sono nel pieno delle mie forze altrimenti ti avrei fatto molto male"

"Per questo vieni con me, non sei nel pieno delle tue forze stà sera e se succede qualcosa non sai difenderti" non capivo cosa stava dicendo ma stanca di discutere non dissi più nulla, con il tempo e il passare dei mesi ho capito che Alec quando vuole sa essere una persona molto testarda e discutere con lui equivale solo allo spreco delle mie energie; poco dopo arrivammo a casa sua.

"Davanti alla mia camera c'è una stanza degli ospiti, puoi usare quella"

"Sai che non era necessario tutto questo vero?!"

"Si che lo era, questa notte starai quì fine della discussione e poi non è la prima volta che dormi a casa mia quindi non ci sono problemi" disse alludendo a quella sera in cui alla festa di Luca mi ero ubriacata e lui mi aveva portata a casa sua.

Una cosa che odio è quando qualcuno mi obbliga a fare qualcosa e odio ancora di più fare quello che dice lui così sbuffando andai nella camera degli ospiti che trovai con facilità e mi buttai sul letto posto al centro della stanza, senza accorgermene mi addormentai subito e ad un certo punto sognai due braccia sollevarmi e mettermi sotto le coperte ed in fine sentì come un bacio sulla fronte.

La mattina dopo mi alzai e mi ritrovai sotto le coperte ma non mi ricordavo di essermi messa dentro al letto però non ci pensai più di tanto e mi diressi nella camera di fronte alla mia ovvero la camera di Alec, aprendo piano la porta vidi che ancora stava dormendo così ne approfittai e andai a farmi una bella doccia. 
 Il getto di acqua calda mi rilassò molto e sciolse i miei muscoli, finita la doccia mi misi un'asciugamano intorno al corpo e dopo essermi tamponata i capelli per non farli sgocciolare, andai in cucina.

Alec pov.

Mi svegliai sentendo dei rumori così ormai sveglio decisi di alzarmi; Una volta arrivato in cucina trovo Cloe intenta a preparare il caffè ma non è quello che mi ha colpito ma bensì il suo indossare solo un misero asciugamano che gli arriva a metà coscia.

<questa ragazza mi vuole uccidere?! non so se è così ingenua da indossare solo un misero asciugamano quando in casa c'è un'uomo con ormoni a tutto e che non si fa scrupoli ad fantasticare sul suo corpo o mi vuole provocare, guardandola con quelle gambe e quel fisico coperto solo da un  misero asciugamano mi vengono in mente certi pensieri poco casti>.

Cloe pov.

Stavo preparando in caffè finchè la voce di Alec non mi fece sobbalzare spaventandomi

"Buongiorno" disse

"Oddio. Mi hai spaventanto, giorno, vuoi del caffè?"

"Fidati che il caffè è l'ultimo dei miei pensieri" lo guardai non capendo "Cloe, è meglio se ti metti dei vestiti" disse con voce roca, io solo dopo mi ricordai di indossare solo un'asciugamano e arrossii. Per nascondere il mio imbarazzo decisi di fare la donna audace e lo sfidai.

"Altrimenti?" lo so, stavo giocando con il fuoco ma volevo vedere fino a che punto poteva resistere davanti ad una donna quasi nuda in casa sua.

Lui in due falcate si avvicinò "Non sfidarmi Cloe e non provare a tentarmi non ti conviene" mi minacciò

"Uuuu che paura" volevo giocare con lui così gli passai un dito sui pettorali e dopo alcune carezze ad un certo punto ringhiò un vaffanculo e mi baciò con passione, le nostre lingue facevano una battaglia per vedere chi dei due avesse il controllo poi Alec mi prese per i fianchi e mi portò sul divano, si mise sopra di me e mi accarezzò tutta la lunghezza della coscia in una lenta tortura, poi intrecciai le mie gambe al suo bacino.                                                         Dopo una lunga agonia di baci si staccò per riprendere fiato e per non schiacciarmi si sorresse con le braccia ai braccioli del divano e mi guardò dritto negli occhi "che cazzo mi stai facenco Cloe? stai mandando tutti i miei piani a puttane" poi mi ribaciò con foga, mi accarezzò ovunque e saremmo andati oltre se la suoneria del suo cellulare non ci avesse fermati, lui staccandosi risposte

"pronto?" disse con affanno poi dopo un minuto rispose " si arrivo subito" poi dopo aver chiuso la chiamata mi guardò con uno sguardo in cui non capivo cosa provasse " dobbiamo andare a lavoro, c'è un'emergenza, vestiti"

"Alec aspetta! non puoi fare così ogni volta. Ci baciamo e poi scappi"

"Hai ragione infatti non ricapiterà più, ho solo perso il controllo" sussurrò l'ultima parte, ma anche se si era allontanato da me riuscì a sentirlo comunque poi andò in camera sua.

Adesso basta, ero stanca di essere trattata così da lui, prima mi tratta come se fossi il suo ossigeno poi scappa, sono stufa ora basta.

Non mi sarei fatta trattare come un'oggetto ne dà Alec ne da nessun'altro e sicuramente non sono una che stà dietro ai capricci di un'uomo quindi mi vestii e senza avvisarlo uscì di casa, presi un taxi diretta verso  l'ospedale.                                                                                                                                  

La forza di rialzarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora